Ottobre 1996: quando il Messinese fu flagellato da due uragani mediterranei

Ottobre 1996: quando il Messinese fu flagellato da due uragani mediterranei

Daniele Ingemi

Ottobre 1996: quando il Messinese fu flagellato da due uragani mediterranei

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martedì 18 Ottobre 2022 - 08:45

Il ricordo di due cicloni dalle caratteristiche tropicali

Durante la mattinata del 4 ottobre del 1996 una profonda depressione termica al suolo, con annesso sistema frontale, nata il giorno precedente sopra l’entroterra desertico algerino, dalla Tunisia si è spostata verso il Canale di Sicilia, andando velocemente ad approfondirsi sopra le calde acque di quest’ultimo.
L’enorme quantità di calore latente sprigionata dalle calde acque superficiali del Canale di Sicilia ha potenziato la struttura ciclonica al proprio interno, favorendo una rapida esplosione dell’attività convettiva (forti correnti ascendenti) attorno al minimo centrale e liberando molto calore (da evaporazione).

In pochissime ore questo processo ha trasformato la depressione termica nord-africana in un profondo sistema ciclonico dalle caratteristiche tropicali che ha spazzato le isole Pelagie e l’isola di Pantelleria, con furiosi venti ciclonici che hanno oltrepassato i 100 km/h (120/130 km/h in mare), mentre la stessa depressione, in ulteriore approfondimento, veicolava verso la Sicilia e la Calabria un impetuoso flusso sciroccale, proveniente direttamente dalla Libia, molto caldo e umido, che ha prodotto precipitazioni molto abbondanti lungo i settori ionici del messinese, con accumuli di oltre i 100-150 mm, fino a 200 mm sui monti.

Immagini di repertorio del medicane denominato Samir del 4 ottobre 1996

Le precipitazioni più intense, notevolmente esaltate dall’orografia locale, hanno colpito la Calabria ionica, dove in poche ore sono caduti fino a 400 mm d’acqua. La stazione del Santuario di Polsi registrò un accumulo di ben 480 mm in poche ore. Attorno l’occhio si sono formati degli enormi “clusters temporaleschi” (temporali a grappolo) carichi di fulminazioni e precipitazioni molto intense. Il ciclone dalle caratteristiche tropicali è stato poi denominato “Samir” ed è stato classificato, successivamente, un “medicane”, ossia un uragano mediterraneo a tutti gli effetti (con venti medi sostenuti che hanno superato i 120-130 km/h attorno l’occhio centrale).

Sempre nell’ottobre del 1996 un altro ciclone mediterraneo denominato “Cornelia“, poi classificato come un “medicane”, spazzo tutta l’area del basso Tirreno con piogge torrenziali e venti di tempesta che superarono i 140 km/h sulle isole Eolie, cagionando enormi danni e affondando diversi yacht ormeggiati sull’arcipelago. In quei giorni una forte ondata di maltempo, con piogge e violenti temporali, flagellò molte zone del messinese ionico e del crotonese, causando frane ed esondazioni di fiumi e torrenti lungo le aree litoranee. Inclusa la stessa città, che fronteggiò una vera e propria emergenza, a seguito delle frane e della piena dei principali corsi d’acqua, da nord a sud.

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