Ecco chi è mons. Luigi Papa. Il suo messaggio

Ecco chi è mons. Luigi Papa. Il suo messaggio

Redazione

Ecco chi è mons. Luigi Papa. Il suo messaggio

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lunedì 04 Aprile 2016 - 11:36

"Non posso nascondervi che - scrive -, dal momento in cui mi è stata comunicata tale missione, non ho cessato di pregare per voi perché, pur non conoscendovi, mi siete già diventati cari"

Nato a Spongano (Le) il 25 agosto 1935, mons. Luigi Papa emette la Professione religiosa tra i Frati minori cappuccini il 30 agosto 1953 e viene ordinato Sacerdote da Mons. Nicodemo, Arcivescovo Metropolita di Bari-Bitonto, il 25 marzo 1961. Il 14 novembre 1981 il Santo Padre Giovanni Paolo II lo elegge Vescovo di Oppido Mamertina – Palmi. L’Ordinazione episcopale avviene il 27 dicembre 1981. Promosso alla Sede Metropolitana di Taranto l’11 maggio 1990, fa ingresso in Diocesi il 9 giugno dello stesso anno.

Negli anni della sua formazione ha conseguito i seguenti titoli accademici: Licenza in Teologia Dogmatica presso la Pontificia Università Gregoriana (1963); Licenza in Esegesi Biblica presso il Pontificio Istituto Biblico (1965); Laurea in Teologia Biblica presso lo Studio Francescano di Gerusalemme (1974).

Il suo ministero è stato caratterizzato dal lavoro di ricerca e di insegnamento. È stato, infatti, docente e Preside dell’Istituto Teologico Interreligioso Pugliese; docente presso il Pontificio Ateneo Antonianum di Roma; attualmente offre all’Arcidiocesi un servizio come docente di Esegesi dei Sinottici presso l’Istituto di Scienze religiose di Taranto.

Prima della sua nomina episcopale, nell’Arcidiocesi di Bari, è stato Vicario Foraneo della IV Zona pastorale dal 1974 al 1978 e, dal 1978 al 1981, Vicario Episcopale per la Vita Consacrata.

In seno alla Conferenza episcopale pugliese ha svolto i ruoli di Presidente della Commissione per i Problemi Sociali e del Lavoro (1990-1994) e di Presidente della stessa Conferenza Episcopale Regionale (1994-1999). Attualmente è Moderatore degli Studi presso l’Istituto Teologico Pugliese di Molfetta.

In ordine alla Conferenza episcopale italiana è stato eletto Membro della Commissione mista Vescovi-Religiosi (1982-1985), Presidente della Commissione Episcopale per la Vita Consacrata e Presidente della Commissione mista Vescovi-Religiosi (1985-1990), Presidente della Commissione Episcopale per la Famiglia (1991-1994), nuovamente Presidente della Commissione Episcopale per la Vita Consacrata e Presidente della Commissione mista Vescovi-Religiosi (2000-2002), Vice-Presidente per il Sud della Conferenza Episcopale Italiana (attualmente in carica).

Fra le sue pubblicazioni si riportano di seguito solo alcuni dei titoli ai quali andrebbero aggiunti alcuni contributi su riviste teologiche ed esegetiche e i testi del suo Magistero episcopale (quello tarentino è disponibile in questo sito internet con la Collana Cataldus): La cristologia dei Sinottici e degli Atti degli Apostoli (Bari 1974); Tensioni e unità della Chiesa negli Atti degli Apostoli (Bari 1974); Atti degli Apostoli. Commento pastorale (Bologna 1981); La vita consacrata nella Chiesa italiana (Noci 1990).

IL MESSAGGIO

Ai fedeli dell’Arcidiocesi di Messina-Lipari-Santa Lucia del Mela

Fratelli e sorelle carissimi,

la gioia e la pace del Signore Risorto sia con tutti voi.

