Operazione Default, entro venerdì la decisione del Gip. La precisazione di D'Andrea

Operazione Default, entro venerdì la decisione del Gip. La precisazione di D’Andrea

Alessandra Serio

Operazione Default, entro venerdì la decisione del Gip. La precisazione di D’Andrea

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domenica 10 Febbraio 2019 - 08:00

Terminati gli interrogatori degli arrestati. Venerdì scorso ha risposto Lo Castro, difendendosi. D'Andrea sul Jolly: la 3D solo nostra.

Passa al giudice per le indagini preliminari Maria Vermiglio la “palla” sull’operazione Default. Il giudice ha terminato gli interrogatori di garanzia delle persone andate in carcere ed ai domiciliari, e si è riservata qualche giorno per decidere se confermare le misure disposte lo scorso o se liberare qualcuno.

La Vermiglio si è presa il tempo di chiedere parere al Pubblico Ministero, ed attende di leggere i verbali trascritti dei faccia a faccia effettuati in questi giorni. Entro venerdì dirà la sua.

L’ultimo ad essere ascoltato è stato l’avvocato Andrea Lo Castro, certamente il personaggio principale dell’inchiesta. Il legale, rinchiuso a Gazzi, ha deciso di rispondere e, assistito dall’avvocato Nino Favazzo, si è difeso rivendicando la linearità del proprio operato, parlando per poco più di due ore. Soprattutto ha respinto l’accusa di aver operato le “scissioni d’azienda” per non pagare i creditori.

Favazzo spiega così la linea difensiva: “Il mio assistito ha precisato che le iniziative legali di volta in volta adottate a tutela degli imprenditori non hanno mai arrecato alcun pregiudizio alle ragioni all’erario, i cui crediti sono stati tutti e sempre onorati. A suscitare meraviglia, piuttosto, è il fatto che di una informazione così importante non vi sia traccia degli atti di indagine, tanto da risultare una vera novità per il giudice”.

In pratica tutti gli arrestati hanno risposto al giudice. Lo ha fatto anche l’avvocato Francesco Bagnato, assistito dall’avvocato Antonello Scordo, accusato di fare parte dell’associazione diretta da Lo Castro e dal commercialista Benedetto Panarello. Proprio questa accusa ha cercato di demolire il legale immobiliarista, che ha preso le distanze dalle altre operazioni societarie negli affari che lo vedono coinvolto, e dagli altri soggetti entrati nel “sistema Lo Castro” ipotizzato dagli investigatori.

Soltanto Orazio Oteri, difeso dall’avvocato Salvatore Silvestro, ha fatto invece scena muta, scegliendo di avvalersi della facoltà di non rispondere.

Intanto giunge una precisazione da Antonino D’Andrea, legale rappresentante della Professional 3D, società che ha partecipato all’asta del Jolly Hotel, ottenendo l’assegnazione dell’immobile: “ E’ assolutamente falsa la notizia che la 3D appartenga “sempre” alla famiglia D’Amico. La società è stata costituita oltre 20 anni addietro ed è sempre stata unicamente della famiglia D’Andrea, senza ingerenza di persone estranee, ed ha sempre agito nella massima trasparenza”.

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