No Ponte, pronto il nuovo corteo: "Fermare la devastazione delle città dello Stretto"

No Ponte, pronto il nuovo corteo: “Fermare la devastazione delle città dello Stretto”

Redazione

No Ponte, pronto il nuovo corteo: “Fermare la devastazione delle città dello Stretto”

sabato 15 Luglio 2023 - 12:00

Il 12 agosto manifestazione a Piazza Cairoli. In quei giorni anche un campeggio per accogliere "chi viene da fuori"

MESSINA – Ultima estate senza cantieri? No, grazie. Di fatto è questo il messaggio che vogliono lanciare le associazioni No Ponte, insieme ai movimenti sociali e ambientalisti che si riuniranno nuovamente il prossimo 12 agosto per un corteo a Piazza Cairoli. “Nelle intenzioni di Matteo Salvini, Pietro Salini, amministratore delegato di Webuild, e Pietro Ciucci, ad della riesumata s.p.a. Stretto di Messina, – dichiarano – quella che stiamo vivendo sarà l’ultima estate senza i cantieri del ponte sulle due sponde dello Stretto di Messina. Secondo il triste cronoprogramma che stima i tempi del riavvio dell’iter di progettazione e costruzione dell’opera, a luglio 2024 dovrebbero essere messe in moto le ruspe. Si sarebbe quasi tentati di dirsi ‘Godiamocela, finché è possibile’ …e invece NO”.

“Ponte? A rimetterci sarebbero i cittadini”

E proseguono: “Noi, le no ponte e i no ponte, i movimenti sociali e ambientalisti, siamo dell’idea che sia proprio questo il tempo di fermare la devastazione delle città delle Stretto: prima che cominci”. Poi il richiamo al successo della manifestazione del 17 giugno, dove “migliaia di persone sono accorse nel luogo-simbolo della devastazione, dove dovrebbe sorgere il pilone del ponte, e hanno lanciato una prima avvisaglia di resistenza”.

E i No Ponte sottolineano che dalla nascita dei cantieri “a rimetterci sarebbero i cittadini che pagherebbero due volte i lavori del ponte: la prima volta come abitanti, sottoposti a una quotidianità infernale in mezzo ai cantieri che apriranno da Torre faro a Contesse e oltre, dalla durata imprevedibile se la si commisura con i tempi di realizzazione delle opere pubbliche in Italia e se si tiene conto degli inevitabili imprevisti che implica ogni opera di tale portata; la seconda volta da contribuenti, che si vedrebbero sottratte risorse pubbliche che andrebbero utilizzate per opere utili al territorio”.

Infine l’annuncio: “Il 12 agosto alle 18:00, a piazza Cairoli, al corte No Ponte mescoliamo ancora una volta i nostri desideri, facciamo ancora una volta sentire le nostre voci e tutta l’energia che opponiamo alla devastazione dei territori”. Ci sarà anche un piccolo campeggio “per accogliere chi verrà da fuori e ritagliare un momento di riflessione e confronto collettivo”, l’11, 12 e 13 agosto. “Perché – concludono – la lotta contro il ponte è rabbia contro la devastazione e lo sfruttamento del territorio, è ferma volontà di impedire la costruzione di un’opera inutile e dannosa, ma è anche amore, desiderio, immaginazione, creazione di qualcosa che non c’è e potrebbe essere”.

12 commenti

  1. Amore,desiderio, immaginazione,creazione di qualcosa che non c’è e potrebbe essere 🤔?????Ma certo 😁….. è il Ponte 😏…..bravi ….. questa riflessione mi è piaciuta!!!!!!

    5
    6
  2. La lotta contro il ponte non è sicuramente ambientalistica. Il ponte non inquina, le navi sì, e pure tanto. I tempi di attraversamento con il ponte sono molto ridotti e il treno, per il trasporto di merci, è riconosciuto come il mezzo più veloce, economico e soprattutto ecologico. Poi si possono estirpare campi di grano, frutteti, vigneti, uliveti, per mettere pannelli solari o peggio, pale eoliche, che hanno una grande base di cemento che sostituisce il fertile terreno. Ecologia distruttiva. Ecologia al contrario.

    18
    19
  3. Ancora? E vabbè, dai, anche loro ogni devono fare qualcosa! A ponte completato faranno cortei perché non gli hanno dato… !u postu”.

    10
    11
  4. Fare un corteo per fermare le cretinate di questi qua: i TRAGHETTI INQUINANO MOLTO DI PIU DEL PONTE. Ponte? A rimetterci sarebbero i Franza. Movimento no ponte sono come i 5 “stalle” (i Cinquestelle) e Pd insieme. Richiamo al successo della manifestazione del 17 giugno, dove “migliaia”, premetto che erano pochi sono e rimangono dei poveri comunisti come sempre. Viva lo sviluppo e il progresso ma abolire l’assistenzialismo di sinistra.

