Meno ore autorizzate di Cassa integrazione. Per Messina il trend negativo peggiore d’Italia

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Meno ore autorizzate di Cassa integrazione. Per Messina il trend negativo peggiore d’Italia

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mercoledì 31 Luglio 2013 - 11:04

Le richieste di Cassa in deroga calano del 100 % % nel confronto tra il mese di maggio e quello di giugno, e nel confronto tra il mese di giugno di quest’anno e quello dell’anno passato. E’ il primo effetto del blocco dei finanziamenti

Dopo quello sul risanamento e lo Iacp, nuovo rapporto da parte della Uil. Argomento diverso ma stessi esiti infausti. Messina risulta prima città in Italia per flessione di ore di cassa integrazione autorizzate, -90,9 % nel mese di giugno rispetto a maggio 2013, e delle richieste da parte delle aziende di cassa integrazione in deroga, -100 % nel confronto tra il mese di maggio e quello di giugno, e nel confronto tra il mese di giugno di quest’anno e quello dell’anno passato.

“Rispetto al mese di maggio – spiega Costantino Amato, segretario generale della Csp Uil Messina – a giugno si è passati da 828.576 ore di cassa integrazione autorizzate (127.154 ordinaria, 554.308 straordinaria e 147.114 in deroga) a 75.640 ore (71.304 ordinaria, 4.336 straordinaria e 0 in deroga), in percentuale il 90, 9 % in meno (-43,9% per l’ordinaria,-99,2% e -100% per la cassa in deroga). Un questo dato che se paragonato a quello dello scorso anno (rispetto al giugno 2012 abbiamo un calo dell’86% delle ore di CIG autorizzate) ci dà la misura di quanto di fatto sta avvenendo nella nostra provincia. La flessione del dato relativo la Cassa in deroga infatti è dovuto essenzialmente al blocco dei finanziamenti che ha condizionato gli iter autorizzativi da parte della Regione in questi mesi del 2013.”

“Non solo – spiega Dino Catrimi, responsabile per la Uil per ciò che concerne gli ammortizzatori sociali in deroga – il calo è dovuto anche al fatto che il nuovo accordo quadro che regolamenta gli ammortizzatori in deroga per il 2013 prevede per tutte quelle aziende che abbiano già fruito della concessione per almeno 24 mesi una ulteriore concessione che si è di fatto chiusa nel mese di giugno. Vi è poi una ulteriore nota dolente. Tutte quelle aziende che non hanno beneficiato degli ammortizzatori hanno provveduto infatti a licenziare, con ricadute gravissime sul territorio in termini di consumi. Se poi si vuole analizzare il dato si vede chiaramente che su 65 aziende che hanno fatto richiesta della cassa in deroga per il 2013 ad oggi 18 sono state trattate con esito positivo, per un totale di 197 mila ore autorizzate per circa 300 lavoratori per una spesa di 1 milione e 401 mila euro”

“Alla luce di quanto osservato – aggiunge Costantino Amato – appare incomprensibile la volontà di intervenire radicalmente sui criteri di concessione della cassa in deroga, unico strumento che tutela solo nella nostra provincia centinaia di lavoratori usciti dal percorso lavorativo. Il recente rifinanziamento previsto dal Decreto Legge n. 76/13, che ammonta a 550 Milioni di euro – continua Amato – porterà sicuramente una boccata di ossigeno ma comunque non sufficiente a garantire la copertura per l’intero anno. Diventa quindi necessario aumentare tale dote finanziaria, per tamponare l’emorragia occupazionale che potrebbe derivare dal passaggio dalla cassa integrazione alla disoccupazione e alla mobilità.”

2 commenti

  1. strano!!Messina è la prima città al mondo, non è possibile

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  2. puzza di bruciato 1 Agosto 2013 07:47

    Ma è periodo di tesseramenti??!!

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