Spazio Espositivo San Francesco: inaugurazione della mostra d'arte contemporanea dei maestri Luca Alinari e Marco Lodola

Spazio Espositivo San Francesco: inaugurazione della mostra d’arte contemporanea dei maestri Luca Alinari e Marco Lodola

Giuseppe Giarrizzo

Spazio Espositivo San Francesco: inaugurazione della mostra d’arte contemporanea dei maestri Luca Alinari e Marco Lodola

domenica 18 Dicembre 2011 - 15:06

Primo passo per l'inserimento della struttura nei circuiti nazionali ed internazionali delle mostre d'arte contemporanea

Dal 30 luglio del 2010, data d’inaugurazione del complesso dell’ex convento San Francesco, restituito alla città dopo trent’anni d’incuria e di abbandono, la politica e la società civile pattesi si sono sempre interrogati su quale potesse essere la destinazione d’uso di una delle strutture più importanti dell’hinterland in termini di valore storico, artistico ed architettonico.
Polo congressuale d’eccellenza e raffinato museo delle ceramiche, il “San Francesco” manca tuttavia di un’identità propria e ben caratterizzata, in grado di renderlo punto di riferimento per l’arte e la cultura dell’intero comprensorio della fascia tirrenica messinese. Oggi, a distanza di un anno e mezzo dal taglio del nastro, la nuova amministrazione comunale guidata dal giovane Mauro Aquino sembra avere le idee chiare. L’intenzione è quella di adibire parte dei grandi saloni del complesso a spazio espositivo permanente: un contenitore in grado di agganciare l’arte visiva moderna e contemporanea alla storia della città di Patti. Lungo questa direttrice sabato 17 dicembre sono state inaugurate le sale dello “Spazio Convento San Francesco”, con una mostra di opere d’arte contemporanea scelte dai maestri Luca Alinari e Marco Lodola e aperta al pubblico fino al 5 febbraio. «Questa mostra – ha affermato il sindaco Aquino – vuole essere un primo tentativo per cercare d’inserire Patti in un circuito d’arte nazionale ed internazionale, partendo proprio dal San Francesco che si configura come luogo simbolo della cultura pattese».
L’iniziativa è scaturita da un’idea del gallerista Antonio Ognissanto, pattese d’adozione e da poco organico allo staff di collaboratori del sindaco, il quale ha tenuto a sottolineare lo straordinario valore della struttura e la difficoltà nel trovare in Sicilia sale espositive di tale pregio: «Una scelta azzeccata, dalla quale – ha affermato – dovremmo partire per tracciare un percorso culturale davvero serio».
All’inaugurazione era presente anche Arnaldo Colasanti, scrittore, critico letterario ed ex conduttore della trasmissione Rai “Unomattina Estate”, il quale ha intrattenuto i presenti con una breve chiosa sul valore artistico delle opere in mostra e sul dilemma, comune a tutti i grandi artisti, della ricerca ossessiva della luce: «quell’esasperato tentativo di trattenere attraverso di essa ciò che sempre un pittore cercherà: la bellezza». Suggestiva, infine, la sua rievocazione delle parole di Renoir che, interrogato dal suo allievo Matisse sul perché si ostinasse a farsi del male continuando a dipingere col pennello legato alle mani per via dell’artrite, rispondeva: “amico mio, ricordati che il dolore passa, ma la bellezza resta”. «Ecco la grande scommessa –ha concluso Colasanti – su cui tutti dobbiamo insistere, anche a Patti: la ricerca della bellezza».
Giuseppe Giarrizzo

NOTE BIOGRAFICHE SU LUCA ALINARI E MARCO LODOLA
Luca Alinari, fiorentino classe 1943, durante gli anni ‘70 espone nelle principali gallerie private di Firenze, presentato dal poeta e amico Alfonso Gatto. Nel corso degli anni Ottanta ottiene i primi riconoscimenti ufficiali con la partecipazione alla Biennale di Venezia nel 1982 e alla XI Quadriennale romana nel 1985. Nel 1990 ha l’onore di dipingere il “Cencio” per il Palio di Siena, il drappo che viene assegnato al vincitore. Si afferma sulla scena artistica nazionale nel 1993, in occasione della mostra antologica allestita presso Palazzo Reale di Milano dove presenta un importante nucleo di opere che ripercorre il suo intero percorso artistico. I paesaggi fantastici della maturità sono caratterizzati da una cromia vivace e brillante e da una tecnica pittorica di grande originalità che combina stesure materiche a raffinate campiture di colore levigato e trasparente. A Firenze nel Corridoio Vasariano degli Uffizi, dal 1999 è esposto, acquistato dal Museo stesso, il suo Autoritratto . Nel 2009 espone una personale di 45 opere al “Beijin Today Art Museum” di Pechino, al Centro per l’Arte Contemporanea “SunShine” di Shanghai ed al Museo di Arte Contemporanea di Kun Shan, città satellite di Shanghai. Nel 2011 ha disegnato il logo dei Mondiali di Ciclismo 2013.

Marco Lodola, nato a Dorno (Pv) nel 1955, all’inizio degli anni ’80 fonda, con un gruppo di artisti, il nuovo futurismo, movimento artistico che ha avuto come maggior esponente teorico Renato Barilli, critico d’arte e letterario. Lodola si distingue per la capacità di mescolare l’arte con altre discipline: letteratura, musica, cinema, design. Dopo un classico percorso accademico, si avvicina all’uso di materiali plastici che sagoma e colora con tinte acriliche. Più tardi la sua ricerca lo porta a cercare di inserire fisicamente la luce nei suoi lavori: nascono le sculture luminose. In anni recenti ritorna anche alla pittura ad olio, riportando su tela le proprie sculture, spesso a dimensione naturale. Il tema più ripreso e che contraddistingue il suo stile nel corso degli anni è quello della danza e delle ballerine. Le sue opere sono oggi presenti in tutto il mondo, ed ha realizzato diverse scenografie per film, trasmissioni, concerti ed eventi di vario genere, dalla moda al teatro, dalle olimpiadi invernali di Torino del 2006 alla facciata dell’Ariston per il festival di Sanremo del 2008. Ha esposto al Padiglione Italia della 53° Biennale di Venezia un’installazione luminosa, omaggio al teatro di Fortunato Depero, intitolata “Balletto Plastico-Hangar”, per la quale in occasione della presentazione al pubblico ha avuto luogo una performance sonora di Andy dei Bluvertigo e di Syria.
Note le sue collaborazioni, in campo musicale, con Max Pezzali, i Timoria e Omar Pedrini. Nel 2009 ha allestito a Milano, in piazza del Duomo, il Rock’ n’Music Planet, primo museo del rock d’Europa, con venticinque sculture che rappresentano altrettanti miti della musica contemporanea. Ha allestito la scenografia per delle puntate di XFACTOR, per il film “Ti presento un amico” di Carlo Vanzina, con Raul Bova e “Maschi contro Femmine” di Fausto Brizzi. Ha rivisitato il logo per il traforo del Montebianco. Ha disegnato l’immagine del manifesto di Umbria Jazz 2010, ha partecipato all’Expo Internazionale di Shangai ed ha realizzato una scultura-icona per il gruppo Hotel Hilton. Nel 2011 ha partecipato alla 54esima Biennale di Venezia con il progetto a cura di Vittorio Sgarbi “Cà Lodola”, installazione presso la Galleria G. Franchetti alla Cà “d’Oro”.

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