Ridolfo: "Ecco il Pd che sogno: senza tatticismi, un partito inclusivo, pluralista, leale"

Ridolfo: “Ecco il Pd che sogno: senza tatticismi, un partito inclusivo, pluralista, leale”

Rosaria Brancato

Ridolfo: “Ecco il Pd che sogno: senza tatticismi, un partito inclusivo, pluralista, leale”

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lunedì 18 Novembre 2013 - 21:48

Con 3.138 voti su 3.158 votanti è Basilio Ridolfo, candidato unico, il neo segretario provinciale del Pd: "Sono arrabbiato con i tatticismi che sto vedendo. Il Pd che immagino sarà in discontinuità col passato, inclusivo, aperto". Nel suo esecutivo spazio agli esclusi, meno circoli e più presenza "in strada". Ha votato Renzi alle primarie, "ma se Genovese va via io resto. Sono un vecchio comunista".

“Senta, per me parlerà la mia onestà intellettuale. Questa è una sfida che ho accettato perché sono certo che insieme potremo vincerla”. Il neo segretario provinciale del Pd, Basilio Ridolfo ha preparato una relazione di una decina di pagine “forse è un po’ lunga, ma volevo spiegare il programma, farmi conoscere”, un po’ vecchio stampo, da comunista quale lui ribadisce di essere stato “ma quale Dc, io vengo da una famiglia semplice, che ha sempre lavorato, mi sono costruito da solo con fatica. Ero nel Pci, poi nel Pds. Mi sono allontanato per 10 anni dalla politica, sono tornato nel 2003, quando mi sono candidato alle provinciali con la Margherita”. Sindaco di Ficarra, ha accettato la proposta di Lupo per la poltrona più scomoda di tutti i Pd dell’isola, quella di un partito in frantumi “Ho accettato con la volontà di essere da sintesi. In queste settimane ci siamo confrontati con i renziani, mi hanno scritto, ho risposto, non mi conoscevano e invece hanno capito che io voglio lavorare sui contenuti. Sono arrabbiatissimo per quanto accaduto in questi giorni, non mi piacciono i tatticismi. Lavorerò per fare entrare nell’esecutivo quanti sono rimasti fuori, per dare spazio e voce a tutte le anime”.

Sa benissimo, e non lo rinnega, che è stato scelto perché “genovesiano” ma se gli chiedi cosa farà quando Genovese approderà ad altri lidi risponde: “Io sono un comunista, il mio posto è nel Pd”. Alle primarie 2012 ha votato Bersani, quest’anno Renzi, “ma non perché lo vota Genovese, perché lo ritengo l’unico in grado di dare risposte oggi”.

Di fatto quella di oggi pomeriggio a Cristo Re non è stata un’Assemblea, quanto piuttosto l’insediamento di Ridolfo, perché a conclusione della relazione il reggente del Pd cittadino, Giuseppe Lupo, segretario regionale, ha proposto di rinviare il dibattito ad una seconda fase, scatenando le reazioni di quanti, come Felice Calabrò o Emilio Fragale, avevano già una lunga serie di cose da dire tra passato, presente e futuro del Pd. L’aspetto più singolare dell’Assemblea di oggi è stato assistere “ufficialmente” alla relazione del segretario e poi, tramite comunicati stampa esterni al dibattito, ad una vera e propria guerra di parole tra Panarello, Genovese e la Commissione provinciale del Congresso. Il dibattito invece sarebbe servito anche ad un confronto di persona tra le parti, peraltro tutte presenti in sala. Ma la proposta di Lupo probabilmente è servita a stemperare gli animi ed a rinviare i fuochi al dopo primarie dell’8 dicembre quando anche altri movimenti saranno più chiari.

Tra martedì e mercoledì dovrebbero conoscersi i dati ufficiali sulle mozioni ed entro giovedì i nomi dei 9 delegati alla Convenzione nazionale, anche se un altro passaggio importante sarà l’elezione dei componenti dell’Assemblea nazionale, e si capiranno meglio in quella sede le intenzioni di Genovese, che guarda sempre più ai moderati di Alfano.

Tornando all’Assemblea i lavori sono stati introdotti da Lupo, che ha sottolineato la partecipazione dei tesserati siciliani sia ai Congressi che alle votazioni per le 4 mozioni: “Si apre adesso una nuova fase del congresso che coinvolgera' oltre agli iscritti anche gli elettori che eleggeranno con le primarie il nuovo segretario. Sono certo che il Pd uscira' dal congresso piu' unito per dare forza a un vero progetto di cambiamento del Paese a partire dal Mezzogiorno".

