Barcellona, la Corte dei Conti: "Inadeguati i controlli interni sulla contabilità"

Barcellona, la Corte dei Conti: “Inadeguati i controlli interni sulla contabilità”

Giovanni Passalacqua

Barcellona, la Corte dei Conti: “Inadeguati i controlli interni sulla contabilità”

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venerdì 15 Gennaio 2016 - 17:49

I revisori hanno rilevato criticità nei controlli di regolarità amministrativa e contabile, di gestione e sugli equilibri finanziari. A mancare è un sistema complessivo

“Le carenze riscontrate in relazione al sistema informativo e contabile e al controllo di gestione forniscono un quadro di ridotta adeguatezza (…) di tale fondamentale strumento”. Così la Corte dei Conti si è espressa nella sua verifica del funzionamento dei controlli interni ai fini del rispetto delle regole contabili e degli equilibri di bilancio del Comune di Barcellona Pozzo di Gotto, relativa al 2014. I rilievi della Corte andranno evidenziati al Consiglio Comunale e all’Organo di revisione, oltre che al sindaco. Sono tre gli aspetti in cui sono state rilevate le maggiori criticità: controllo di regolarità amministrativa e contabile; controllo di gestione; controllo sugli equilibri finanziari.

Controllo di regolarità amministrativa e contabile
La Corte ha evidenziato come, su 14 irregolarità amministrative emerse dal controllo di regolarità, solo una sia stata sanata; emerge poi una certa lentezza nei pagamenti – l’indicatore è di 277,19 giorni -, che provoca l’aumento degli interessi dovuti. Altri rilievi riguardano l’attività del responsabile del servizio finanziario, che “deve rendere, per ogni provvedimento, il parere di regolarità contabile in maniera completa ed esauriente, sicchè lo stesso non può essere sostituito con note o documenti similari.

Controllo di gestione
Dal punto di vista gestionale le lacune dell’Ente riguardano soprattutto la mancanza di un sistema complessivo. La Corte rileva in particolare “l’assenza di flussi informativi tra i diversi uffici” e “la mancata adozione di un sistema di contabilità economico-patrimoniale e analitica”. A mancare, spiegano ancora i revisori, è sia “una specifica struttura che si occupi in maniera stabile dei controlli di gestione”, sia “l’assenza della contabilità economica“, che non consente di effettuare valutazioni di efficienza ed economicità.

Controllo sugli equilibri finanziari
A determinare possibili discrasie negli equilibri finanziari dell’ente, secondo la Corte, sono “la mancata valutazione degli effetti prodotti dai risultati di gestione degli organismi esterni (il riferimento è all’ATO, ndr) sul bilancio dell’ente”, “la mancata verifica (…) della compatibilità del programma dei pagamenti con le disponibilità di cassa”, “la mancata attivazione dei processi per l’analisi, la valutazione e la revisione della spesa” e il mancato monitoraggio della “formazione ed estinzione dei debiti”.

Nella memoria depositata dall’amministrazione è stata evidenziata la natura di alcune criticità: anzitutto, mancano i bilanci dell’ATO ME s.p.a, ed è dunque impossibile valutarne l’impatto sul bilancio comunale; la carenza di personale non ha invece permesso di adempiere ai numerosi obblighi imposti dalla normativa. “Tali affermazioni, anche se mostrano una certa attenzione sulla questione della salvaguardia degli equilibri finanziari, rendono comunque evidenti le carenze dell’amministrazione” – conclude la Corte.

Conclusioni
I revisori non hanno dunque bocciato il sistema informativo e contabile, nè il controllo di gestione del Comune; ne hanno però evidenziato la “ridotta adeguatezza rispetto alle finalità correttive”, e hanno precisato che questi strumenti devono “fungere da supporto dei processi decisionali e programmatici, delle scelte gestionali e organizzative, degli istituti premiali e incentivanti”. Spetterà adesso all’Ente procedere nel percorso di adeguamento.

In allegato la delibera della Corte dei Conti.

Giovanni Passalacqua

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