Questa la scadenza ipotizzata dal commissario Lo Conti, sempre che il provvedimento di dissequestro non tardi ad arrivare. Buone notizie anche per rione Taormina. Sul fronte degli interventi di risanamento si “riaffaccia” l’accordo con i privati

Entro un mese i legittimi assegnatari degli alloggi di Fondo Basile occupati abusivamente e sgomberati qualche settimana fa (vedi articoli correlati) potranno fare ingresso nelle loro case. Tale almeno è la rassicurazione del commissario Iacp Venerando Lo Conti che ieri ha preso parte all’incontro convocato presso la sede del risanamento di via Trento dall’assessore Sparso. L’Istituto Autonomo Case Popolari ha definitivamente rescisso il contratto con la ditta che a causa del contenzioso in corso, non ha completato i lavori rendendo di fatto inagibile l’edificio. Un passaggio importante che consentirà, sempre però dopo aver ottenuto il provvedimento di dissequestro da parte dell’Autorità Giudiziaria, di terminare gli interventi con una nuova impresa.
Discorso analogo per Rione Taormina: anche in questo caso, infatti, le notizie sono positive e i tempi più ridotti, non essendoci alcuni passaggio giudiziario da attendere. L’Iacp ha interrotto il rapporto con la precedente ditta e ha avviato nuovi i contatti per le ultime “rifiniture”: montaggio degli ascensori e realizzazione degli allacci per il gas. Tempo stimato tre settimane. «Speriamo che la scadenze vengano rispettate – ha commentato l’assessore Sparso – anche perché per Rione Taormina sono le stesse parole che ci siamo sentiti dire un anno fa (commissario era Giuseppe Laface, ndr). Da parte nostra faremo il possibile per tenere alta l’attenzione, i nostri solleciti saranno continui, nelle prossime settimane ci sarà un nuovo incontro». Ieri intanto a palazzo Zanca, nuova “incursione” di alcune famiglie sgomberate da Fondo Basile che chiedono di ottenere una casa.

Sul “tavolo” non solo la questione alloggi, ma anche il rilancio dell’accordo pubblico/privato per incentivare “programmi di recupero urbano, piani di recupero del patrimonio edilizio esistente e programmi integrati di intervento che riguardino i diversi ambiti di risanamento. (“A-Annunziata”, “B-Giostra- Ritiro- Tremonti”, “C-Camaro-Bisconte”, “D-Fondo Saccà”, “E- Gazzi- Fondo Fucile-Via Taormina”, “F- S.Lucia-S.Filippo”, “G- Bordonaro”)”. Una proposta oggetto della delibera
esitata dalla giunta lo scorso 22 settembre con cui si punta ad ottenere il coinvolgimento dei privati per realizzazione di nuovi alloggi. Ciò a causa dell’esaurimento dei fondi previsti dalla legge “speciale” 10/90 che aveva assegnato alla città di Messina ingenti risorse per il settore del risanamento.

«Il commissario ha accolto positivamente la proposta e nelle prossime settimane ne riparleremo. Si tratta di una strada da dover necessariamente percorrere se si vogliono individuare nuovi spazi e nuove possibilità per risanare i quartieri. In questo senso siamo stati lungimiranti perché a gennaio la Regione ha approvato una legge riguardante l’argomento in cui si punta proprio al coinvolgimento di “esterni”». Per lavorare in questa direzione, verranno eseguiti degli studi di fattibilità, finalizzati proprio alla verifica del possibile coinvolgimento dei privati, attraverso apposite convenzioni che coinvolgano Comune e Iacp, ciascuno per le proprie funzioni, come peraltro stabilito da un precedente verbale d’intesa del novembre 2010.