Numero chiuso a medicina: il Consiglio di Stato dà ragione agli studenti

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Redazione

Numero chiuso a medicina: il Consiglio di Stato dà ragione agli studenti

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mercoledì 01 Aprile 2020 - 17:18

Nuove aperture sul numero chiuso a medicina. I giudici amministrativi accolgono i ricorsi sul test d'accesso. Soddisfatta l'Unione studenti

Il Consiglio di Stato, dopo l’apertura sulle specializzazioni, apre nuove possibilità sul numero chiuso degli studenti di medicina e chirurgia per l’anno in corso accogliendo i ricorsi dell’Unione studenti patrocinati dagli Avvocati Michele Bonetti e Santi Delia.

La protesta dell’Unione studenti

“Rendendosi conto dei plurimi posti rimasti disponibili per l’anno accademico 2019/2020- spiega Enrico Gullini, coordinatore nazionale UDU- nonostante le raccomandazioni nella conferenza dei Rettori, il Ministero dell’Università non ha consentito la copertura di tutti i posti rimasti disponibili. La presenza degli ordini professionali nelle fasi del procedimento decisionale che hanno portato alla determinazione del numero chiuso, rende lo stesso illegittimo ed incostituzionale.”

I giudici danno ragione a ricorrenti


il Consiglio Di Stato invece, prendendo anche atto dell’aumento per il prossimo anno di 2000 posti assegnati alla facoltà di medicina, apre nuove possibilità anche per l’anno in corso con un provvedimento che consente agli studenti ricorrenti di potersi immatricolare in virtù del proprio punteggio e della propria posizione in graduatoria. Soddisfatti gli avvocati Delia e Bonetti che hanno assistito i ricorrenti.

“Ripensiamo modello d’accesso”


“Gli ingressi a Medicina sono a maggior ragione consentiti nel caso di specie- prosegue Gulluni- vista la situazione che stiamo vivendo e l’avanzamento della didattica online a distanza che supera i limiti della capienza strutturale a cui in modo illegittimo alcune università in questi anni si sono richiamate. Riteniamo che sia arrivato il modello di ripensare il modello d’accesso ai corsi di laurea di Area medica e sanitaria verso una direzione di apertura. E’ sempre più necessario anche per ridare ossigeno al SSN, avviando un percorso partecipato con le Università e con le organizzazioni studentesche”.

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