Blocco Sicilia, parla Mariano Ferro coordinatore dei “Forconi”: «Non ci fermiamo». Incontro tra Lombardo e Monti

Blocco Sicilia, parla Mariano Ferro coordinatore dei “Forconi”: «Non ci fermiamo». Incontro tra Lombardo e Monti

ELENA DE PASQUALE

Blocco Sicilia, parla Mariano Ferro coordinatore dei “Forconi”: «Non ci fermiamo». Incontro tra Lombardo e Monti

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giovedì 19 Gennaio 2012 - 23:46

Aspettative deluse dopo l’incontro con Lombardo. Ferro: «Consentiremo solo il passaggio dei beni di prima necessità, ma la protesta continuerà». Il fronte di spacca, lo sciopero dell’Aias, infatti, come programmato, terminerà a mezzanotte. Intanto, il governatore siciliano annuncia un incontro con il presidente del consiglio

«Abbiamo paura del futuro e così non ci stiamo più». Non chiamiamola protesta dei forconi, né tantomeno degli autotrasportatori: chiamiamola protesta di una regione, la Sicilia. A parlare è una giovane studentessa all’ultimo anno di scuola che come tanti coetanei ha deciso di dare il suo supporto alle ragioni di coloro che da lunedì hanno “tagliato i viveri” al territorio. I blocchi che hanno impedito l’approvvigionamento dei banchi di mercati e supermercati, di fruttivendoli, macellerie e pescivendoli, dovrebbe terminare alla mezzanotte di oggi, ma non del tutto. Sebbene infatti, gli autotrasportatori dell’Aias termineranno la protesta a mezzanotte, così come inizialmente programmato, l’intenzione di agricoltori è quella di confermare i presidi per tenere alta l’attenzione sulla protesta, consentendo solo il passaggio dei tir che trasportano beni di prima necessità e carburante. Ce lo ha confermato anche Mariano Ferro, coordinatore dei presidi della Sicilia Orientale. Contattato poco prima della diretta di “Servizio Pubblico” trasmissione di Michele Santoro ieri sera dedicata al “nodo” Sicilia, Ferro ha confermato la linea dura: «E’ l’unico modo per riuscire a non far calare l’interesse. L’incontro con il presidente Lombardo non è stato molto utile, noi andiamo avanti. Siamo stanchi ma non ci arrendiamo».

Stanchi i manifestanti, stanchi gli operatori di settore, stanchi i “comuni” cittadini. Una guerra fra poveri, quella che sta andando in scena in tutta la regione, che in tanti temono possa avere repliche nel resto del paese. Si combatte in realtà per lo stesso obiettivo: una vita dignitosa. Non sempre però a prevalere è il buon senso, e così la forza della disperazione spinge a vedere nell’altro un nemico anziché un alleato, non riuscendo a fare fronte comune. Troppi gli interessi in gioco. Molti comprendono e condividono le ragioni della protesta di autotrasportatori e produttori agricoli, ma non ne accettano le modalità, perché hanno messo in ginocchio, così è stato detto, l’economia siciliana.
A Villafranca e Tremestieri proseguono i blocchi, le riserve nei negozi stanno per terminare, le pompe di benzina sono completamente a secco. In forse, ieri sera, fino a qualche ora prima dell’inizio del servizio, anche la raccolta rifiuti da parte di Messinambiente a causa della mancanza di carburante, rischio scongiurato in extremis dalla società di Armando Di Maria.

Duri “rimproveri” all’atteggiamento dei “Forconi” giungono anche dalle associazioni dei consumatori, che invece chiedono un immediato intervento delle autorità preposte per consentire lo sblocco della situazione. «Lo sciopero degli autotrasportatori e le manifestazioni di protesta indette dagli agricoltori del “Movimento dei Forconi” stanno mettendo in ginocchio l’intera isola, provocando forti disagi ai cittadini sia per quel che riguarda il diritto alla mobilità (reso difficile dalla mancanza di benzina e dalle interruzioni stradali e ferroviarie) che la possibilità di approvvigionamento di generi alimentari presso mercati e supermercati. Pur comprendendo le ragioni di chi protesta, non c’è dubbio che sfruttare il disagio reso alla cittadinanza per fare pressione sulle istituzioni e raggiungere così i propri obiettivi, è comportamento assolutamente inaccettabile.Ancor più inaccettabile allorquando la protesta è indirizzata, come affermato dai portavoce delle categorie in agitazione, nei confronti del governo nazionale, il quale nessun riscontro sembra aver dato finora alle proteste messe in atto dai manifestanti, abbandonando la Sicilia nel caos». Una guerra fra poveri che si finge di non vedere.

