Turbolenta seduta consiliare si conclude con un "no" sulla proposta di aumento dell'imposta municipale unica sulla seconda casa avanzata dall'amministrazione Aquino. Si aprono foschi scenari amministrativi e compare lo spettro del dissesto finanziario. A rischio i servizi essenziali.
Il Consiglio Comunale di Patti, riunitosi in seduta ordinaria martedì 4 settembre, ha bocciato la proposta dell’amministrazione comunale di aumentare l’Imu sulla seconda casa, determinando l’apertura di nuovi scenari politici e amministrativi. Al momento del voto, infatti, l’opposizione ha fatto valere il peso dei numeri, respingendo l’ipotesi di aumentare l’imposta municipale dallo 0,76 all’1,06%. A neutralizzare i sei “si” dei consiglieri fedeli ad Aquino ci hanno pensato Bisagni (Alternativa per Patti), Mastronardi (Patti Democratica), Prinzi (Consumatori) e i quattro “gullini” La Macchia, Tripoli, Gigante e Impalà. Gli esponenti del gruppo Venuto e il consigliere Pontillo (area Gullo) hanno invece deciso di abbandonare l’aula. A questo punto si teme seriemente per lo sforamento del patto di stabilità che significherebbe meno trasferimenti da Stato e Regione, zero assunzioni, impossibilità di effettuare spese in investimenti e compromissione di alcuni servizi essenziali. Fortunatamente per raddrizzare il tiro c’è tempo fino alla fine di ottobre, anche se difficilmente spunteranno nuove proposte. Se così fosse si andrebbe incontro allo spettro del dissesto finanziario e al conseguente commissariamento del Comune. Cade dunque nel vuoto l’appello al senso di responsabilità lanciato da Aquino ai membri del civico consesso, la cui maggioranza decide di percorrere il sentiero dello scontro recriminando all’amministrazione in carica arroganza e scarsa capacità di ascolto. E all’indomani della turbolenta seduta consiliare, da Palazzo dell’Aquila arrivano i primi segnali negativi. “L’Amministrazione Comunale – si legge in una nota diramata qualche ora fa – è suo malgrado costretta comunicare che il servizio di assistenza domiciliare agli anziani è venuto a scadenza il giorno 3 del corrente mese e non essendo ancora stato approvato il bilancio comunale non è stato possibile espletare il nuovo bando di gara per l’affidamento del servizio”. Nella nota, a firma congiunta dell’assessore ai servizi sociali Molica e del sindaco Aquino, si evidenzia che “una parte del consiglio comunale identificabile con l’opposizione, non approvando la proposta di delibera relativa alle aliquote IMU, pur a conoscenza delle immediate conseguenze di tale votazione, ha di fatto inficiato tutti gli sforzi fatti per la redazione di un bilancio che potesse da un lato tenere conto delle minori entrate e degli ulteriori tagli subiti a causa della “spending review” del governo Nazionale e Regionale (circa 1.300.000,00 euro) e dall’altro garantire tutti quei servizi ritenuti essenziali, quali ad esempio, appunto, l’assistenza domiciliare agli anziani”. A quanto pare, stando così le cose, l’interruzione dell’assistenza domiciliare agli anziani sarebbe solo il primo dei servizi essenziali a forte rischio sospensione. A questo punto c’è solo da sperare che le forze politiche antagoniste decidano una buona volta di collaborare seriamente per il bene della collettività, trovando soluzioni ragionevoli e mettendo da parte i soliti giochetti di palazzo.