Ha poi preso la parola Basilio Ridolfo, eletto segretario provinciale con 3.138 voti su 3.158 votanti, e che ha dedicato la prima parte del suo intervento all’analisi del gravissimo momento di crisi che l’Italia sta attraversando e che interessa anche la Sicilia, con 65 mila posti di lavoro persi, 25 mila emigrati in un anno, il Pil crollato, le aziende in ginocchio, interi settori al collasso. Ridolfo si è poi soffermato sulla situazione economica, sociale e politica della provincia e del capoluogo, annunciando anche quali potrebbero essere le priorità della strategia del Pd per riavvicinare il partito alla gente.

“Sia chiaro che io non condivido i tatticismi che ho visto finora, da oggi la proposta del Pd si baserà sul confronto e punterà alla discontinuità con il passato. Il Pd deve avere il coraggio di dare risposte utili, con soluzioni efficaci, valorizzando tutte le risorse. Dovremo fare un Pd aperto, sensibile ai problemi reali, presente nel territorio, pluralista,inclusivo. La politica non si deve fare solo nei circoli, anzi, io sono per l’accorpamento dei circoli, persino ad uno solo”.

Quanto agli aspetti più strettamente legati al partito, Ridolfo ha annunciato che l’Assemblea provinciale sarà convocata più spesso, che ci sarà un esecutivo snello (nel quale entreranno a far parte tutte le anime) “e voglio una direzione composta da persone anche diverse da quelle dell’Assemblea e che non sono riuscite ad essere elette nell’Assemblea stessa. Dopo le primarie organizzeremo una serie di momenti di confronto anche attraverso la Conferenza programmatica. Inizierò un giro nei circoli puntando all’unità e non ai personalismi. Farò il segretario provinciale facendo della lealtà la mia strada”.

Rosaria Brancato

3 commenti

  1. 3.138 VOTI SU 3.158 VOTANTI, non è nemmeno una maggioranza BULGARA, oserei dire in perfetto stile SOVIETICO. La DEMOCRAZIA, nel PARTITO DEMOCRATICO, ha fatto posto alla BUROCRAZIA, è lo specchio di un’Italia in mano a burocrati di ogni tipo, politici di professione del PD che si spostino in direzione delle poltrone e degli interessi di parte, quello generale, in questo partito di CENTROSINISTRA, è come l’araba fenice. Perchè i burocrati del PARTITO DEMOCRATICO non sono allarmati dal calo di consenso elettorale, misurato dai sondaggi, pur in presenza di una mobilitazione congressuale e di un RENZI, che mieta consensi anche nell’elettorato moderato di CENTRODESTRA? Non conoscono la realtà vissuta dalla gente e i loro drammatici problemi.

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  2. Gioacchino Silvestro 19 Novembre 2013 12:24

    Il rinvio del dibattito e’ stato opportuno.Se si fosse fatto dopo la relazione di Ridolfo, com metà dei partecipanti in procinto di andare via data l’ora, avremmo avuto una parvenza di dibattito che, data la situazione immediatamente dopo i congressi di circolo, sarebbe stato uno sterile sfogato. Poiché la relazione di Ridolfo e’ stata molto impegnativa nell’analisi politica e nei propositi programmatici della sua azione di segretario, bisogna che ad essa corrisponda un dibattito serio,sereno ed approfondito.Cosa che non si poteva fare ieri sera.E’ importante tuttavia che non si faccia passare molto tempo e che la riunione dell’Assemblea venga preparata in modo conveniente.Capisco che molti,non adusi ad ascoltare relazioni così ricche di contenuti di analisi e di proposte,siano andati via molto disorientati.Ma il PD messinese ha necessità di avere al suo interno e,poi,con la società un confronto rigoroso sul merito delle questioni aperte nella realtà di Messina e della sua provincia.Per questo ritengo un po’ esagitate e un po’ narcisiste le proteste di qualcuno sul rinvio del dibattito.Vedremo nelle prossime settimane!

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  3. MessineseAttento 19 Novembre 2013 13:28

    Mi limito a dire che un simile grado di evanescenza non era mai stato raggiunto nemmeno da forza italia prima e pdl dopo.

    Oggi si da addosso ad un’amministrzione di non politici che si sta adoperando, inevitabilmente commettendo anche degli errori, a ricucire gli squarci aperti dalla politica delle larghe intese, il cui obiettivo era esclusivamente quello di f*****e il popolo e spartirsi il potere, in barba ad ogni ideale ed appartenenza politica.
    Oggi tentano il colpo di coda, vorrebbero rinnovare la facciata per sembrare più “buoni”, mentre all’interno la struttura rimane marcia, obsoleta, da demolire insomma.
    Ma, care mascherine, ormai siete stati scoperti! Il popolo ha capito di avere a che fare con dei pagliacci, pronti a ricevere tra le proprie fila saltimbanchi provenienti da fazioni opposte (con le quali hanno già dato il loro contributo allo sfacelo) ed alla massoneria.
    Il tutto con un solo ed unico scopo, raggiungere il potere e governare esclusivamente nell’interesse personale di voi politicanti e di tutto, e dico tutto, il vostro parentato.

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