Appalti truccati, udienza preliminare a maggio per Mancuso, Grasso e altri 18 indagati

E' arrivata la richiesta di rinvio a giudizio, avanzata dal sostituto procuratore di Patti Rossana Casabona, per i 20 indagati dell'inchiesta Camelot. E c'è già una data per l'udienza preliminare, fissata al prossimo 19 maggio. Nell'elenco spiccano i nomi del senatore Bruno Mancuso, coinvolto in qualità di ex sindaco di Sant'Agata di Militello, e l'onorevole regionale Bernadette Grasso, sindaco di Rocca di Caprileone.

Quella che ora andrà al vagluo preliminare è una indagine che la Squadra Mobile di Messina, diretta da Giuseppe Anzalone, ha condotto sul tavolino degli appalti gestiti dal tecnico comunale santagatese Giuseppe Contiguglia, andato ai domiciliari a febbraio dello scorso anno, quando sono state spiccate altre sette misure cautelari che hanno couinvolto l'architetto Antonino Naso, in servizio presso il settore Area Strategia e Sviluppo Territoriale del comune di Sant’ Agata, Calogero Silla, dello stesso ufficio, Carmelo Gambadauro, anche lui nello stesso ufficio; poi Francesco Spitaleri, Capo Ufficio Tecnico del Comune di Caprileone. Francesco Armeli, dirigente dell’ufficio Tecnico del Comune di San Marco d’Alunzio, l'architetto Sebastiano Liuzzo e Maria Grazia Meli Bartolone, anche lei componente del settore Area Strategia e Sviluppo Territoriale del comune di Sant’ Agata di Militello.

Indagati a piede libero l'ex project manager del Pit 21 Carlo Giuffrè, Vincenzo Cordone e Maria Terse Giuliano, palermitani, e il torinese Emanuele Giusti. Per loro l'ipotesi è turbativa d'asta in relazione ai lavori di riqualificazione della Villa Falcone e Borsellino sul lungomare santagatese. Abuso d'ufficio la contastazione per altre tre persone, il progettista Bernardo Paratore, ex assessore, ed il funzionario dell’ufficio tecnico Giovanni Amantea.

La casa per anziani a contrada Gaglio costa la truffa aggravata all'ex consigliere comunale Giuseppe Campisi.I lavori di 600 mila euro alla scuola elementare Capuana vedono invece coinvolto l’orlandino Cono Galipò, indagato per turbativa, falso e tentata truffa. Indagati anche Natale Iannaggi e Benedetto La Macchia, il primo per turbativa d’asta nell'appalto per la realizzazione dell’elisuperficie in contrada Pianetta, il secondo per l’abuso d’ufficio nel progetto di riqualificazione del Museo dei Nebrodi.