Informauro - Non lasciare i pensieri fuori dalla scuola

Informauro – Non lasciare i pensieri fuori dalla scuola

Informauro – Non lasciare i pensieri fuori dalla scuola

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giovedì 09 Ottobre 2014 - 17:19

"Il giornale degli studenti" si avvicina al weekend ma non smette di pubblicare e, in questo giovedì dedicato al Liceo Maurolico, Marea Mammano, dell'Informauro di Blog34, analizza il pensiero stesso dei ragazzi riguardante la scuola

"Il giornale degli studenti" non è solo cronaca, i ragazzi hanno soprattutto molto da dire riguardo il loro mondo, tanto complicato e tanto semplice allo stesso tempo, e da raccontare. Marea Mammano, dell'Informauro di Blog34, racconta la visione generale dei giovani riguardo la scuola, vista sempre più, in modo errato, come un obbligo e non come un privilegio.

Sarebbe inutile cercare un avvenimento di questa settimana tanto eclatante da essere messo in evidenza, così ho deciso di trattare un eterno problema, lo scarso interesse dei ragazzi nei confronti della scuola, vista come obbligo e non come privilegio.

Se qualcuno dovesse chiedermi un consiglio che lo aiuti a studiare bene e mantenere la concentrazione a scuola, ciò che risponderei in maniera automatica sarebbe "Lascia i tuoi problemi a casa", ma pensandoci per bene mi rendo conto che, innanzitutto, è umanamente impossibile dimenticare pensieri e questioni che ci stanno a cuore nell'esatto momento in cui varchiamo un cancello e, in secondo luogo, che non dovrebbe funzionare universalmente così!

Siamo infatti abituati a seguire passivamente le lezioni, facendo il conto alla rovescia perché determinate ore finiscano e spesso ci ritroviamo a pensare "Speriamo che oggi vada avanti col programma e non interroghi!", o a perderci nei nostri pensieri mentre spiegazioni di argomenti inerenti a millenni prima ci fanno da colonna sonora. Mai pensato di portare i pensieri a scuola? Ma più che altro, come sarebbe se la vita vera fosse affrontata, sempre in maniera relativamente possibile, a scuola?

Per portare esempi lampanti, esattamente un anno e sei giorni fa, abbiamo assistito ad una tragedia avvenuta a Lampedusa (nella costa che si affaccia sullo Stretto di Sicilia), durante la quale un barcone eccessivamente carico si è capovolto causando più di trecento vittime; o ancora, basti pensare al caso dell'Isis, un'associazione di fondamentalisti islamici che, volendo rivendicare la loro egemonia sul "proprio" territorio, in maniera brutale ed eclatante uccide cittadini occidentali caricando poi i video di questi scempi in rete. Sono tutti argomenti importantissimi e che, credo, nessun ragazzo della mia età sia capace di ignorare.

Non ricordo però di aver sentito una parola a riguardo, spesso neppure in occasione degli anniversari di importanti avvenimenti storici. Quotidianamente arrivano all'orecchio dei più attenti notizie di ogni genere e da ogni parte del mondo, ma ovviamente neppure una parola in classe, se non, per ovvi collegamenti che facilitano l'apprendimento, durante le ore di storia. Eppure ricordo di aver sperato tanto, giorno dopo giorno, che un professore entrasse in classe aprendo un dibattito su un avvenimento attuale, che si trattasse di ricerca scientifica, politica, religione, scontri militari e quant'altro; parlando con molti ragazzi mi sono resa conto che le persone "svogliate" o "pigre" o "poco studiose", non esistono; il confine sottile tra interesse e indifferenza fa tutto!

Come sarebbe allora se proprio dalla scuola partissero spunti attuali da cui collegarci alle varie materie? Probabilmente in un modo o nell'altro una maggiore quantità di studenti si sentirebbe coinvolta negli argomenti trattati e quindi non solo si otterrebbe più partecipazione da parte degli alunni, ma si formerebbero anche menti più aperte ed informate, menti capaci di ragionare, scegliere, confrontare e collegare qualunque contesto ad un altro.

Sarebbe un piccolo passo verso noi ragazzi che la scuola, la metodologia e forse anche gli insegnanti potrebbero fare, al quale credo arriverebbe una risposta pronta da parte di molti; e sicuramente si camminerebbe anche in avanti verso il perfetto equilibrio tra un passato che affonda le sue radici nella cultura e in una ricca storia, e un futuro carico di curiosità e progresso.

Portiamo i pensieri a scuola, riportiamo il pensiero a scuola, portiamo la vita nella scuola.

Marea Mammano

Redazione Blog34

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