Ricomporre la destra a cento anni dalla nascita di Giorgio Almirante

Ricomporre la destra a cento anni dalla nascita di Giorgio Almirante

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lunedì 30 Giugno 2014 - 07:11

All'incontro, hanno preso parte come relatori: Nello Musumeci, deputato Ars e presidente dell'Antimafia regionale, Daniele Tranchida docente universitario di Storia Moderna, Paolo Piccione già presidente Ars, Pippo Azzolina curatore del libro "Almirante a Messina"

“L’uomo che parlò al futuro: Almirante leader carismatico e riformatore”. Questo il tema del convegno che si è svolto al Monte di Pietà in occasione del centenario della nascita dello storico leader della destra italiana, organizzato dall’associazione Scuola Politica, presieduta dal giornalista ed ex deputato Carmelo Briguglio.

All’incontro, hanno preso parte come relatori: Nello Musumeci, deputato Ars e presidente dell’Antimafia regionale, Daniele Tranchida docente universitario di Storia Moderna, Paolo Piccione già presidente Ars, Pippo Azzolina curatore del libro “Almirante a Messina”.

Carmelo Briguglio nella sua introduzione ha detto che Almirante, il quale lo volle giovanissimo alla guida del Msi messinese, ” fu uomo che veniva dal passato ma che aveva quella che lui chiamava la nostalgia dell’avvenire: un gigante sulle cui spalle la destra di oggi deve guardare avanti facendo tesoro del suo lascito di futuro politico a partire dall’idea di riforma istituzionale con il presidenzialismo, la trasformazione del Senato, la critica profetica al regionalismo sprecone e ricomponendo la sua diaspora a partire dalla Sicilia”.

Daniele Tranchida ha tracciato un profilo storico-politico di Almirante dal dopoguerra fino alla sua scomparsa nel 1988 e ha analizzato quello che fu per lui l’errore capitale a cui l’allora segretario missino fu costretto: la battaglia contro il divorzio nel referendum del 1974 accanto a Fanfani”.

Paolo Piccione, protagonista della cultura politica socialista, si è invece soffermato sul rapporto tra Almirante e il suo mondo, in particolare sulle aperture di Craxi e sul suo rifiuto dell’arco costituzionale che discriminava i missini.

Nello Musumeci, leader dell’opposizione di centrodestra a Palazzo dei Normanni, ha concluso il convegno ricordando le grandi battaglie che videro l’allora segretario del Msi protagonista di storiche vittorie della destra in Sicilia alle regionali del ’71 (15 seggi all’Ars, primo partito a Catania) e poi alle politiche del ’72 con un forte richiamo a temi sociali quali la terra, la casa, il lavoro. Per Musumeci, Almirante, che pure commise errori, “resta il padre fondatore della destra italiana, esempio di coerenza, moralità, straordinario pensiero politico che ha immaginato una profonda riforma costituzionale in sintonia col sentimento popolare di oggi e di cui l’elezione diretta del Capo dello Stato e la fine del bicameralismo paritario, sono oggi patrimonio profetico insostituibile a livello nazionale e per la ricomposizione di segno riformatore del centrodestra nella nostra Regione”.

La manifestazione ha avuto termine con la visita alla mostra di manifesti e foto degli imponenti comizi di Almirante a piazza Università con accanto Uberto Bonino e Saverio D’Aquino (storica quella del ’72 tratta dal l’archivio fotografico dei fratelli Saya) curata e illustrata da Pippo Azzolina, autore del libro sulle manifestazioni con Almirante in città.

2 commenti

  1. puzza di bruciato 30 Giugno 2014 10:13

    Se ancora qualcuno ricorda il defunto Almirante è perché, sicuramente, qualche cosa di buono avrà fatto… Il problema sono i seguaci o i discepoli… pochi di loro saranno ricordati dalle generazioni future…
    Se a questi statisti sono state intitolate strade o piazze un motivo ci sarà…
    Chissà quante volte, poverino rigirandosi nella tomba, avrebbe voluto uscire per xxxxxxxxxxxxxxx

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  2. puzza di bruciato 30 Giugno 2014 10:13

    Se ancora qualcuno ricorda il defunto Almirante è perché, sicuramente, qualche cosa di buono avrà fatto… Il problema sono i seguaci o i discepoli… pochi di loro saranno ricordati dalle generazioni future…
    Se a questi statisti sono state intitolate strade o piazze un motivo ci sarà…
    Chissà quante volte, poverino rigirandosi nella tomba, avrebbe voluto uscire per xxxxxxxxxxxxxxx

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