Ho pensato di scrivervi nel momento in cui venite a conoscenza del servizio che il Santo Padre mi ha affidato da svolgere tra voi, per comunicarvi i sentimenti che sono presenti nel mio cuore. Ringrazio anzitutto Sua Eccellenza Reverendissima monsignor Antonino Raspanti per il prezioso ministero che ha esercitato tra voi. Mi preme dirvi che ho dato la mia piena disponibilità a condurre un tratto della mia vita insieme alla vostra, quale Amministratore apostolico di questa Arcidiocesi, convinto come sono che un tale compito, giunto in maniera del tutto improvvisa ed inaspettata, sia un dono dello Spirito per me e per voi. E non posso nascondervi che, dal momento in cui mi è stata comunicata tale missione, non ho cessato di pregare per voi perché, pur non conoscendovi, mi siete già diventati cari.

Vengo da voi per condividere la gioia del Vangelo, non per “fare da padrone sulla vostra fede, ma per essere collaboratore della vostra gioia”(2 Cor 1,24). Vengo per vivere insieme la grazia del Giubileo della Misericordia che ci invita ad aprire il cuore per accogliere la misericordia di Dio, e a spalancarlo per essere testimoni di misericordia nella Chiesa e nel mondo. Si tratta di acquisire quel rinnovamento evangelico della nostra vita personale e comunitaria che dia credibilità alla missione della Chiesa. Vengo per mettere a vostra disposizione la mia trentennale esperienza episcopale, per ascoltare ciascuno di voi e, in modo particolare, i sacerdoti secolari e religiosi al fine di poter discernere insieme la volontà del Signore su ciò che dobbiamo fare nella sua Chiesa. Vengo per aiutarvi a scoprire e a realizzare nell’attività missionaria della Chiesa quello stile evangelizzatore (EG 18) indicatoci dal Santo Padre e da lui ribadito nel suo intervento tenuto al Convegno ecclesiale di Firenze.

Sono certo che mi accoglierete con animo fraterno, consapevoli che nella Chiesa non ci sono né stranieri né ospiti, ma tutti siamo “concittadini dei santi e famigliari di Dio, edificati sul fondamento degli apostoli e dei profeti ed avendo come pietra angolare lo stesso Cristo Gesù” (Ef 2, 19-20). Nutro ugualmente molta fiducia nella vostra collaborazione perché il mio servizio apostolico sia gradito a Dio e riesca fecondo per la vita e la missione della Chiesa. Non so sinceramente quanto durerà il mio servizio tra voi, ma quello che interessa e maggiormente conta è che viviamo al meglio quel tempo che ci è dato di vivere insieme e lavorare per “rendere presente nel mondo il Regno di Dio” (EG 176).

Il contesto pasquale in cui avviene questo nostro incontro ci invita a guardare al futuro con speranza. Se il Signore risorto ha vinto la morte, ciò vuol dire che, con l’aiuto del suo Spirito, anche noi possiamo vincere tutte quelle forme di morte che sono presenti nella nostra vita personale, ecclesiale e sociale. Il Signore risorto è il Vivente, vive e fa vivere. Egli non si stanca mai di aiutarci a passare dalla tristezza alla gioia, dalla schiavitù alla libertà, dalla solitudine alla comunione, dalle tenebre alla luce, dalla disperazione alla speranza, dalla morte alla vita. Il Risorto – dice Papa Francesco – “ci permette di alzare la testa e di ricominciare con una tenerezza che non ci delude e che sempre può restituirci la gioia. Non fuggiamo dalla risurrezione di Gesù, non diamoci mai per vinti accada quel che accada. Nulla possa più della sua vita che ci spinge in avanti” (EG 3).

Affidando tutta la Diocesi al cuore materno di Maria, madre della Parola, madre della fede, madre della gioia, stella della nuova evangelizzazione, vi abbraccio fraternamente e vi benedico.

Aff.mo in Cristo

+ Benigno Luigi Papa

amministratore apostolico

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