Informauro - Bentornati all'Infer... ehm... a scuola!

Informauro – Bentornati all’Infer… ehm… a scuola!

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giovedì 25 Settembre 2014 - 13:42

Quarta pubblicazione della cronaca scolastica per "Il giornale degli studenti". Continuano ad arrivare le notizie dai licei peloritani nella prima settimana della rubrica di Tempostretto.it dedicata alla scuola. Giulia Graziano, per l'Informauro di Blog34, racconta i primi 7 giorni sui libri

Quarto giorno per "Il giornale degli studenti". Il giovedì è dedicato interamente all'Informauro, la rubrica di Blog34 che si occupa del Liceo Maurolico. Giulia Graziano racconta le emozioni portate dall'inizio delle lezioni.

È già passata più di una settimana da quando il controverso ed enigmatico edificio alla spalle del Duomo ha deciso di riaprire i battenti per tutti quei ragazzi che per quasi tre mesi hanno avuto l’opportunità di godere dell’ebbrezza della libertà. Pensavamo che l’estate sarebbe durata più a lungo, speravamo che la scuola sarebbe cominciata più tardi e invece ci è toccato tornarci in una giornata tanto afosa e soleggiata, il 15 settembre, da non poter distogliere la nostra mente dalla spiaggia, dal mare e da tutto ciò a cui, almeno fino a maggio, abbiamo dovuto dire addio.

Ebbene, e così sia. Abbiamo puntato la sveglia a un’ora improponibile per le nostre abitudini estive; abbiamo attraversato la città a piedi con gli occhi semichiusi o in motorino, troppo stanchi persino per insultare gli altri automobilisti; ci siamo riuniti sulle scale, davanti all’ingresso, sotto il sole cocente, attendendo che il bidello ci facesse la grazia di lasciarci entrare; abbiamo corso lungo i corridoi alla ricerca della nostra aula e, una volta arrivatici, abbiamo lottato aspramente per conquistare il banco migliore nella fila migliore; abbiamo dovuto ascoltare gli interminabili e soporiferi discorsi da primo giorno dei nostri professori. Estenuante, sì, ma emozionante. C’è chi sostiene che sia un giorno come tutti gli altri e, in fin dei conti, forse ha pure ragione; chi lo definisce “leggero” o “inutile” e non gli dà la minima importanza, né lo attende con impazienza; chi lo affronta di malumore, stanco e annoiato, trascinandosi su per le scale per raggiungere la cella che quest’anno gli è stata assegnata e sperando che il suo compagno di banco lo risparmi. Ma ora permettetemi di dirvi cosa ne penso io, vi prometto che cercherò di essere breve.

È bene specificare che per me e per molti altri ragazzi non è stato un semplice primo giorno, ma un "ultimo primo giorno" e penso che chiunque abbia frequentato per cinque anni lo stesso liceo o istituto non farà tanta fatica a capire di cosa io stia parlando. È un'emozione nuova salire per quelle scale, correre per il corridoio e occupare astutamente un banco, è una sensazione nuova ascoltare i professori e sentire uscire dalla loro bocca le parole “ultimo anno”, “maturità”, “esami” (… “ansia”!). È stato uno stato d’animo, il nostro, opposto e complementare a quello dei “primini”, o “quartini” che dir si voglia, che fremono davanti al portone e non vedono l’ora di entrare di varcare quelle porte e di cominciare una nuova avventura. Io sapevo benissimo che stava per cominciare la fine della mia avventura, una fine attesa, idolatrata, desiderata da anni e anni; ma come accade un po’ per tutto, quando la meta si presenta davanti ai nostri occhi, non siamo pronti per andarle incontro e raggiungerla.

Tuttavia mi aspetta ancora un anno da trascorrere, anzi, da vivere, all’interno del Maurolico e mi auguro di lasciare la mia scuola diversa da come è diventata, perché credo che sia il nostro compito e che esista ancora qualcuno che ci tiene e che condivide i miei desideri. Mi auguro di veder cambiare la mentalità dei Mauroliciani, per far ricredere chi pensa che da noi, ormai, non ci sia nulla da prendere. È una sfida, ne siamo tutti consapevoli, contro il tempo, contro gli atteggiamenti individualistici, contro il disinteresse, ma è anche una scommessa, che spero dal profondo del cuore di vincere, su chi frequenta e ha frequentato questo liceo con la voglia di migliorarlo e l’entusiasmo per non smettere di provarci.

Ma il mio augurio più caloroso va ai nuovi iscritti. Spero che ameranno ciò che faranno, che studieranno anche per se stessi, che sopporteranno le pretese dei genitori e dei professori, che non molleranno, che piangeranno per i tre in latino e greco, che esulteranno per i sei in matematica, che non avranno paura di essere giudicati, di pensare con la propria testa, di scrivere. E soprattutto che non si chiedano se ne valga la pena, perché capiranno soltanto alla fine quanto davvero ne sarà valsa.

Giulia Graziano

Redazione Blog34

2 commenti

  1. Ciao Blog34,

    a parte che l’edificio sorge DI FRONTE e NON ALLE SPALLE della Basilica Cattedrale (come chiunque puo’ constatare), VI suggerirei di condurre un’indagine, per riscoprire i tanti “tesori” ancora presenti nell’edificio (per es. : l’antica strumentazione scientifica ancora esistente). Certamente, sarà un’esperienza estremamente interessante.

    Buon lavoro

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  2. Ciao Blog34,

    a parte che l’edificio sorge DI FRONTE e NON ALLE SPALLE della Basilica Cattedrale (come chiunque puo’ constatare), VI suggerirei di condurre un’indagine, per riscoprire i tanti “tesori” ancora presenti nell’edificio (per es. : l’antica strumentazione scientifica ancora esistente). Certamente, sarà un’esperienza estremamente interessante.

    Buon lavoro

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