Ospedale di Sant'Agata, l'assemblea dei sindaci boccia la nuova rete ospedaliera

Ospedale di Sant’Agata, l’assemblea dei sindaci boccia la nuova rete ospedaliera

Alessandra Serio

Ospedale di Sant’Agata, l’assemblea dei sindaci boccia la nuova rete ospedaliera

mercoledì 27 Agosto 2025 - 09:52

Mancuso: "Inconcepibile chiusura di ostetricia, ancora solo sulla carta posti letto di terapia intensiva e altri reparti"

Il punto nascite che non c’è resta un punto dolente del confronto tra territorio e Regione sull‘ospedale di Sant’Agata Militello. Ma il braccio di ferro continua anche sulle altre carenze della struttura che serve il territorio più vasto, popoloso e geograficamente frastagliato della provincia.

Sì alle esternalizzazioni, no alla nuova pianta ospedaliera

Se l’esternalizzazione di alcuni servizi grazie alla convenzione con la Fondazione Giglio piace a molti, l’Assemblea dei sindaci è ancora sulle barricate, al confronto con l’assessore regionale alla Salute sulla proposta della nuova pianta ospedaliera regionale.

Punto nascite chiuso inconcepibile

“Siamo assolutamente insoddisfatti per i contenuti della proposta – dice Bruno Mancuso, sindaco di Sant’Agata, portavoce del comitato e senatore – E’ inconcepibile che il nostro ospedale venga privato di ogni presidio di assistenza alle gravide e partorienti, costrette a essere seguite altrove, non solo al momento del parto ma anche nel corso della gravidanza. Abbiamo sempre sottolineato tutto questo, così come consideriamo assurda e inaccettabile la situazione in cui versa attualmente il pronto soccorso, che necessita di essere potenziato per far fronte alle necessità di un’utenza così vasta.

Confronto con l’Asp

“Auspichiamo inoltre che quanto programmato dalla rete ospedaliera vigente possa avere prossima e veloce attuazione, sollecitando che i posti letto previsti di riabilitazione e terapia intensiva, stroke unit, unità coronarica e gastroenterologia, così come del resto richiesto con decisione dall’Assessore regionale stesso, vengano attivati per rendere più fruibile l’offerta sanitaria a beneficio della popolazione dei Nebrodi. Temi su cui è stato già chiesto un confronto col direttore Generale dell’ASP di Messina Giuseppe Cuccì, al quale riconosciamo sin dal suo insediamento la piena disponibilità mostrata e l’attenzione costante riservata alle istanze di questo territorio, con un impegno a trovare rimedi e soluzioni (vedasi il recente caso dell’incendio al laboratorio d’analisi con la rapida predisposizione di un laboratorio provvisorio) per tamponare le oggettive difficoltà in cui versano l’ospedale e più in generale i servizi sanitari nel distretto nebroideo”. dice Mancuso.

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