Messinambiente, si pensa al futuro: più mezzi e personale. Si avvicina l'ipotesi ricapitalizzazione

Messinambiente, si pensa al futuro: più mezzi e personale. Si avvicina l’ipotesi ricapitalizzazione

Messinambiente, si pensa al futuro: più mezzi e personale. Si avvicina l’ipotesi ricapitalizzazione

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martedì 12 Luglio 2011 - 23:01

Riassorbiti “per sentenza” altri 11 dipendenti, tra oggi e sabato nuovi arrivi anche nel parco mezzi. Giorno 20 luglio assemblea dei soci per decidere sul futuro della società ma la strada della messa in liquidazione sembra ormai lontana: per la ricapitalizzazione necessari circa 7 milioni di euro

Il primo scoglio è stato superato. Messinambiente manterrà la gestione del servizio di raccolta rifiuti e igiene ambientale fino alla scadenza del 31/12. Ieri, infatti, il commissario liquidatore dell’Ato3, Antonio Ruggeri, ha sciolto le riserve confermando l’affidamento del servizio, che, tuttavia, salvo nuove disposizioni di legge, dovrà successivamente essere assegnato con un nuovo bando di gara. Ciò almeno fino all’abrogazione (effettiva) dell’articolo 23 bis della legge 133/08 o, eventualmente, all’entrata in vigore delle SRR che di fatto “liquidano” definitivamente le società d’ambito e, di conseguenza, ogni azione da esse posta in essere. Congetture a parte, l’unico obiettivo a cui Messinambiente può e deve pensare è la programmazione del lavoro e degli interventi, grazie anche ai “rinforzi”, non solo in termini di uomini ma anche di mezzi, che entro la fine di questa settimane e l’inizio della prossima, “busseranno” alle porte della società di via Dogali.

Con riferimento al personale, dopo le recenti 23 assunzioni così dette “per sentenza”, poiché legate ai ricorsi, vincenti, presentati da ex-lavoratori, l’amministratore unico della società, Armando di Maria, fa sapere che a breve altri 11 dipendenti verranno riassorbiti, arrivando dunque a 33, per un totale di circa 500 per tutta la società. Tanta forza lavoro cui purtroppo, però, non corrisponde un altrettanto efficace parco mezzi, per lo più vetusto e numericamente insufficiente. Anche su questo fronte giungono importanti notizie: «Tra domani e sabato arriveranno in autoparco nuovi mezzi, presi a noleggio, che permetteranno di migliorare il servizio. Si tratta di 5 posteriori, per il conferimento di rifiuti da parte di altri mezzi, 7 vasche e due spazzatrice, uno delle quali già “in servizio”, da utilizzare per le zone sud e nord della città. Potenziando il servizio meccanizzato, avremo la possibilità di intervenire anche in punti che, altrimenti, non potrebbero essere ben puliti, e, al tempo stesso, potremo impiegare in modo più organico il personale di cui disponiamo».

A beneficiare delle novità, stando a quanto dichiarato da Di Maria, dando così seguito a richieste che si protraggono da oltre un anno, anche le zone periferiche, quartieri spesso abbandonati. Ieri, infatti, presso la sede di via Dogali l’amministratore ha incontrato i presidenti dei sei quartieri, ciascuno dei quali munito di un ben preciso elenco di priorità, ormai sempre più lungo, da sottoporre all’attenzione di Messinambiente.
«Entro fine luglio – spiega Di Maria – termineremo la bonifica e, successivamente, grazie anche all’assunzione di nuovo personale, doteremo ciascun quartiere di una squadra, composta da 4 persone, che si occuperò solo ed esclusivamente del mantenimento della pulizia. Si tratta di un esperimento che abbiamo provato ad avviare già lo scorso anno, ma le difficoltà a cui siamo andati incontro, ci hanno costretto ad un temporaneo stand-by». Raccolta di rifiuti, ma non solo: «È chiaro – afferma Di Maria – che per dare una vera sensazione di pulizia, è necessario anche intervenire con la scerbatura, servizio che non compete a Messinambiente, bensì all’Ato3. Se necessario ci occuperemo anche di questo, senza presentare nessun conto». Si finisce dunque con il tornare al solito “nodo” delle competenze che tanta confusione crea nell’opinione pubblica. La scerbatura, infatti,viene classificata come eventuale “servizio aggiuntivo” di Messinambiente che, qualora decida di eseguirlo, senza che però sia stato dato mandato dall’Ato3 non può esercitare alcuna richiesta di pagamento, incorrendo anzi nella possibilità di una diffida da parte della stessa società d’ambito: «Lo facciamo perché abbiamo a cuore il benessere della comunità – afferma Di Maria – gli interventi vanno eseguiti nel modo migliore, per cui se tagliare l’erba è necessario per rendere la zona più pulita lo faremo». Una linea seguita anche in occasione degli ultimi interventi effettuati nelle principali arterie cittadine, viale Giostra (completati ieri i lavori), viale Europa, Circonvallazione, viale della Libertà (VEDI ARTICOLO E PHOTOGALLERY CORRELATE). Competenze a parte, Messinambiente cerca di recuperare il tempo “perso”, permettendo alla città di uscire fuori dall’empasse che ne ha caratterizzato gli ultimi mesi.

Ottenuta la proroga al 31/12, si pensa però all’immediato futuro che si deciderà il 20 luglio, giorno in cui è stata fissata la nuova assemblea dei soci per discutere messa in liquidazione o ricapitalizzazione, opzione quest’ultima verso cui Di Maria sembra nettamente propendere: «Non avrebbe senso chiudere una società che da questo momento in poi, sulla base della nuove norme, potrà essere gestita in house. Ritengo che il sindaco propenda per questa strada». Conti alla mano, Palazzo Zanca sarebbe chiamato a ricapitalizzare 7.400.000 milioni, frutto di sanzioni accumulatesi nel corso degli anni (dal 2007 ad oggi) per omessi versamenti e che dunque nei bilanci vengono tradotti in perdite per la società. Per colmare tale “vuoto” l’ipotesi potrebbe essere quella di cedere a Messinambiente, che già ne detiene la gestione, l’inceneritore di Pace e l’autoparco di via Salandra: «Se non fosse per questi debiti – conclude Di Maria – Messinambiente avrebbe chiuso in pareggio il bilancio 2010». (ELENA DE PASQUALE)

(CORRELATI IN BASSO GLI ALTRI ARTICOLI)

Un commento

  1. placido.fumia@live.it 14 Luglio 2011 04:20

    perche censurate avete nome e cognome …ora.

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