I perché dell’ennesima vertenza: Cantieri di lavoro in agitazione

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I perché dell’ennesima vertenza: Cantieri di lavoro in agitazione

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mercoledì 06 Luglio 2011 - 07:28

La Fillea Cgil: poca chiarezza sulla normativa e sui diritti di questi operai, abbandonati a sé stessi nei cantieri

Messina è la città delle vertenze. Così adesso viene fuori pure quella degli operai dei “Cantieri Lavoro”, quei cantieri, cioè, aperti ad inizio estate in vari punti della città in cui sono impegnati lavoratori disoccupati assunti in base ad una graduatoria dell’ufficio di collocamento. Se da una parte questi cantieri non sono visti di buon occhi dai commercianti del centro (marciapiedi divelti in periodo di saldi) e guardati con diffidenza dai cittadini, dall’altra sono già divenuti oggetto, ad un mese e mezzo circa dall’apertura, della prima vertenza. E oggi pomeriggio la Fillea Cgil terrà un’assemblea nella sede della Camera del Lavoro proprio dedicata all’argomento. Questi i nodi cruciali. Gli 81 operai impegnati nei “Cantieri Lavoro” di Messina hanno sottoscritto un contratto di lavoro subordinato e a tempo determinato (dal 23 maggio al 31 dicembre 2011) , con un impegno di 35 ore a settimana a fronte di una retribuzione di 32 euro al giorno (poco più di 5 euro l’ora). Nel contratto firmato dai lavoratori si fa riferimento alla legge n. 6 del 14 maggio 2009 che, all’art. 36 (“Misure urgenti per l’emergenza sociale”), definisce il piano straordinario di finanziamento dei cantieri regionali (1.750 in Sicilia per oltre 30 mila persone) ma che nulla dice sul trattamento economico degli operai, se non un generico rinvio alla “normativa per i cantieri lavoro”.La novità, che rende questi cantieri lavoro altra cosa rispetto ai passati “cantieri scuola”, risiede nel loro finanziamento: l’intero loro programma è a carico dei Fondi Fas, con la conseguenza che regole, trattamento del personale e gestione dei cantieri devono corrispondere a quanto previsto dai Programmi Comunitari.

E ancora. A fronte di un “Manuale pratico per la gestione dei cantieri di lavoro per i disoccupati” che, a pagina 11, parla esplicitamente di comunicazione preventiva di “costituzione del rapporto di lavoro”, agli operai non è stato ancora chiarito se hanno diritto – come tutti i lavoratori dipendenti di questo paese – all’indennità di disoccupazione, al trattamento della malattia, al congedo parentale. Nello stesso “Manuale”, quando si affronta il capitolo “retribuzioni ed assicurazioni sociali”. i lavoratori diventano “allievi” o “lavoratori-disoccupati”. Per fare chiarezza sull’accesso al sistema di protezione sociale, la Fillea Cgil ha chiesto un incontro all’Ufficio Provinciale del Lavoro.

Infine l’argomento clou, il caos nei cantieri. Tra gli 81 operai, infatti, giorno dopo giorno aumenta la consapevolezza di essere stati abbandonati a sé stessi: senza materiali essenziali (mattonelle, cemento ecc.), senza figure professionali qualificate (emblematico il caso del cantieri di Briga Marina, fermo da un mese a causa delle dimissioni di un geometra) e ancora senza retribuzione. «Va ricordato che questi 81 lavoratori – spiega Daniele David della Fillea Cgil – sono stati selezionati sulla base di condizioni sociali particolarmente difficili e ogni incertezza e ritardo sui tempi di pagamento risulta, come è comprensibile, assolutamente insopportabile».

2 commenti

  1. non sanno portare avanti i cantieri lavoro e vogliono fare la città euromediterranea ……

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  2. La mia considerazione è semplice se si deve rispettare il “trattamento del personale e gestione dei cantieri devono corrispondere a quanto previsto dai Programmi Comunitari”, allora perchè sono state selezionate queste persone incompetenti? Vi siete mai chiesti come sono stati selezionati i direttori? La nomina è discrezionale da parte del comune sulla base del curriculum presentato, e perdonatemi la presunzione ma non credo che i direttori selezionati siano tra quelli “più bravi”.
    Se questi lavoratori dovrebbero essere pagati così come previsto dai programmi comunitari, è vero anche che dovrebbero essere anche altamente specializzati, altrimenti si tratterebbe dell’enesimo spreco di denaro pubblico no?

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