Rosaria Festa è stata arrestata ad ottobre per aver maltrattato l'anziano al quale avrebbe dovuto badare. La Procura le ha poi contestato anche di essersi appropriata della pensione. Il Gup ha però disposto il non doversi procedere perché la donna è già stata condannata per la stessa vicenda.
Non doversi procedere per precedente giudicato. Si chiude così l’inchiesta bis per Rosaria Festa, 40 anni, l’amministratrice di sostegno arrestata nell’ottobre scorso per i maltrattamenti all’anziano al quale avrebbe dovuto badare, trovato invece denutrito e segregato in casa dalla Guardia di Finanza, sporco delle sue stesse feci. Dopo la scoperta dell’orrore, la quarantenne è stata processata e condannata, per sequestro di persona e maltrattamenti, a 8 anni,che sta scontando in carcere ad Agrigento. Il sostituto procuratore Alessia Giorgianni ha successivamente contestato alla donna, però, anche il reato di peculato, perché oltre che ad averlo abbandonato a se stesso, l’amministratrice si era anche impossessata della pensione dell’anziano, circa 1600 euro al mese per un totale di quasi 4300 euro al mese. In piu’ aveva subaffittato l’immobile dell’uomo, sottoposto a sequestro, ad un altro anziano, al quale veniva contestata la violazione dei sigilli. Anche per quest’ultimo però, oggi, il Gup Materia ha disposto il non doversi procedere. I due erano difesi dall’avvocato Giovanni Mannuccia. La vicenda venne a galla circa un anno fa, quando una vicina della vittima, un sessantasettenne affetto da turbe psichiche, si è rivolta ai finanzieri. Da giorni, sa settimane, oltre la finestra di un immobile sequestrato dalla polizia municipale per abusivismo, scorgeva un anziano in difficoltà, sempre solo, spesso svestito, evidentemente in difficoltà. Quando le fiamme gialle sono entrati nell’immobile in questione, l’uomo era disteso su un vecchio materasso, sporco di feci con addosso maglietta e boxer. Per raggiungerlo i militari hanno dovuto forzare il lucchetto di un cancello che gli impediva di allontanarsi. A rinchiuderlo in questa sorta di prigione , hanno poi appurato, era stata Rosaria Festa, l’amministratrice di sostegno che il Tribunale Civile aveva nominato nell’aprile del 2012.