Cronaca

Omicidio Costanza ad Acquedolci, 20 anni dopo arrestato il boss Virga

Erano le 7.30 del 29 settembre 2001, 19 anni e 4 mesi fa. Ad Acquedolci, in contrada Cartolari, era stato trovato il cadavere di Francesco “Franco” Costanza, all’epoca 48enne, di Tusa, che gravitava negli ambienti della criminalità organizzata di Mistretta ed era stato più volte al centro di indagini della Direzione Distrettuale Antimafia di Messina. Gli avevano sparato con una pistola calibro 7.65, poi era stato ucciso con alcuni colpi di pietra in testa.

Le dichiarazioni di 20 anni fa e quelle di oggi

Non erano stati individuati né gli assassini né i mandanti, nonostante le dichiarazioni del collaboratore di giustizia Antonino Giuffrè, detto “Manuzza”, capo mandamento di Caccamo e vicinissimo a Bernardo Provenzano. Il caso era stato riaperto di recente, dopo le dichiarazioni del capo del clan dei mazzarroti, Carmelo Bisognano, e ha ottenuto definitiva soluzione dalla Squadra Mobile di Messina dopo le dichiarazioni di Carmelo Barbagiovanni, “U muzzuni”, del clan dei batanesi, oggi detenuto e collaboratore di giustizia, considerate perfettamente sovrapponibili a quelle di Giuffrè, vent’anni fa.

La confessione di Barbagiovanni

Barbagiovanni si è auto accusato dell’omicidio e ha detto di averlo commesso insieme a Sergio Costanzo, ucciso a colpi di fucile il 1. ottobre 2010 nelle campagne di Centuripe (Enna). Ha indicato anche i mandanti: Sebastiano Rampulla, detto “Zu Vastianu”, boss del clan dei mistrettesi morto a 64 anni il 25 novembre 2010, e Domenico Virga, 57 anni, capo mandamento di San Mauro Castelverde e Gangi, nipote del boss Peppino Farinella.

Virga unico a piede libero

Morti Rampulla e Costanzo, già detenuto Barbagiovanni, l’unico a piede libero era Virga. La Dda di Messina ne ha richiesto l’arresto, accolto dal giudice del Tribunale di Messina ed eseguito ieri sera dalle Squadre Mobili di Messina e Palermo. Virga è stato rintracciato a Palermo e portato al carcere di Palermo Pagliarelli.