Pagliara, vietato scaricare acque meteoriche nell’impianto di depurazione

Pagliara, vietato scaricare acque meteoriche nell’impianto di depurazione

Giusy Briguglio

Pagliara, vietato scaricare acque meteoriche nell’impianto di depurazione

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venerdì 17 Ottobre 2014 - 14:40

Il divieto, stabilito con ordinanza sindacale, si è reso necessario dopo alcune segnalazioni giunte all’Ufficio Tecnico Comunale che ha accertato “l’arrivo di notevoli quantità di acque meteoriche nella pubblica fognatura”

Il primo cittadino di Pagliara Domenico Prestipino ha emesso un’ordinanza sindacale per vietare lo scarico di acque meteoriche nell’impianto di depurazione del comune sito in contrada Piana. Il divieto si è reso necessario dopo alcune segnalazioni giunte all’Ufficio Tecnico Comunale che ha accertato “l’arrivo di notevoli quantità di acque meteoriche nella pubblica fognatura” provenienti dall’abitato di Pagliara e dalle frazioni di Rocchenere e Locadi e che causavano “la fuoriuscita di acque nere da alcuni pozzetti presenti nel territorio comunale”. Una potenziale situazione di rischio per l’igiene e la salute pubblica, ma anche per il funzionamento dell’impianto fognario che, tradotto in termini economici, potrebbe voler dire una spesa per le casse dell’ente.

Il divieto di scarico delle acque meteoriche “rinvenenti dalle coperture, terrazze, canalette, grondaie, atri, cortili, piazzali di pertinenza dei propri immobili” vale per “tutti i proprietari, amministratori di condominio e legali rappresentanti di immobili di qualsiasi tipo (residenziale, commerciale, industriale/artigianale) insistenti nell’abitato di Pagliara e nelle Frazioni di Rocchenere e Locadi” e per “chiunque risulti allacciato alla rete della pubblica fognatura” perché provveda “alla immediata dismissione di detto scarico” e si attivi “con idonee soluzioni, all’adeguamento delle condotte fognarie interne agli immobili privati, a fine di evitare le conseguenze previste dalla legge per scarico abusivo”.

I trasgressori dell’ordinanza potranno essere puniti con una sanzione pecuniaria che va 25 a 500 euro.

Giusy Briguglio

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