57 sedute al mese di media ed oltre 900mila euro all’anno di gettoni di presenza: costi e “vizietti” del Consiglio comunale

Comune uguale “gettonificio”? Lo scandalo scoppiato ad Agrigento rischia di travolgere tutti i comuni della Sicilia, dove – in molti casi – gli sprechi sono all’ordine del giorno e i furbetti la fanno da padroni. Da tempo, il Movimento Cinque Stelle ha acceso i riflettori sulle commissioni consiliari di tutta la Sicilia e ha presentato una richiesta di accesso agli atti nei comuni dell'isola, facendo pervenire tutta la documentazione raccolta sulle scrivanie della Procura della Repubblica e della Corte dei Conti.

Oltre al caso eclatante di Agrigento, finito in questi giorni agli “onori” delle cronache nazionali per quelle 1133 commissioni consiliari svoltesi nel 2014, con una spesa di 285 mila euro – «anomalie sono state riscontrate anche in altri Comuni», scrive in un comunicato il M5S.

"In Sicilia siamo a gettonopoli, o quasi. Di certo il caso Agrigento non è isolato", denunciano i deputati all’Ars Francesco Cappello e Giancarlo Cancelleri. Il gruppo parlamentare all'Ars mira quindi «a stoppare all'origine le manovre dei furbetti delle commissioni, con una legge che mira ad azzerare i gettoni». Il disegno di legge relativo, a firma di Cappello, è stato già depositato all'Ars.

I due parlamentari grillini fanno inoltre sapere che solo una cinquantina di Comuni su 390 ha risposto alla richiesta di accesso agli atti e spiegano che «tra i Comuni che finora non hanno risposto alla richiesta dei deputati Cinque stelle ci sono quelli più grossi, come Palermo, Catania e Messina».

C’è anche il nostro ente, quindi, tra i Comuni che non hanno consegnato le carte richieste. E, allora, in attesa che Palazzo Zanca rimedi a questa “dimenticanza” ecco come i costi legati ai gettoni di presenza, alle indennità ed agli oneri riflessi degli amministratori incidono sulle spese di palazzo Zanca, gravando sui bilanci comunali.

IL NUMERO DELLE SEDUTE MENSILI

Al Comune di Messina le sedute di commissione, Consiglio comunale e Conferenza di capigruppo viaggiano ad una media di 57 al mese. Ad agosto 2014, nonostante i 10 giorni di interruzione dell’attività nel periodo a cavallo di Ferragosto, si sono svolte ben 60 sedute.

I COSTI DELLE SEDUTE

Ogni mese le sedute di consiglio, commissioni e conferenze di capigruppo costano tra i 76mila e i 78mila euro. Nel mese di dicembre, anno 2014, il costo complessivo per l’erogazione dei gettoni di presenza ha raggiunto quota 77.206,84 euro.

Con riferimento all’intero anno 2014, il Comune di Messina ha dovuto sborsare per i gettoni di presenza 901.261,30 euro.

LO “STAKANOVISMO” DEI CONSIGLIERI COMUNALI

La particolarità del “caso” Messina consiste nel fatto che una volta dimezzato il gettone di presenza si sono “magicamente” raddoppiate le sedute. Per effetto della sentenza della Corte Costituzionale n.219 del 2013 nonché dei dati usciti dal XV Censimento Generale della Popolazione, il gettone di presenza è sceso da 109 a 56 euro lordi. E’ rimasto, tuttavia, invariato il tetto massimo di funzione mensile per i consiglieri comunali, pari a 2.184,42 euro lordi, vale a dire 1/3 dell’indennità di funzione del sindaco. Nella precedente consiliatura erano sufficienti 22 presenze per portare a casa il massimo previsto, ma con quello stesso numero di presenze, oggi, non si riuscirebbe ad intascare più di 1. 232 euro lordi (circa seicentocinquanta euro netti al mese). Con il gettone di presenza sceso a 56 euro lordi servono 32 presenze mensili per percepire 1.792 euro (circa 850 euro netti) ed addirittura 39 presenze per fare l’en plein e portare a casa 2.184 euro (circa 1500 euro netti). E così le riunioni di consiglio, commissione e conferenza dei capigruppo, come detto in precedenza, viaggiano ad una media altissima, obbligando ad un vero e proprio tour de force resocontisti e segretari, che spesso lamentano l’eccessivo carico di lavoro. Non si lamentano, invece, i consiglieri comunali, veri e propri stakanovisti dell’Aula. Sono molti i consiglieri che mensilmente riescono a raggiungere quota 39 sedute e portare a casa 2.184 euro lordi. Il paradosso è che in più di un’occasione i consiglieri hanno denunciato la scarsa “produttività” della giunta, evidenziando come siano pochissime le delibere che arrivano alla loro attenzione. Poche delibere ma tante sedute è una equazione possibile in quel di Palazzo Zanca.