Intanto in tarda mattinata, è arrivata una notizia importante : il goverantore Lombardo inconterà Monti.”Questa mattina – dichiara il presidente delle Regione – ho sentito il Presidente del Consiglio Mario Monti. Abbiamo discusso di quanto sta accadendo in Sicilia. Al piu’ presto, gia’ all’inizio della prossima settimana, ci incontreremo a Roma per affrontare i nodi di una vertenza delicata e complessa”.
“E’ la dimostrazione – conlude Lombardo – di come nessuno abbia sottovalutato le ragioni di chi sta manifestando. Non condividiamo certo i metodi della protesta , ma dopo il colloquio con Monti sono convinto che riusciremo a sbloccare positivamente la situazione”. (ELENA DE PASQUALE)

5 commenti

  1. Vi confesso di nutrire più di qualche dubbio sulla bontà di quanto sta accadendo in questi giorni, ho la sensazione che si stia spacciando per presa di coscienza sociale l’ennesima azione corporativa e lobbistica. Fatta salva la buona fede delle centinaia, migliaia di persone che si sono aggregate alle proteste, il blocco viene descritto dagli organizzatori come un movimento di ribellione popolare e di rinascita del sud ma io temo che sarebbe sufficiente che il governo gli abbuonasse qualche tassa per farli tornare “tranquilli” così come lo sono stati finora. Mi chiedo: i promotori dei blocchi, coloro i quali adesso sputano veleno sulla classe politica tutta, come si sono comportati alle scorse elezioni o ai tempi del celebre 61 a 0, e soprattutto come si comporteranno alle prossime di elezioni… riusciranno davvero a rinunciare alle logiche clientelari che fino ad oggi hanno condizionato così pesantemente le elezioni nella nostra regione? Io sono sempre a fianco di chi lotta per i propri diritti, ma vorrei prima vederci chiaro. Da anni ormai la Sicilia esprime il peggio della classe politica italiana e questo accade proprio perché a troppi siciliani interessa solo sistemare i propri affari personali. Staremo a vedere…

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  2. bonanno giuseppe 20 Gennaio 2012 10:41

    HAI RAGIONE DA VENDERE E la MAFIA DELL?AGROALIMENTARE, denuciata dal PROCURATORE ANTIMAFIA GRASSO. Diciamo a BUZZANCA di TOGLIERE il Pedaggio ma obblighiamoli a passare da MESSINA CITTA'(no Boccetta e Viale Liberta) dalle 0re 6,00 del Mattino alle ore 8,00 e dalle ore 20,00 alle 24,00

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  3. i signori dei “forconi” invece di protestare creando danni ai cittadini perchè non vanno a protestare davanti agli enti istituzionali (Regione,assessorati,province e comuni),bloccando l’attività amministrativa degli stessi.La protesta contro i cittadini è una lotta tra “strazzati” e provoca più danni ed antipatie che benefici.

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  4. la sicilia è senza speranza così come la vostra lotta. Qualcuno di voi l’ha chiamata impropriamente rivoluzione, tuttavia non esistono rivoluzioni senza giovani intellettuali. La sicilia non ha piu’ giovani, i migliori sono emigrati, chi resta o è ignorante o è connivente col sistema e non ha interesse a cambiarlo. Condivido i vostri disagi, ma la storia ha detto che avete già perso, perchè siete solo padri di famiglia disillusi, incapaci di desiderare un sistema alternativo e possessori di una relativa scolarizzazione. Siete solo affamati, e non basta agli occhi della storia, poichè siete pronti a vendervi per qualche spicciolo o per qualche accisa sulla benzina in meno. Pura velleità, al quale si aggiungono le pesanti infiltrazioni fasciste nel vostro movimento, strumentalizzato fin da subito.

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  5. Condivido pienamento quanto scritto da giopav.La protesta così come è attuata sarà il suicidio economico della NOSTRA ISOLA tutto a favore di potenti.La protesta, quella vera, deve essere fatta nelle urne.

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