Traffico di droga tra Messina e Reggio Calabria: sgominata associazione

Traffico di droga tra Messina e Reggio Calabria: sgominata associazione

Veronica Crocitti

Traffico di droga tra Messina e Reggio Calabria: sgominata associazione

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giovedì 13 Luglio 2017 - 06:11

L’associazione reperiva marijuana e cocaina dalla Calabria e poi si affidava ad una fitta rete di spacciatori ben piazzati nel territorio tirrenico. Molto spesso questi pusher erano minorenni che avevano “accesso diretto” a scuole secondarie, istituti superiori e luoghi di aggregazione giovanile. VIDEO e FOTO

Traffico di droga e detenzione di armi da fuoco. E’ scattata stamani all’alba la maxi operazione Scala Reale che ha chiuso il cerchio su un’associazione a delinquere costituita da 12 persone, tra cui minorenni, operante tra i territori di Messina, Reggio Calabria e Vibo Valentia.
Sono in tutto otto le persone finite direttamente in carcere, due ai domiciliari, un minorenne in un istituto Penale Minorile ed un altro in una struttura comunitaria per mano dei carabinieri del Comando Provinciale di Messina, coadiuvati dai colleghi delle province calabre. Vanno in carcere Alessandro Brigandì (di Reggio Calabria), Paolo Brigandì (di Scherzinger), Antonio Dicosta (di Catanzaro), Luigi Fiducia (di Vibo Valentia), Ignacio Francisco Gonzalez Perez (di Cuba), Romina Lamazza (di Messina), Giancarlo La Torre (di Roma), Giuseppe Mazzone (di Vibo Valentia). Domiciliari per i messinesi Giuseppina Merlo e Antonino Niosi.
L’indagine, scattata nel settembre 2016, ha consentito agli inquirenti del Nucleo Investigativo di Messina di individuare i vertici e gli affiliati di una compagnia di narcotrafficanti vicinissima alla ‘ndrangheta reggina e vibonese. Questa associazione gestiva di fatto una larga fetta del commercio di droga, principalmente marijuana e cocaina, nella zona di Patti e nei centri limitrofi. Dalle indagini è emerso che i destinatari delle sostanze erano principalmente giovani, di ogni ceto sociale, uniti dalla dipendenza di droga.
L’associazione reperiva marijuana e cocaina dalla Calabria e poi si affidava ad una fitta rete di spacciatori ben piazzati nel territorio tirrenico. Molto spesso questi pusher erano minorenni che avevano “accesso diretto” a scuole secondarie, istituti superiori e luoghi di aggregazione giovanile.
A firmare le due distinte ordinanze di custodia cautelare sono stati i giudici preliminari del Tribunale di Messina e del Tribunale per i Minorenni, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia e Antiterrorismo. (Veronica Crocitti)

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