"Non sarà un hotspot ma struttura per migranti in quarantena. Villafranca è solo una delle ipotesi"

“Non sarà un hotspot ma struttura per migranti in quarantena. Villafranca è solo una delle ipotesi”

Rosaria Brancato

“Non sarà un hotspot ma struttura per migranti in quarantena. Villafranca è solo una delle ipotesi”

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mercoledì 02 Settembre 2020 - 20:34

Dalla Prefettura importanti chiarimenti. Alla manifestazione d'interesse hanno risposto 3 strutture. E non sarà hotspot

Mentre a Villafranca la notizia che riguarda il Parco degli Ulivi fa discutere, dalla Prefettura arrivano alcune precisazioni. Non sarà infatti un hotspot ma una struttura di accoglienza dei migranti in quarantena da covid. Avrà inoltre carattere temporaneo fin quando dura l’emergenza e non sarà quindi definitiva. Inoltre non è affatto detto che alla fine sarà proprio Il Parco degli Ulivi di Villafranca Tirrena il sito prescelto a conclusione del bando. Infatti allo scadere dei termini sono risultate 3 istanze che saranno attentamente vagliate. Insomma dal Palazzo del governo arrivano chiarimenti importanti per capire anche il contesto della vicenda ed evitare allarmismi

5 commenti

  1. rimandateli a casa loro

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    1. E come?
      Salvini che parla tanto non ne ha rimpatriato neanche uno quando giocava a fare il ministro degli interni.

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      1. Invece di scrivere le solite buffonate, informati.
        P.S. Hai cambiato nome, ma resti sempre il solito pallonaro.

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  2. Ancora peggio…. la Sicilia non è il campo profughi d’Europa, non vogliamo vivere con queste brutte realtà. In Sicilia o in Italia devono venire persone da tutto il mondo a poter vivere e dare il loro contributo come cittadini e non come prigionieri. Basta con questa tratta di esseri umani che la loro uno colpa è la buona fede verso qual Gino che l’illude di un futuro migliore in Europa ma poi alla fine è solo x gli sporchi interessi economici di pochi.

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    1. L’Inghilterra è nelle stesse condizioni, a Calais transitano moltissimi clandestini, la Francia idem, La Spagna soffre una pressione fortissima a Ceuta e Melilla nelle sue “terre marocchine” in est Europa costruiscono muri e reticolati giusto per dire che stanno facendo qualcosa.
      Noi non siamo il campo profughi d’europa, siamo uno dei tanti paesi che soffre.
      Solo qualche paese della zona nord estrema soffre minore pressione.

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