    11
    12
  5. Ecco che ritornano… quelli del NO!!
    A mia memoria si è cominciato con i NO circa 50 anni fa con dire NO ai cassonetti e poi NO a Villa Dante… NO allo svincolo Boccetta……. NO ai parcheggi multipiano…. NO al nuovo tribunale…. NO ai cordoli….. NO al tram…… NO al mercatino di Giostra…… NO al teatro in fiera….. non parliamo dei NO all’isola pedonale… NO alla pista ciclabile….e in tutte le occasioni NO al ponte…. quale migliore occasione per dare un ruolo al popolo dei NO…. NO sempre e solo NO…. a prescindere!
    Manifestare il dissenso, in modo civico, è sicuramente segno della migliore democrazia, perseverare a dire NO a tutto non contribuisce certo a migliorare le condizioni della nostra Città.
    Ci sarà pure un motivo, non certo determinato da eventi naturali, se negli ultimi 50 anni siamo solo riusciti a distruggere quanto circa 3 secoli di storia ne avevano fatto di Messina!

    13
    14
  6. Sarebbe importante sostituire la destinazione dei fondi del ponte alle INESISTENTI infrastrutture siciliane: Strade- AUTOSTRADE-FERROVIE- PONTI DULLE AUTOSTRADE CON SEMAFORI .
    Il ponte poteva essere proposto quando tutto il resto era quantomeno accettabile…..

    6
    6
  7. Perdere un mito di 2.700 anni per un ponte che non interesserà a nessuno in senso culturale come turistico.

    5
    5
  8. I soliti quattro gatti con in testa il “tibetano” con il suo entourage di pseudo ambientalisti, chi pensa che l’uccello è cretino e sbatte sul ponte, e un paio di proprietari di case di villeggiatura a Torre Faro che curano i loro interessi a discapito della collettività. Il ponte può portare solo progresso e lavoro e benefici per tutti, se mai si farà.

    4
    5
  9. Sempre la stessa sfigata compagnia di giro in servizio permanente effettivo che passa dal Pride ai porti aperti ai venerdì del clima. Ma andate…

    5
    5
  10. A chi dice che “sarebbe importante sostituire la destinazione dei fondi del ponte alle INESISTENTI infrastrutture siciliane: Strade- AUTOSTRADE-FERROVIE- PONTI DULLE AUTOSTRADE CON SEMAFORI ” chiedo: ma dove vive? ha notato che a Giampilieri, Nizza-Roccalumera (e lungo tutto il tratto fino a Taormina) hanno aperto i cantieri del raddoppio ferroviario della linea A/C Messina-Catania-Palermo che sono visibili anche dall’autostrada? Questa linea ferroviaria veloce sarà collegata al PONTE e alla Calabria. Messina avrà la sua linea metropolitana fino a Sperone, a una nuova tangenziale fino a Granatari. Fatevene una ragione, la logica del benaltrismo è vecchia e superata. I miti vecchi di 2700 anni non scompariranno, anzi al mito si aggiungerà la tecnologia, la leggenda di un ponte che unirà l’isola più grande del Mediterraneo alla terraferma, grazie al quale 5 milioni di persone che fino ad oggi hanno vissuto in condizioni di emarginazione e di sottosviluppo usciranno dall’isolamento!! e pazienza se qualche villetta cadrà (i proprietari avranno riconosciuto il pieno valore senza perdere niente)

    4
    5
  11. Da tempo verifico, dalle cronache quotidiane, che per i calabresi il ponte pare più un disturbo che altro poiché pensano al disagio che ne avranno. Per non parlare del salato pedaggio. Sicché, da parte loro, non v’è un grande entusiasmo. Infatti il loro territorio è già il “continente”. Per cui ogni spinta al ponte è di una parte sola.

    1
    2
  12. Quando hanno depredato Messina, con il sinistro provvedimento di D’Alema/Prodi, tutti zitti. Tutti i comandi militari e delle forze di polizia, direzione postale, compartimento ferroviario, banca d’Italia, distretto, Arsenale, Mari Sicilia e tutto il resto, trasferito ed equamente diviso tra Palermo e Catania, nessuna protesta. Migliaia di posti di lavoro, e decine di migliaia di abitanti trasferiti, nel silenzio assoluto. Il provvedimento quando viene da sinistra si accetta in silenzio. Messina massacrata in silenzio. Il ponte non viene da sinistra, quindi scatta la protesta politica. Non è successo con il Mose di Zanda, e tante altre opere di sinistra al nord. del resto al nord si è realizzato tutto è di più, e si continua ad investire massicciamente in miliardoni. Oggetto di protesta è l’unica opera al sud, che già una volta la sinistra, con il governo Monti, ha depredato trasferendo i soldi dell’appalto al nord, neppure un solo centesimo è stato speso al sud.

    2
    2

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007