Oggi è il giorno dello Stretto Pride: perchè nessuno è figlio di un Dio minore

Oggi è il giorno dello Stretto Pride: perchè nessuno è figlio di un Dio minore

Rosaria Brancato

Oggi è il giorno dello Stretto Pride: perchè nessuno è figlio di un Dio minore

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sabato 08 Giugno 2019 - 07:04

Messina- "Sarà un Pride di gioia, voglia di vivere e di dire che i diritti sono per tutti altrimenti si chiamano privilegi"

E’ un Pride che nasce dal lavoro di squadra, un Pride di gioia, voglia di vivere, un modo per ribadire che o diritti sono di tutti o sono privilegi. Un Pride per affermare che nessuno è figlio di un Dio Minore”.

Tutto pronto per il Pride dello Stretto che si terrà oggi pomeriggio con appuntamento alle 16. 30 da Piazza Antonello, partenza alle 17.30, corteo lungo il corso Cavour, la Tommaso Cannizzaro, piazza Cairoli, corso Garibaldi e arrivo a Piazza Unione Europea.

Un grande risultato rispetto ad un inizio stentato, scandito da polemiche e attacchi social, come evidenziato nel corso di una conferenza stampa che ha visto tutto il Comitato Organizzativo presente al Salotto Fellini, in piazza Duomo.

Un risultato rivendicato dagli organizzatori, Arcigay e Comunità LGBT+, e che, grazie all’adesione di decine di associazioni e sponsor ha consentito d’inserire Messina tra le 4 città che oggi diventeranno sede di un Pride, nell’ambito di quella che è stata definita un’Onda Pride e che sta attraversando il Paese. Nei prossimi giorni infatti toccherà Catania, Palermo, Siracusa, la Calabria.

Non sarà un Pride scandaloso a meno che non s’intenda come scandalo il rivendicare diritti che sono per tutti. Altrimenti non sono diritti ma privilegi- ha spiegato Rosario Duca– Rispetteremo le regole ma non ci facciamo comprimere diritti. Ci sarà allegria, ci saranno giovani, meno giovani, bambini, famiglie. Ringrazio la città e ringrazio tutti gli sponsor, anche se un cenno particolare voglio farlo per il Salotto Fellini e per Messina In Centro che hanno prestato una grande attenzione per la riuscita dell’evento”.

Si attendono circa 3 mila persone, provenienti dalla Sicilia, dalla Campania, dalla Puglia, ed il Pride dello Stretto vuol essere un primo tassello di una serie di eventi.

Vogliamo fare rete- ha detto Francesco Rinaldo– L’idea che ci ha sostenuti in questi due mesi è questa, creare uno spazio per fare rete. C’è un grandissimo lavoro che abbiamo fatto nel territorio, anche perché c’è chi non si riconosce in nessuna specifica associazione ma vuol rivendicare i diritti che appartengono a tutti. Pensiamo ad eventi che siano collegati al Pride anche in futuro”.

Nelle scorse settimane sono state numerose le attività e gli eventi organizzati nell’ambito dello Stretto Pride sui temi dei diritti civili a partire dall’affermazione dei diritti della comunità LGBT+, un cammino lungo già mezzo secolo e che per la prima volta interessa la città dello Stretto.

Il Comitato ha evidenziato come questa sia un’ occasione storica per la città e rappresenti un momento di arricchimento e accrescimento, poiché rivendicare l’orgoglio del proprio orientamento ed identità sessuale contro ogni discriminazione e alienazione dei diritti si trasforma in opportunità per accendere un faro su tutti gli altri diritti negati e che interessano ogni persona indipendentemente dal genere, colore, etnia, status sociale, culturale ed economico.

Sarà un momento di gioia- ha concluso Duca- Abbiamo preparato anche una bandiera arcobaleno lunga 16 metri. Ma non parlerei compiutamente di festa, perché la festa quando si è conquistato qualcosa e invece ancora sono tante le battaglie che dobbiamo portare avanti”.

Madrina dello Stretto Pride 2019 sarà Ottavia Voza, architetto e professoressa dell’Università di Salerno trans, da anni in prima linea per la lotta alle discriminazioni nei confronti della comunità LGBT+ e membro della segreteria nazionale Arcigay con delega ai diritti delle persone trans.

Tutti i dettagli della giornata, compreso il percorso, al seguente link: https://bit.ly/2WgGy35

Rosaria Brancato

Un commento

  1. Le donne non sono figlie di un dio minore, I gay non sono figli di un dio minore. Fin’ora gli unici ad essere figli di dio minore sono solo i “papa’ separati”. Questi non devono avere nessun diritto. Non devono parlare, non devono protestare, non devono nemmemo “amare” i propri figli. Devono subire ed essere espropriati di tutto. Questi non sono diritti????? Cosa serve per rivendicarli???? Non serve certo un folkloristico corteo, bensi una presa di coscienza da un lato ed una seria e drastica riforma del diritto di famiglia per diventare seriamente una Nazione Europea e non parlare di ciò solo quando conviene………a proposito di diritti e non di privilegi……….a proposito………di figli di dio minore.

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