Quel fardello da 100 milioni di euro che pesa sul consuntivo 2015. E arriva il commissario ad acta

Far quadrare i conti di un bilancio è già compito arduo al Comune di Messina , come dimostrano i mostruosi ritardi registrati per il previsionale 2015, ma far quadrare contemporaneamente i conti di tre documenti finanziari appare quasi una mission impossible. I tre documenti in questione sono il consuntivo 2015, il previsionale 2016 ed il piano di riequilibrio 2014-2023, quest’ultimo non ancora approvato dalla commissione ministeriale ed in attesa di rimodulazione da effettuarsi entro il 30 settembre ma dal quale – secondo l’assessore Eller – non si può prescindere per la redazione dei bilanci.

L’esponente della giunta Accorinti sta portando avanti un’operazione chirurgica necessaria e propedeutica al pareggio di bilancio e all’allineamento dei tre strumenti finanziari, ma le condizioni di partenza sono assai sfavorevoli se si considera che il consuntivo 2015 – come spiega l’assessore – dovrà necessariamente tenere conto di passività pari a poco meno di cento milioni di euro, emerse dal riaccertamento straordinario dei residui attivi e passivi e da spalmare in 30 anni; e che il piano di riequilibrio risulta già squilibrato a causa del mancato raggiungimento dei risultati in esso previsti .

A risentire di tali criticità sarà ovviamente il bilancio di previsione 2016 , che è pronto ma resta “congelato” in attesa che la questione del pareggio dei conti venga risolta politicamente. Dal punto di vista contabile, infatti, Eller ha già trovato l’unica soluzione possibile: intervenire col bisturi e tagliare. A subire i tagli funzionali a pareggiare entrate ed uscite sarebbero soprattutto i servizi sociali, ma la giunta sa perfettamente che se si andasse a toccare questo settore monterebbero immediatamente le proteste dei sindacati e degli operatori sociali e così prende tempo per cercare di capire se la coperta, che è sempre più corta, può essere tirata da qualche altra parte, magari racimolando risorse in altri capitoli di bilancio.

Se chiudere il previsionale 2016 in tempi brevi è certamente importante, da oggi la priorità diventa il consuntivo 2015, i cui termini di approvazione sono scaduti lo scorso 30 aprile. A Palazzo Zanca si è ufficialmente insediato il commissario ad acta inviato dalla Regione. Si tratta di una vecchia conoscenza per l’ente, Antonio Garofalo, più volte mandato a Messina per vigliare sui tempi di approvazione dei documenti contabili. L’ultima risale al 2014, quando da Palermo era stato incaricato di seguire le vicende del consuntivo 2013, che come tutti gli altri bilanci di palazzo Zanca è venuto alla luce dopo un iter piuttosto travagliato .

Nella nota inviata al segretario/direttore generale, Antonio Le Donne, il commissario ad acta ha evidenziato l’urgenza del caso e ha chiesto che il Dirigente del Dipartimento servizi finanziari produca «entro e non oltre 5 giorni dalla data della presente, una sintetica relazione sullo stato del procedimento di approvazione dello strumento finanziario in questione».

Sui ritardi dei bilanci interviene anche il capogruppo di Felice per Messina, Peppuccio Santalco, che ha inviato una lettera direttamente ad Eller : « noto con vivo rammarico– scrive – che, nonostante le Sue assicurazioni, la Giunta non ha ancora adottato il Consuntivo 2015.

Cambiano gli Assessori, ma i ritardi permangono in maniera irreversibile ed il Suo insediamento, avvenuto da quasi 6 mesi, di fatto non sta sortendo alcun effetto positivo tale da accelerare le procedure e consentire al Consiglio Comunale l'approvazione dei bilanci».

Santalco rimarca la responsabilità ed invita l'assessore Eller «a dare risposte concrete facendo arrivare in Aula consiliare entro il mese di luglio sia il Bilancio Consuntivo 2015 che il Bilancio Preventivo 2016 e ciò per consentire al Consiglio di svolgere il proprio ruolo, il resto è solo "fuffa fiorentina"».

A palazzo Zanca ricomincia la corsa contro il tempo per l’approvazione dei bilanci, che nonostante le promesse continuano ad essere presentati in ritardo, impendendo così che vengano sbloccati i trasferimenti statali e regionali, indispensabili per rimpinguare le casse comunali e garantire servizi alla città e stipendi ai lavoratori.

Danila La Torre