Cocaina alle Eolie: 5 condanne, 14 patteggiamenti e 5 rinvii a giudizio

Cocaina alle Eolie: 5 condanne, 14 patteggiamenti e 5 rinvii a giudizio

Redazione

Cocaina alle Eolie: 5 condanne, 14 patteggiamenti e 5 rinvii a giudizio

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martedì 19 Febbraio 2013 - 18:41

Si è conclusa nel pomeriggio l'udienza preliminare dell'operazione Ice Pool sul traffico di cocaina alle isole Eolie. La droga arrivava sull'arcipelago nascosta nelle casse di pesce surgelato. Decise 19 condanne, 5 rinvii a giudizio ed un'assoluzione per Antonino Bonaffini. L'inchiesta coordinata dai sostituti Vito Di Giorgio e Fabrizio Monaco.

Alle Isole Eolie, la cocaina sbarcava insieme al pesce surgelato. A scoprirlo sono stati i finanzieri del Gico della Guardia di Finanza che nei mesi scorsi hanno fatto luce su un’associazione che gestiva il traffico di droga nell’arcipelago eoliano. L’operazione “Ice pool” è culminata il 4 aprile del 2011 con numerosi arresti i fra Messina, Catania, Barcellona e le isole Eolie. Oggi il gup Antonino Genovese ha concluso l’udienza preliminare con cinque condanne, una assoluzione, quattordici patteggiamenti e cinque rinvii a giudizio. Il gup ha ratificato i patteggiamenti concordati nell’udienza del sei febbraio scorso. Sono stati inflitti 5 anni a Salvatore Recupero, Santino Taranto ed Antonino Starvaggi, 4 anni a Francesco Isaja, 3 anni e mezzo a Paolo Lisa, 3 anni e 2 mesi a Christian Delosa ed Antonino Filetti, 3 anni ad Antonino Trovato, un anno e 10 mesi a Francesco Zaccone (pena sospesa), un anno e 4 mesi a Carmelo La Mura e Massimo Taranto (pena sospesa), un anno ad Alessandro Cucinotta, 8 mesi a Salvatore Torre e 4 mesi a Salvatore Cipriano (pena sospesa). In sei sono stati giudicati con il rito abbreviato: Carlo Taranto, condannato a 4 anni di reclusione, Giovanni Di Stefano a 3 anni e 4 mesi, Lorenzo Genovese a 3 anni, Monica Fratto ad un anno e 10 mesi e Federico Rando ad un anno ed 8 mesi. Assolto, perché il fatto non sussiste, Antonino Bonaffini. Cinque i rinvii a giudizio decisi dal gup. Due imputati, Nicola Formica e Fabio Giovanni Picciolo, saranno processati dal Tribunale di Messina il 7 giugno prossimo mentre Samir El Harran, Pasqualino Eni e Giuseppe Marchetta saranno giudicati dal Tribunale di Barcellona il prossimo 12 aprile.
Tutto è iniziato dopo un controllo fiscale sulla Iceberg srl, impresa commerciale operante a Torregrotta nel settore della compravendita del pesce. I finanzieri del Nucleo Speciale di Polizia Valutaria avevano evidenziato anomalie finanziarie sul titolare Antonino Starvaggi, 43 anni. Da marzo a settembre 2008, sotto la stretta coordinazione della Direzione Distrettuale Antimafia, i finanzieri hanno monitorato l’attività di Starvaggi e avrebbero accertato che, approfittando della copertura offerta dalla sua ditta, si avvaleva della collaborazione di Paolo Lisa, per recapitare la droga a Salina a Santino Taranto, titolare di una falegnameria sull’isola e Lorenzo Genovese, occultandola sul furgone dotato di cella frigorifera. A Salina Taranto con la collaborazione del fratello Carlo, si occupava poi dello spaccio sull’isola attraverso Cristian Delosa, Genovese e Federico Rando. La droga a Santino Taranto arrivava oltre che dal milazzese con Starvaggi anche da Catania attraverso Salvatore Recupero, dipendente del Comune etneo, che si serviva di Antonio Filetti, e di Salvatore Torre. Oltre che a Salina Recupero faceva recapitare la droga a Vulcano a Fabio Giovanni Picciolo, titolare nel 2008 di un noto ristorante a Vulcano.
Nel corso delle indagini su questo articolato sistema di spaccio la Guardia di Finanza ha ricostruito i traffici illeciti di un gruppo criminale dedito allo spaccio di cocaina con base operativa all’interno di una sala biliardo di Zafferia, gestita da Francesco Isaja. Dalle indagini su Isaja, con il quale collaboravano suo nipote, Francesco Zaccone e Nicola Formica, i finanzieri sono arrivati a pusher o corrieri, ma soprattutto hanno evidenziato che Isaja si riforniva dal boss di Mangialupi, Nino Trovato.

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