Collaudo stadio San Filippo. Comune e Acr Messina verso l’accordo, ma il tempo stringe

Collaudo stadio San Filippo. Comune e Acr Messina verso l’accordo, ma il tempo stringe

Marco Ipsale

Collaudo stadio San Filippo. Comune e Acr Messina verso l’accordo, ma il tempo stringe

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mercoledì 26 Febbraio 2014 - 18:40

Il proprietario dell’Acr Messina, Pietro Lo Monaco, ha parlato col sindaco dell’imminente scadenza prevista nel mese di aprile. A rischio persino le ultime due partite dell’attuale campionato, visto che Accorinti dovrà prendersi la responsabilità di dare l’ok. Il Comune al lavoro per reperire le somme necessarie ma si discute anche del futuro e di un eventuale convenzione pluriennale

Quando il San Filippo venne inaugurato, nel 2004, non si pensava di ritrovarsi, a dieci anni di distanza, in una situazione simile. Le alterne fortune della principale squadra di calcio cittadina sono andate di pari passo con la manutenzione di uno stadio molto bello, sotto certi punti di vista, ma contemporaneamente scomodo e costoso. La serie A fino al 2007, la serie B nel 2008, poi il baratro della serie D e l’abbandono. La promozione dello scorso anno e il “viaggio” odierno verso la Lega Pro Unica fanno intravedere la rinascita, che però, nel calcio moderno, non può passare solo dal rettangolo di gioco.

Ad aprile, scadono i termini per il collaudo dello stadio. Per ottenere il rinnovo, serviranno dei lavori il cui costo non è stato ancora quantificato. E il problema è sempre lo stesso: dove prendere i soldi? Addirittura, per le ultime due partite interne della stagione in corso, dovrà essere il sindaco a prendersi la responsabilità di far aprire le porte dello stadio. Se n’è discusso nel corso di una riunione, a palazzo Zanca, alla quale hanno partecipato il proprietario dell’Acr Messina, Pietro Lo Monaco, l’amministratore delegato della società, Alessandro Failla, il sindaco Renato Accorinti ed il dirigente del dipartimento comunale allo sport, Salvatore De Francesco.

“E’ stato un incontro sereno – ci spiega De Francesco -, ci siamo chiariti ed abbiamo discusso dell’imminente scadenza. Faremo altre riunioni interne, insieme agli uffici tecnici, per vedere di trovare le risorse, nominare i progettisti e avviare le procedure. I tempi sono molto ristretti, tutto il resto si vedrà dopo”.

Si vedrà dopo ma, di certo, si è parlato anche di futuro, perché la questione collaudo potrebbe essere collegata anche ad altri discorsi, quali ad esempio la concessione pluriennale dello stadio all’Acr Messina, elemento che dovrà passare al vaglio del Consiglio comunale. “Finora abbiamo sempre parlato di convenzione annuale – afferma il direttore generale della società, Vincenzo Lo Monaco -. Ma una volta che lo stadio verrà rimesso a norma, ci si potrà mettere a tavolino, così come hanno fatto in molte altre parti d’Italia, e valutare accordi a più lunga scadenza. Il punto è questo: si deve ripristinare lo stadio ma non ci sono i soldi. Bisogna allora creare degli eventi per reperirli. Ci può stare che parte degli introiti vadano al Comune, ma la gran parte deve servire allo stadio. L’evento non può servire a guadagnare subito, ma per investire sulla struttura. Viceversa è come avere una macchina bellissima che non passa la revisione e diventa quindi inutilizzabile. Siamo apertissimi al dialogo perché lo stadio non è nostro ma è di tutti. E’ pur vero che noi ci viviamo dentro, ci stiamo mettendo soldi e non siamo grandi petrolieri con risorse infinite”.

L’impressione è che adesso le parti siano vicine e che si sia intrapresa l’unica strada possibile per recuperare uno stadio che negli anni era stato abbandonato. “C’è ampia collaborazione – riprende Lo Monaco -. La prima cosa da fare, in tempi brevissimi, è quantificare il costo reale dei lavori per ottenere il collaudo. Poi troveremo la soluzione migliore per entrambi perché è interesse di tutti raggiungerla. Entro il 30 giugno, al momento dell’iscrizione, dovremo per forza indicare uno stadio. Se non dovessimo avere l’agibilità, diventerebbe problematico. Sappiamo che il Comune ha in questo momento altre priorità, ma noi dobbiamo utilizzare lo stadio e ci devono mettere in condizione di poterlo fare. Al momento non è casa nostra e ci stiamo anche mettendo dei soldi. C’è da fare in fretta e non possiamo attendere le lungaggini burocratiche”.

Il futuro dello stadio è dunque legato non solo alle vicende sportive del Messina ma anche alla capacità di attrarre nuovi eventi. Quello che era avvenuto, soprattutto con l’organizzazione dei grandi concerti, prima del crollo del muro alle spalle della curva nord, nel 2011. Su questo fronte, almeno, buone notizie, visto che i lavori procedono a buon ritmo e potranno concludersi tra poco più di un mese.

Se l’ostacolo collaudo verrà superato, si potrà pensare ad una concessione pluriennale all’Acr, con la previsione di una parte di introiti per il Comune, una parte per la società e una parte per la manutenzione dello stadio. Sarebbe possibile, poi, per la società, accedere anche a fondi statali e dell’Istituto per il Credito Sportivo, anche per una futura copertura di cui lo stadio è sprovvisto. Non bisogna dimenticare che Pietro Lo Monaco è il principale artefice di Torre del Grifo Village, centro sportivo del Calcio Catania, considerato un modello a livello europeo. Ripetere l’esperienza a Messina potrebbe rappresentare un grande salto di qualità rispetto ad un passato costellato da fallimenti e umiliazioni. Ma ci sarà tempo per valutare tutti gli aspetti, anche quelli a tutela del patrimonio comunale. Per il momento, è d’obbligo risolvere urgentemente la questione collaudo.

(Marco Ipsale)

2 commenti

  1. puzza di bruciato 27 Febbraio 2014 09:18

    Mi ricordo che qualche mese fa in pompa magna incontri tra renato e lo monaco.. soluzioni pronte bla bla bla.. e ora comu finiu??!!

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  2. Ma da per favore 61 27 Febbraio 2014 12:58

    PAROLE…PAROLE….PAROLE….A QUESTA AMMINISTRAZIONE DELLO STADIO NON GLIENE FREGA…UNA BEATA MI…A
    LORO PENSANO ALLE LORO PARANOIE…STOP

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