“I media siano uno strumento di reazione”. Mons. La Piana contro la cattiva politica

Comunicazione per reagire. Per dare un segno forte di dissenso nei confronti del marasma politico che bistratta e dimentica la nostra città. Sono parole dure, ben lontane da quelle retoriche e paternalistiche che forse ci si aspettava dall’Arcivescovo Mons. Calogero La Piana impegnato oggi in un confronto diretto con i giornalisti per celebrare il loro santo patrono S. Francesco di Sales. Presso la sede del Palazzo Arcivescovile in via Primo Settembre, Mons. La Piana ha snobbato le convenzionali prediche per lanciare un messaggio di coraggio e rinascita per il nostro territorio. Così il tema della Comunicazione che doveva essere affrontato in vista della 47° Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali del prossimo 12 maggio, è divenuto occasione di rivisitare l’importanza dei media in chiave locale e soprattutto in base al loro enorme potenziale divulgativo che può essere opportunamente sfruttato per mettere in luce il dissenso cittadino e l’esigenza di una gestione della cosa pubblica consapevole e meno legata ad interessi particolaristici. Una lettura dell’argomento che ha dato modo all’Arcivescovo di dare voce allo scontento dilagante nella nostra città nei confronti delle istituzioni, rispecchiando la delicatezza di una “condizione preoccupante e preoccupata”. "Vorrei offrire uno spunto di riflessione sulla situazione del territorio provinciale in decadimento politico, economico e sociale – ha esordito La Piana – una situazione confusa e di non facile interpretazione". Un velato moto di accusa nei confronti di chi ha incrementato con improvvide azioni politiche la "fuga di cervelli e la disoccupazione giovanile". Un quadro illustrato con pragmatica lucidità da Monsignor La Piana che si pone però un grosso interrogativo: "Mi chiedo se compito nostro, della Chiesa e dei cittadini, sia solo quello di chiedere e sperare". L'intento è quello di ottenere un "sussulto di responsabilità", come lui stesso lo ha definito, un' azione compatta che conceda "respiro alle politiche pubbliche per uscire da questo degradante immobilismo". Un duro attacco a una politica che sembra aver irrimediabilmente perduto i suoi connotati pur imprescindibili di "attenzione alla centralità della persona umana" e dalla quale La Piana si attende "incessante lavoro, lotta inesorabile alla corruzione e riforma degli strumenti di partecipazione elettorale".E in tema di comunicazione non potevano mancare nella lista nera dell'Arcivescovo, quegli "spot e slogan invasivi e irrispettosi della dignità della città da cui saremo subissati nei prossimi giorni in occasione delle elezioni". Grande incisività, dunque, da parte del più alto rappresentante delle istituzioni clericali all'interno della nostra città che senza mezzi termini si appella proprio agli operatori dell'informazione per far sentire una voce troppo spesso soffocata: "Noi vorremmo impegni che portassero a scelte concrete e a effettive soluzioni di tutti quei problemi drammatici e atavici del nostro territorio. Non ci interessa sentire accuse calunniose e reciproche quotidiane. Ci occorre attenzione per i nostri bisogni e le nostre necessità" ha tuonato La Piana con grande schiettezza, "dobbiamo reclamare, ognuno secondo il servizio specifico che è chiamato a dare alla comunità, impegni specifici per la crescita dei cittadini e del territorio". Il pensiero è poi andato ai lavori della Triscele, attualmente soggetti a una precaria situazione occupazionale legata alle incertezze dell'azienda, ma non sono state messe da parte neanche le grandi tematiche riguardanti i "settori strategici della collettività", tra cui la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti, la gestione dell'acqua e delle fonti di energia alternativa, e ancora la tutela delle risorse artistiche, ambiti per i quali è stato richiesto un "ripensamento delle politiche sociali secondo principi di solidarietà e progettualità". In rilievo pure l'emergenza educativa che ha consolidato nella Chiesa la convinzione che sia opportuno dare maggiore attenzione ai soggetti responsabili della formazione: " famiglia in primo luogo e poi scuola, enti, associazioni, istituzioni, comunità ecclesiali e ancora stampa, web, radio e tv sono chiamati a stringere delle alleanze educative perché sono tutti canali fondamentali per agevolare il compito delicato e sempre più gravoso dell'educazione integrale della persona" – ha detto l'Arcivescovo. Una preoccupazione, quella di Mons. La Piana per il progressivo decadimento sociale, che si è palesata anche nel successivo dibattito con i giornalisti presenti all'incontro. Alle loro domande sui suoi personali timori e su eventuali modifiche apportate al suo originario messaggio, La Piana ha replicato di non aver mutato il proprio verbo e di essere profondamente concentrato a far giungere sempre la propria parola in ogni sede in cui si discuta il bene della città anche se "finire sui giornali è stato tante volte motivo di sofferenza". Timori sì, dunque, ma sempre improntati all'intento di ribaltare le difficili contingenze seguendo la "politica del Padre Nostro che è la politica di chi sa riconoscere Dio come padre e tutte le persone come fratelli". (Sara Faraci)