Cronaca

Ottavo cerchio: domani il processo, ieri 2 condanne

Si apre domani il processo Ottavo Cerchio, l’inchiesta della Squadra Mobile di Messina su una serie di lavori al Genio Civile e i rapporti tra Antonino Bonaffini detto “Ninetta” e Marcello Tavilla. Entrambi hanno già definito la loro posizione in primo grado, e il processo che si aprirà domani riguarderà perciò imprenditori e funzionari coinvolti.

Marcello Tavilla, Antonino Bonaffini

Proprio ieri, davanti al giudice per l’udienza preliminare Fabio Pagana, Marcello Tavilla è stato condannato a 7 anni di reclusione. Il suo legale, l’avvocato Salvatore Silvestro, ha scelto per lui e la compagna Cinzia Fiorentino il rito abbreviato, e il processo si è concluso con la condanna a 4 anni e 2 mesi per lei. L’Accusa – il Pm Antonio Carchietti – aveva chiesto per entrambi pene lievemente più alte. Ninetta invece aveva definito la sua posizione l’estate scorsa.

Il giudice aveva invece rigettato le richieste di patteggiamento dei costruttori Giuseppe Micali e Pietro Ferrante, che perciò affronteranno il processo a partire da domani, assistiti dagli avvocati Pietro Venuti, Alessandro Billè e Tommaso Autru,e torneranno a discutere il patteggiamento davanti al giudice di primo grado.

Il blitz della Polizia è scattato a marzo scorso. Le accuse vanno, a vario titolo, dalla corruzione all’accesso abusivo al sistema informatico, passando per il trasferimento fraudolento di valori. Gli investigatori, attraverso una cimice ben piazzata nella macchina di Tavilla, hanno ricostruito i suoi movimenti per ottenere lavori, sia al Genio Civile di Messina che commesse private insieme ad altri soggetti, dall’appaltatore Micali a Ferrante.

Sotto la lente anche i suoi rapporti con “Ninetta”, un nome noto agli investigatori e alle cronache per il suo spessore, nel frattempo coinvolto, a metà agosto, nell’inchiesta che ha portato ai domiciliari un carabiniere della polizia giudiziaria in servizio a Messina, il maresciallo Salvatore Bonavolontà, che proprio ieri è stato condannato ad un anno e 8 mesi (pena sospesa) in abbreviato. Per questa seconda inchiesta Bonaffini e il figlio Filippo hanno invece scelto il rito ordinario e sono stati rinviati a giudizio.