Palazzo Zanca, il bilancio slitta a lunedì. Ma la Regione “diffida” il Consiglio sul riequilibrio

Non bastano gli “ultimatum” del commissario ad acta e le diffide della Regione. I consiglieri comunali non hanno fretta e hanno deciso di prendersi tutto il tempo concesso (cioè fino al 6 ottobre) per esitare il bilancio di previsione. Stamattina si è riunita la commissione Bilancio presieduta da Giuseppe Melazzo dell’Udc ma, complice una “incursione” del Pd che ha pronti un bel po’ di emendamenti, è caduto il numero legale. Dunque nella seduta di stasera del consiglio comunale non si discuterà di bilancio, tutto slitterà a lunedì, quando in mattinata la commissione darà il proprio parere e probabilmente già in serata potrebbe iniziare la “maratona” in Consiglio.

Intanto, però, ecco un altro dei tanti paradossi di questo bilancio ad “andamento lento”. L’assessore regionale alle Autonomie locali Caterina Chinnici ha inviato una nota a tutti i Comuni e alle Province siciliane ricordando che entro il 30 settembre, cioè entro domani, va approvato il riequilibrio di bilancio. Atto che, si comprende bene, non può essere adottato senza aver prima esitato il bilancio stesso da “riequilibrare”. Scrive la Chinnici: «Si avverte che l’inadempienza alle prescrizioni comporterà valutazioni per l’esercizio dell’azione sostitutiva da parte di questo assessorato e si evidenzia, altresì, che la mancata adozione da parte delle amministrazioni comunali e provinciali, dei provvedimenti di riequilibrio di bilancio è equiparata ad ogni effetto alla mancata approvazione del bilancio di previsione».

Il che significa, in teoria: nomina del commissario ad acta ed eventuale sospensione e successivo scioglimento dell’organo consiliare. Palazzo Zanca si potrebbe, dunque, ritrovare con un commissario ad acta per il bilancio di previsione, che già c’è, uno per il riequilibrio, che potrebbe arrivare, e con la spada di Damocle del possibile scioglimento. E’ scontata una proroga, perché la stessa Regione, attraverso il proprio commissario, ha già dato tempo al Consiglio di approvare il bilancio entro il 6 ottobre. Ma non ha senso, in termini logici, che si approvi un bilancio quando già si dovrebbe esitare il riequilibrio. Una situazione che dà la misura del paradosso in cui è caduto il nostro come tanti altri Comuni.