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Pasqua, turisti in crescita in Sicilia. Confesercenti: “Ma Messina rischia di rimanere tagliata fuori”

di Carmelo Caspanello

MESSINA – La Sicilia si prepara ad un’ottima Pasqua, con un +1,5% di presenze stimate rispetto allo scorso anno, nel periodo che va dal 30 marzo al 2 aprile. A trainare la crescita sono soprattutto i turisti stranieri, che rappresentano il 59% del totale e fanno segnare un +2,3% rispetto al 2023. In leggero calo (-0,8%) gli spostamenti interni, complice la riduzione del potere d’acquisto.

Germania, Francia e Spagna i mercati di riferimento, con i tedeschi che prediligono una vacanza a contatto con la natura, i francesi le città d’arte e il mare e gli spagnoli le città d’arte e i riti pasquali. Sono i dati che emergono da un’indagine condotta dal Centro studi turistici di Firenze per Assoturismo Confesercenti, su un campione di 1.308 imprese italiane della ricettività.

Soddisfatto Vittorio Messina, presidente di Confesercenti Sicilia e di Assoturismo Confesercenti: “Il quadro è positivo – afferma Messina – La Sicilia si conferma una destinazione attrattiva per gli stranieri, che compensano la flessione della domanda nazionale. Un dato da monitorare con attenzione, visto il ruolo fondamentale che il turismo svolge per la nostra regione”.

Più cauto il presidente di Confesercenti Messina, Alberto Palella: “Il dato deve far riflettere – afferma Palella – La Sicilia rimane attrattiva, ma il nostro territorio, ad eccezione di Taormina, raccoglie le briciole. Intendo dire che Taormina e le isole siciliane si confermano le mete più gettonate, mentre Messina rischia di rimanere tagliata fuori se non si interverrà con decisione per migliorare l’offerta turistica e le infrastrutture. Il grosso delle presenze si concentra su Palermo, Siracusa, Trapani e Ragusa. Messina sembra tagliata fuori per una serie di motivi – spiega Palella – a partire dalla mancanza di un aeroporto, che purtroppo pesa. Bisogna compensare. Ci vuole la politica, ci vogliono le strutture, un lavoro di marketing e migliori collegamenti viari. Non basta il crocierismo, serve il turismo che genera pernottamenti. Messina – chiosa il presidente Confesercenti – deve fare un lavoro di branding e rendersi appetibile. Paghiamo ancora diversi scotti, a partire, come dicevo, dalla viabilità”.