Truffati 200mila euro a banche e finanziarie: emessi 7 provvedimenti cautelari e 9 avvisi di garanzia

Truffavano banche e finanziarie consegnando false buste paga e Cud per ottenere mutui e finanziamenti. In poco tempo, ricorrendo a questo stratagemma, l’organizzazione avrebbe truffato agli istituti circa 200.000 euro. Tre anni di indagini hanno consentito ai Carabinieri di sgominare un’associazione a delinquere che operava fra Patti, Brolo, Piraino, Sant’Agata Militello, Rocca di Capri Leone e Caronia. Stamattina i Militari hanno notificato 7 misure cautelari per associazione a delinquere finalizzata alla commissione delle truffe a Banche ed Istituti Finanziari.
Agli arresti domiciliari è finito il capo e promotore dell’associazione, il promotore finanziario Francesco Paolo Letizia, 35 anni di Capo d’Orlando (nella foto). L’obbligo di dimora nel comune di residenza è scattato per Daniele Casella, 43 anni di Piratino, Salvatore Botta, 55 anni di Napoli ma residente a Torrenova e per Antonino Campione,61 anni di Caronia. I Carabinieri hanno notificato anche tre obblighi di presentazione alla Polizia Giudiziaria e nove avvisi di garanzia.

Secondo quanto emerso dalle indagini vittime delle truffe sono rimaste le banche Unicredit e Monte dei Paschi e le Finanziarie Agos Ducato e Consumit. I Carabinieri, partendo da alcune denunce presentate dagli istituti di crediti e ricorrendo ad intercettazioni telefoniche ed ambientali, hanno ricostruito le numerose frodi effettuate attraverso la compilazione di pratiche di finanziamento corredate da documentazione falsa ed in particolare buste paga e modelli CUD, predisposte di volta in volta a clienti che venivano procacciati da alcuni dei componenti il sodalizio criminale. Spesso che richiedeva la pratica di finanziamento o di mutuo, non svolgeva alcuna attività lavorativa dimostrabile. Così l’organizzazione predisponeva buste paga e modelli Cud falsi. Per ogni pratica andata a buon fine il sodalizio, dopo avergli fatto pagare una somma iniziale, che si aggirava da 100 a 300 euro per l’ottenimento delle buste paga e del Cud, pretendevano somme che oscillavano dal 40 al 50 % della somma finanziata. Se il beneficiario rifiutava o si lamentava per l’esosità della richiesta scattavano anche le minacce.
I copioni seguiti dall’organizzazione erano essenzialmente due.
Nel primo caso il capo dell’associazione, il promotore finanziario e mediatore creditizio Letizia provvedeva alla compilazione e al reperimento di buste paga false e Cud a clienti che venivano procacciati da Antonino Campione, pensionato e già impiegato all’ospedale di Sant’Agata di Militello, in pensione), Salvatore Botta ( ausiliare del traffico), Daniele Casella (artigiano), Antonino Befumo ( artigiano) e Salvatore Saffo (impiegato). Una volta certi che i clienti non erano gravati da impedimenti, quali protesti, il piano andava avanti. A questo punto le richieste di finanziamenti e mutui venivano istruite da Letizia e dai suoi complici. I clienti venivano poi accompagnati presso le banche o le finanziarie dove veniva presentata la pratica e partiva l’iter. I provvedimenti cautelari sono stati firmati dal gip di Patti Scolaro su richiesta del sostituto procuratore Casabona.
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