Lavori oggi e domani. Ma la prossima estate il problema si riproporrà. Ancora attesa per il progetto il cui incarico è stato affidato 22 anni fa
MESSINA – L’ultima segnalazione giunta al nostro numero Whatsapp, il 366 8726275, risale a pochi giorni fa. Ma è storia di sempre. Orto Liuzzo, ultima frazione nord di Messina al confine con Villafranca, si allaga a cadenza programmata.
Ecco perché è stato predisposto un progetto da 614mila euro, con incarico affidato addirittura nel 1997. In 22 anni non si è riusciti ad andare in gara. O meglio ci si era riusciti a gennaio 2015, prima che tutto venisse bloccato per le proteste dei residenti, che consideravano il progetto insoddisfacente.
Oggi e domani, dalle 8 alle 19, l’Amam eseguirà lavori urgenti di pulizia del collettore fognario per problemi igienico-sanitari in via Marina.
“Finalmente si realizzeranno i lavori per la sistemazione di questo impianto fognario – dice l’assessore Massimo Minutoli – dove esisteva un problema di reflusso di acque fognarie su strada, che creava notevoli disagi e condizioni precarie igienico-sanitarie ai residenti. Nel periodo estivo non è stato possibile eseguire un intervento di tale portata per la presenza di numerosi bagnanti e quindi si è dovuto attendere per l’avvio della procedura”.
Si risolverà, così, il problema per la stagione invernale ma si riproporrà alla prossima estate, perché l’infrastruttura è insufficiente rispetto al numero di residenti, che nella bella stagione aumentano in modo esponenziale.
E quando potrà finalmente realizzarsi quel progetto? “Sono scaduti i vincoli – spiega il dirigente comunale Antonio Amato -, devono essere riproposti per poter allargare la strada”.
Oltre alla sistemazione della rete fognaria, infatti, il progetto prevede anche l’allargamento delle vie Fazzino e Marina ed il collegamento con via Campanella, in modo da poter creare un senso unico a salire e uno a scendere ed evitare gli attuali “incontri” di mezzi in senso opposto e in spazi ristrettissimi, pericolosi soprattutto in casa d’emergenza. Ma 22 anni non sono bastati, bisognerà ancora aspettare.