L'anno dell'uscita di Giostra e del Museo. Attesa per Tremestieri e don Blasco

L’anno dell’uscita di Giostra e del Museo. Attesa per Tremestieri e don Blasco

Marco Ipsale

L’anno dell’uscita di Giostra e del Museo. Attesa per Tremestieri e don Blasco

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martedì 02 Gennaio 2018 - 06:04

Due traguardi importanti nel 2017. Ma lo svincolo di Giostra non è ancora concluso e subito, nei primi mesi del 2018, dovranno partire i lavori per il porto di Tremestieri e la via don Blasco

Vent’anni dalla posa della prima pietra. Il 31 luglio 2017 è stata finalmente aperta l’uscita di Giostra, la più importante delle due, quella per chi proviene dalla fascia jonica. La storia infinita della costruzione di questo svincolo non è ancora conclusa, resta da aprire l’altra uscita. Nei primi mesi del 2018, promette il Cas, ma i rinvii sono all’ordine del giorno. E ci sono ancora da aprire i viadotti che collegano lo svincolo direttamente alla galleria San Jachiddu. Il Comune vuole trasferire anche questi al Cas, intanto il tempo passa.

Nel 2017 si è chiusa anche un’altra attesa trentennale, quella per il MuMe, il Museo di Messina. Un’anteprima c’era già stata a dicembre 2016 ma l’apertura definitiva è avvenuta a giugno 2017. 40mila visitatori nell’ultimo anno, una cifra destinata ad aumentare nel 2018 ma ancora lontana dai numeri dei grandi musei.

Altro piccolo traguardo raggiunto è il nuovo parcheggio La Farina. Raddoppiati i posti disponibili rispetto alla dotazione precedente, è ora necessario rendere il parcheggio automatico così come avviene negli altri due multipiano del centro, Cavallotti e Zaera. Nel 2018 dovrebbe aprire anche il parcheggio della Stazione Centrale, i cui lavori procedono finalmente a buon ritmo.

Niente da fare, anche quest’anno, per l’apertura dei due cantieri più importanti per la città, il nuovo porto di Tremestieri e la nuova via don Blasco. Il traguardo, che è comunque un altro punto di partenza, stavolta sembra più vicino che mai. Il progetto esecutivo del porto attende gli ultimi pareri positivi dalla commissione di verifica e dai due Geni Civili, quello regionale e quello delle opere marittime. Potrebbero arrivare nell’arco di un mese e i lavori iniziare a febbraio. Tempi simili per la don Blasco. Contratto firmato a ottobre, il 10 gennaio un tavolo per concordare il cronoprogramma con l’obiettivo di arrivare alla consegna a fine mese. Anche in questo caso, dunque, febbraio potrebbe essere il mese giusto per l’avvio dei lavori.

A febbraio del 2017 la firma sull'accordo per il secondo palagiustizia in viale Europa, mentre l'ospedale militare sarà trasferito a Gazzi. Per tutta la parte restante dell'anno, però, non si sono avute altre notizie. Proprio il 28 dicembre, invece, intervento utile per la zona di Bisconte e Cataratti, è stato pubblicato il bando di gara da 25 milioni per la riqualificazione del torrente. Le domande di partecipazione dovranno arrivare entro il 15 febbraio.

Ci sono poi quelle questioni che restano ferme o procedono molto a rilento. Il “Patto per la falce” è stato disatteso, quantomeno nei tempi. Sono stati fatti passi in avanti ma non è ancora servito ad approvare il piano regolatore portuale, questione urgente alle porte della probabile unione con Gioia Tauro, comunque “rifiutata” dalla Regione. Il risanamento è storia di sempre, la metroferrovia è più recente ma procede sugli stessi “binari” dell’immobilismo, senza che nulla sia stato fatto per il biglietto integrato, primo passo per incentivare il servizio.

Nei primi mesi del 2018, Messina potrebbe finalmente riappropriarsi di un’area verde, il Parco Aldo Moro, sul viale Regina Margherita. Accordo contestato con l’Ingv ma ora, comunque, bisogna sistemare al più presto il parco e aprirlo alla città. Per la foresta di Camaro, invece, ci sono i fondi ma i lavori non sono ancora iniziati.

Infine gli spazi culturali. Servono soldi per la galleria Inps, aperta sabato scorso per una mattina, e per la cripta del Duomo, ma gli enti proprietari non li hanno e restano chiuse. Si tenterà la strada dei beni comuni per ottenere finanziamenti. Fondi da recuperare anche per acquisire Palazzo Sturiale, lì dove abitò Giovanni Pascoli. E’ stato un tentativo di Aurora Notarianni, assessore per soli due mesi del governo Crocetta. Una strada da perseguire anche per il nuovo governo regionale, con la speranza che tutto non cada nel dimenticatoio. Il polo culturale per eccellenza dovrà trovare sede nel plesso dell’ex ospedale Regina Margherita, accanto al Museo, comprendendo anche la nuova sede della Soprintendenza, oggi in affitto sul viale Boccetta. Servono 40 milioni per la ristrutturazione, “facile” trovarli secondo i politici che lo annunciarono un anno e mezzo fa. Ma di passi concreti non se ne vedono.

Un commento

  1. antonio barbera 3 Gennaio 2018 12:55

    Essendo l’ultima città d’Italia ci accontentiamo di uno svincolo a metà , ricordo che i viadotti di collegamento tra la galleria e la bretella Giostra sono ancora chiusi , era stato assicurato dall’attuale amministrazione che era un semplice problema burocratico : un vecchio adagio dice : Campa cavallo che l’erba cresce !

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