EFFETTIVA PARTECIPAZIONE

La quantità di sedute che accumulano mensilmente i consiglieri comunali è direttamente proporzionata alla qualità della loro attività? Stando alla proposta di qualche mese fa della consigliera comunale di “Cambiamo Messina dal basso” Lucy Fenech la risposta è negativa. In virtù dello Statuto e del Regolamento per il Funzionamento del Consiglio Comunale, “ai Consiglieri comunali è dovuto il gettone di presenza per l’effettiva partecipazione ad ogni adunanza del Consiglio” ed ancora “il gettone di presenza è dovuto ai Consiglieri comunali nella stessa misura per l’effettiva partecipazione alle sedute delle Commissioni consiliari permanenti, formalmente istituite e convocate”. A Palazzo Zanca, però, nulla impedisce ai rappresentanti del Civico Consesso di inserire il tesserino in Aula consiliare o mettere una firma in commissione, presenziare pochi minuti e poi andare via . Con il gettone di presenza in tasca ovviamente. Viene considerata effettiva parecipazione persino la firma in prima convocazione anche se i lavori della commissione iniziano in seconda convocazione. La proposta della consigliera Fenech mirava a fissare alcuni paletti in merito all’espressione «effettiva partecipazione» e proponeva quindi di attribuire il gettone solo «quando la presenza del consigliere alle sedute del Consiglio o delle Commissioni sia assicurata per almeno la metà della durata della seduta stessa». Che destino ha avuto quella proposta? E’ stata cassata dall’Aula.

ONERI RIFLESSI

La legge regionale n.30/2000, che regola lo status degli Amministratori locali, stabilisce che i lavoratori eletti nei Consigli Comunali hanno diritto ad assentarsi dal posto di lavoro per partecipare alle riunioni degli Organi di cui fanno parte e che i conseguenti oneri finanziari sostenuti per i permessi concessi sono a carico dell’Ente interessato. Anche il costo degli oneri riflessi appesantisce il bilancio di Palazzo Zanca. Nel 2014 il Comune ha dovuto impegnare 223.047,42 euro. Ad oggi ne sono stati liquidati circa 80 mila. I consiglieri per i quali il Comune paga gli oneri riflessi sono: Pio Amadeo, Claudio Cardile, Nino Carreri, Simona Contestabile, Paolo David, Giuseppe De Leo, Libero Gioveni, Nino Interdonato, Mario Rizzo, Nora Scuderi. Nell’elenco risultava prima anche Nina Lo Presti, che però si è dimessa dall’ente di formazione presso cui lavorava. Sono in aspettativa non retribuita la presidente del Consiglio Comunale Emilia Barrile, la consigliera di CMdB Ivana Risistano, la consigliera dell’Udc Mariella Perrone.

INDENNITA’ DI SINDACO, ASSESSORI E PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE

Sindaco, assessori e presidente del Consiglio comunale non percepiscono un gettone di presenza ma una indennità di funzione. L’indennità di funzione del Sindaco è pari a 7.282,74 euro lordi. L’importo mensile dell’indennità di funzione del vice-sindaco, fissato nella misura del 75% dell’indennità percepita dal sindaco, è determinato in 5.462,06 euro; assessori comunali e presidente del Consiglio Comunale hanno una indennità fissata nella misura del 65% rispetto a quella percepita dal sindaco, per un totale di 4.733,78 euro lordi. Il sindaco Renato Accorinti ha promesso che alla fine del suo mandato devolverà in beneficenza quella parte di indennità che costituisce la differenza col suo stipendio da insegnante di educazione fisica. Per il momento incassa quanto la legge gli riconosce. Per quanto riguarda gli assessori, solo Ialacqua e De Cola – che si dedicano a tempo pieno all’attività amministrativa – percepiscono il massimo dell’indennità, gli altri assessori invece – tutti professori universitari che continuano a svolgere la loro professione – prendono una indennità “ridotta”. Queste le cifre assessore per assessore: il vice-sindaco Guido Signorino percepisce dal Comune 2.731, 03 lordi; i professori Nino Mantineo, Patrizia Panarello, Tonino Perna percepiscono 2.366,89 euro lordi; il professore di scuola superiore (in aspettativa) Daniele Ialacqua e l’ingegnere Sergio De Cola (e prima anche l’ex assessore Cucinotta) guadagnano 4.733,78 euro lordi; Gaetano Cacciola, ex direttore del Cnr oggi con uno stipendio “base” ha anch’egli una indennità ridotta di 2.366,89 euro lordi. Il netto in busta paga varia per ciascuno a seconda della aliquota applicata. Nessuna indennità è stata ancora erogata per il neo assessore Sebastiano Pino, che ha sostituito Cucinotta.

La presidente del Consiglio comunale Emilia Barrile, che come detto è in aspettativa non retribuita dall’Unilav (Società Cooperativa Lavoro e Servizi Universitari) porta a casa il massimo dell’indennità prevista e alla fine dell’anno raggiunge quota 45.917,68 euro lordi.

Dalle casse di Palazzo Zanca si attinge anche per pagare le missioni di consiglieri, sindaco ed assessori, ma a questo argomento dedicheremo un capitolo a parte, cosi come un capitolo a parte meritano i gettoni di presenza e gli oneri riflessi che vengono erogati per consiglieri e presidenti delle sei circoscrizioni cittadine. Appuntamento, quindi, alle prossime puntate.

Danila La Torre