Oceano: “Quorum e vittoria affermazione della democrazia”

Oceano: “Quorum e vittoria affermazione della democrazia”

Oceano: “Quorum e vittoria affermazione della democrazia”

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martedì 14 Giugno 2011 - 09:08

Con la consistente partecipazione al voto e la vittoria dei quattro sì, vince quell’Italia che chiede di poter scegliere il proprio futuro partecipando. E’ l’affermazione della democrazia del popolo rispetto al potere di pochi, del rispetto dei beni comuni contro la ricchezza e il profitto di alcuni, della responsabilità per il futuro rispetto all’egoismo del presente, della eguaglianza di tutti contro il privilegio dei potenti. Con questo voto gli italiani dichiarano di non fidarsi più delle promesse e dei trucchi di chi in oltre 17 anni non ha realizzato alcuno dei programmi e ha ridotto in ginocchio il Paese. Aver suggerito agli italiani di andare al mare ed aver ostentato il non voto la dice lunga sul concetto di democrazia di tanti dirigenti politici e non. Votare, scegliere, è la base del concetto di democrazia. Sostenere l’inutilità del voto, ridurre le occasioni di voto è indice di autoritarismo e di mancanza di rispetto per i propri concittadini. Adesso non si dovrà più, né al Governo né negli Enti locali, pensare di fare affari privati con i beni e con i servizi pubblici: vale per l’acqua il trasporto locale, il ciclo dei rifiuti, risanare, sì, cancellare sprechi, privilegi e clientele, non regalare alle speculazioni private (nelle quali troppo spesso si trovano politici e altro). Adesso bisogna destinare le risorse della ricerca alle energie rinnovabili, per avere un sistema produttivo sostenibile e la salvaguardia del Pianeta. Adesso la si smetta di impegnare il Parlamento per le Leggi “ad personam” e si assicurino uguaglianza formale e sostanziale dei cittadini. Il Paese vive una grave crisi economica e sociale, il mondo del lavoro ha bisogno di misure di sostegno e di rilancio. Serve un progetto che unisca le persone e restituisca la fiducia nel futuro. Serve rispetto per le donne, opportunità per i giovani, sostegno e aiuto alle famiglie di lavoratori e pensionati che vivono con 500 euro al mese. Cioè il contrario di ciò che è avvenuto in questi anni. L’Italia ha bisogno di un nuovo progetto e di nuovi timonieri. Anche nella nostra provincia la partecipazione al voto è stata significativa. Ciò significa che anche da noi il livello di sopportazione, spesso più alto che altrove, è stato oltrepassato e che la domanda di cambiamento è forte: ne sono presupposto e fondamento l’arretramento rispetto al resto del Pa il lavoro che manca, le infrastrutture che non si realizzano, il dissesto del territorio a cui non si pone rimedio, i giovani a cui viene negato il diritto a qualsiasi futuro. Ciò vale per la politica nazionale ma anche per quella regionale e locale. E’ una bocciatura per chi governa adesso, a tutti i livelli, ma anche, più in generale, per chi rappresenta la politica, sia in maggioranza che all’opposizione, per certi metodi di governo. La nostra provincia è allo sbando, si sta desertificando dal punto di vista produttivo e del capitale sociale e umano, chi si candiderà nei prossimi mesi a rappresentarla a tutti i livelli e a governarla, sappia che neppure i messinesi sopportano all’ infinito. Anzi sembra proprio che la pazienza sia finita”.

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