Diventano definitive le condanne per i clan di Tortorici e le truffe Agea
Reggono 50 condanne all’ultimo grado di giudizio, che ora sono definitive. E’ questa la decisione della Corte di Cassazione, arrivata nella tardissima serata di ieri, per gli imputati del processo Nebrodi, la maxi inchiesta sulla mafia dei pascoli nata dalla retata del 2020 che ha svelato gli interessi dei clan di Tortorici nelle truffe all’Agea.
Nel settembre 2024 la Corte d’appello di Messina aveva deciso 65 condanne, 19 assoluzioni e 6 prescrizioni totali. Ieri la V sezione penale della Cassazione ha confermato in toto il grosso delle accuse di mafia per 50 imputati, in sostanza i principali imputati considerati elementi di spicco e legati ai clan dei Bontempo Scavo, deciso alcune assoluzioni parziali, dichiarato diverse prescrizioni per i singoli capi di truffa, infine chiesto il nuovo processo d’appello per un piccolo gruppo di imputati.
No alla mafiosità delle “nuove famiglie”
Confermate invece le decisioni dei giudici messinesi in relazione a quello che è stato uno dei punti principali del processo, ovvero le richiese chiave dell‘appello della Procura, che aveva insistito per ripristinare il reato di mafia per le “nuove famiglie” di Tortorici, scagionate in primo e secondo grado.
Le condanne
Ecco il verdetto che era stato deciso in secondo grado: 8 anni a Pasqualino Agostino Ninone, 3 anni a Giuseppe Armeli, 2 anni ad Giuseppe Armeli Moccia, 3 anni e 4 mesi a Rita Armeli Moccia, 1anno e 3 mesi a Salvatore Armeli Moccia, 11 anni e 8 mesi a Calogero Barbagiovanni, 10 anni a Salvatore Bontempo, 20 anni e mezzo a Sebastiano Bontempo (classe ’72), 2 anni e 8 mesi a Maria Chiara Calabrese ed Antonio Caputo, 2 anni e 3 mesi per Antonino Calì, 1 anno e mezzo a Carolina Coci e Giuseppe Costanzo Zammataro (classe ’50), 13 anni e 8 mesi per Domenico Coci, 1 anno e 8 mesi per Rosaria Coci, Salvatore Antonino Crascì, Barbara Crascì e Denise Conti Mica, 2 anni e 5 mesi a Sebastiano Coci, 17 anni e mezzo a Sebastiano Conti Mica, 1 anno e mezzo per Giusy Conti Pasquarello, 7 anni e mezzo a Francesco Protopapa e Ivan Conti Taguali, 14 anni e mezzo a Giuseppe Costanzo Zammataro (classe ’82), 1 anno e 4 mesi per Valentina Costanzo Zammataro, 6 anni e mezzo per Lucio Attilio Rosario Crascì, 4 anni e 3 mesi per Sebastiano Crascì, 9 anni e 4 mesi per Sebastiano Craxì, 1 anno e 8 mesi per Sara Maria Crimi e Salvatore Antonino Crascì, 2 anni e mezzo per Salvatore Dell’Albani, 4 anni per Santo Destro Mignino, 3 anni e mezzo per Sebastiano Destro Mignino e Davide Faranda, 1 anno e 4 mesi per Maurizio Di Stefano e Santo Galati Massaro 2 anni e 5 mesi per Antonino Faranda, 20 anni per Aurelio Salvatore Faranda, 5 anni e mezzo a Emanuele Antonino Faranda, 4 anni e 2 mesi a Gaetano Faranda, 3 anni e 8 mesi a Gianluca Faranda, 7 anni e 2 mesi per Massimo Giuseppe Faranda, 2 anni (pena sospesa) per Giuseppe Ferrera e Valentina Foti, 2 anni e 4 mesi per Vincenzo Galati Giordano (classe ’58), 19 anni e mezzo per Vincenzo Galati Giordano (’69), 2 anni e 2 mesi per Daniele Galati Pricchia, 3 anni e 1 mesi per Emanuele Galati Sardo, 1 anno e 7 mesi per Pietro Lombardo Facciale, 1 anno e 5 mesi per Francesca Lupica Spagnolo, 1 anno e 10 mesi per Rosaria Maria Lupica Spagnolo, 2 anni a Jessica Mancuso Catarinella, 6 anni e 4 mesi ad Antonino Marino Agostino, 4 anni e 3 mesi a Rosario Marino, 3 anni e 5 mesi a Giuseppe Natoli, 1 anno e mezzo per Elena Pruiti, 1 anno e mezzo per Angelamaria Reale, 1 anno e 2 mesi a Danilo Rizzo Scaccia, 2 anni a Giuseppina Scinardo, 3 anni e 2 mesi a Giuseppe Scinardo Tenghi, 10 mesi ad Angelica Giusy Spasaro, 3 anni e 2 mesi per Antonia Strangio, 2 anni e 3 mesi per Mirko Talamo, 5 anni e 5 mesi per Giovanni Vecchio. Conferma della sentenza di primo grado per: Gino Calcò Labruzzo.
Gli assolti
Laura Arcodia, Sebastiano Armeli, Giuseppe Bontempo, Sebastiano Bontempo Scavo, Salvatore Calà Lesina, Giuseppe Carcione, Jessica Coci, Massimo Costantini, Antonina Costanzo Zammataro, Claudia Costanzo Zammataro, Giuseppe Costanzo Zammataro (classe ’85), Marinella Di Marco, Mario Gulino, Alfred Hila, Roberta Linares, Fabio Mancuso Cristoforo, Antonino Paterniti Barbino, Massimo Pirriatore, Carmelino Zingales.
Non doversi procedere per prescrizione per: Alessio Bontempo, Gino Bontempo, Loretta Costanzo Zammataro, Romina Costanzo Zammataro, Katia Crascì, Giuseppe Natale Spasaro.
I risarcimenti
Confermate le confische delle società sequestrate, mentre sono state ammesse le richieste di risarcimento delle parti civili soltanto per Regione siciliana, il Parco dei Nebrodi, il Comune di Tortorici (che dovranno risarcire soltanto i condannati per i reati di mafia), e l’Agea, che dovrà essere risarcita soltanto dagli imputati condannati per mafia e truffa.
