Nel caos dei servizi sociali, lente di ingrandimento di Russo su servizi e costi

Nel caos dei servizi sociali, lente di ingrandimento di Russo su servizi e costi

Francesca Stornante

Nel caos dei servizi sociali, lente di ingrandimento di Russo su servizi e costi

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venerdì 17 Maggio 2019 - 11:10

Nei servizi sociali la situazione si fa sempre più ingarbugliata. Tra proteste, attacchi, polemiche, stipendi in ritardo, esclusi che aspettano, posti di lavoro in bilico e lotte intestine, ci sono anche i passaggi amministrativi, gli atti, i provvedimenti. E, come si è visto con il caso esploso sul contratto di servizio modificato a insaputa del consiglio, gli occhi devono essere ben aperti. Soprattutto per evitare che, come già accaduto, la fretta che ha portato al via di Messina Social city non si trasformi nel più grave errore gestionale e amministrativo dei servizi sociali messinesi.

Per questo, come se non bastasse la carne che già c’era sul fuoco, il consigliere comunale Alessandro Russo ha inviato dei precisi interrogativi direttamente al sindaco De Luca. Obiettivo finale? Capire meglio e ancora una volta se è stata rispettata la volontà del consiglio comunale che a novembre, quando decise di sposare la linea De Luca sulla Messina Social City, diede precisi input e percorsi da seguire, soprattutto per quanto riguardano i servizi che devono essere in mano alla nuova azienda.

Russo parte da una considerazione: ieri ilDirigente del Dipartimento Politiche Sociali ha firmato l’atto con cui impegna le somme per la gestione dei servizi di Messina Social City. Per la precisione 9,7 milioni di euro che serviranno al Comune per pagare i servizi resi dalla nuova società. Esattamente come prima succedeva con le distinte cooperative.

In questo atto – spiega Russo – viene impegnata la somma per la copertura di un numero pari a 8 servizi sociali espletati dalla Messina Social City, individuati ricorrendo alla delibera consiliare che approvava lo “schema di contratto di servizio” dell’Azienda speciale. Ma già quella delibera era stata modificata dal consiglio con una serie di emendamenti che inserivano tra i servizi contemplati dallo Schema di Contratto di Servizio, anche la “gestione di centri per l’immigrazione ed erogazione di servizi di prima accoglienza per l’immigrazione e di inclusione per gli immigrati”.

Quando però è stato firmato il contratto di servizio, tra l’altro modificato rispetto a quello che era stato votato dal consiglio, i nuovi servizi non sono stati effettivamente inseriti. L’amministrazione ha chiesto all’aula la ratifica di un contratto di servizio già firmato ma che non solo è stato cambiato ma non contiene tutti i servizi sociali che il consiglio aveva chiesto fossero gestiti dalla Messina Social City.

Le risorse stanziate sono dunque per servizi diversi da quelli previsti all’inizio dunque, al di là del caso scoppiato proprio in queste ultime settimane. Quindi il consigliere Russo chiede se lo stanziamento di risorse sia da ritenersi legittimo dal punto di vista della regolarità tecnica e contabile, stante la difformità tra Contratto di Servizio registrato in data 13 marzo e lo schema di contratto di servizio approvato, con testo emendato, il 21 novembre 2018.

Chiede se possa ritenersi legittimo, tecnicamente e contabilmente appropriato, che il trasferimento di somme a copertura di servizi sia destinato ad attività che, pur registrate in base ad un Contratto di Servizio, necessitano di una nuova deliberazione di ratifica da parte del Consiglio e, segnatamente, se possano essere trasferite prima della approvazione della deliberazione di ratifica.

E vuole sapere quali misure urgenti l’Amministrazione intenda assumere al fine di poter allineare le previsioni dei servizi sanciti dal consiglio e il Contratto di Servizio effettivamente registrato dal competente Dirigente, stante la contraddittorietà emersa.

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