Operazione Tris, reggono le condanne per i falsi incidenti a Messina

Operazione Tris, reggono le condanne per i falsi incidenti a Messina

Alessandra Serio

Operazione Tris, reggono le condanne per i falsi incidenti a Messina

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venerdì 13 Settembre 2019 - 07:30

Solo qualche prescrizione in secondo grado per le persone coinvolte nelle truffe assicurative a Messina gestite dal perito Molino

Reggono per due terzi le condanne dell’operazione Tris, l’indagine dei Carabinieri su un vasto giro di truffe ai danni delle compagnie assicurative, messe a segno a Messina e provincia, che vedevano al centro il falso perito Gaetano Molino.

Ieri sera la Corte d’Appello ha applicato la prescrizione per le accuse legate ai fatti più vecchi, che valgono il non doversi procedere per otto persone. Per altri imputati ha deciso uno sconto di pena, sempre grazie alla prescrizione di alcuni capi di imputazione. Per il grosso delle persone coinvolte, però, ben 20 condannati in primo grado, la sentenza è stata confermata integralmente.

Ecco nel dettaglio il verdetto di secondo grado per quelli che hanno ottenuto lo sconto di pena, comunque lieve in quasi tutti i casi: 7 anni e 9 mesi per Gaetano Molino, 4 ani e 5 mesi per Antonina Lui, 3 anni e 2 mesi per Carmelo Muscolino, 3 anni e 9 mesi per Adriano D’Angelo e Mauro D’Angelo, 2 anni e 10 mesi per Concetta Maria Totaro, 2 anni e 11 mesi per Elisa Di Lauro, 2 anni e 7 mesi per Giovanni Muscolino.

Cadono le accuse, prescritte, per Umberto Di Blasi, Francesco Bonazinga, Ahmed Mouhoub, Giuseppa D’Angelo, Nicola Girasella, Carmela Alaimo, Antonino Celona, Giuseppe Gangemi.

Le condanne emesse nel 2017 sono state invece confermate per 2 anni e 2 mesi per Giacomo Lo Surdo,1 anno e 8 mesi per Salvatore Russo, 2 anni e mezzo per Vittorio Contiguglia, 3 anni per Arcangelo Settimo, 2 anni e mezzo per Lorenzo Donato, un anno e mezzo per Saghir Mouhod e Stefano Ingegnere,  1 anno e 8 mesi per Nicola Tindaro Basile, Antonino Cucinotta e Giovanni Ferrara; un anno e mezzo per Antonio Pesco,  Angelo Scopelliti, Pasquale Di Stefano, Sahid Moubhad e Sebastiano Visalli.

I condannati dovranno anche risarcire le spese di giudizio, stabilite in 900 euro per ognuna, alle parti civili, cioè le sigle assicurative Unipolsai, Liguria, Cattolica, Reale Mutua, Linear e Directline.

L’inchiesta ha preso il via da un sinistro stradale sospetto del 2010, gestito da uno studio di consulenza, quello di Molino, che si è scoperto non essere abilitato.

Le ipotesi di reato a vario titolo sono di associazione a delinquere, truffa, falso e riciclaggio. Nel 2015 scattò il blitz con 20 arresti dell’Arma e della Polizia Municipale di Messina.

Tra i casi eclatanti scoperti, l’incidente denunciato da uno degli indagati che in realtà aveva effettuato una rapina.

Impegnati nelle difese gli avvocati Danilo Santoro, Domenico Andrè, Salvatore Santonocito, Teresa Blanca, Giuseppe Bonavita, Giovanni Caroè, Luigi Giacobbe, Saverio Arena, Fabrizio Alessi, Roberto Abadessa, Tancredi Traclò, Salvatore Catalano, Maria Puliatti.

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