Reset e Accorinti ritrovano l'intesa ma chiariscono: "il nostro non è un accordo politico"

Reset e Accorinti ritrovano l’intesa ma chiariscono: “il nostro non è un accordo politico”

Francesca Stornante

Reset e Accorinti ritrovano l’intesa ma chiariscono: “il nostro non è un accordo politico”

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lunedì 02 Dicembre 2013 - 15:55

Superate le frizioni pre elettorali, Reset e la giunta di Renato Accorinti si sono uniti nel Patto per la Città, documento programmatico presentato oggi a Palazzo Zanca che punta a realizzare progetti condivisi per il bene della città. Malumori all'interno di Cambiamo Messina dal Basso. LA GALLERY DI GAETANO SACCA'

In campagna elettorale si sono contesi la poltrona di primo cittadino. Ognuno aveva il suo progetto, la sua idea di città, la sua squadra. Entrambi venivano dalla società civile, nessun partito alle spalle, nessuna struttura tipica della politica classica. Nei rispettivi programmi c’erano però diversi punti in comune, tanto che ad un certo punto sembravano essere pronti a unire le forze. Non raggiunsero però l’accordo sulla lista unica e così al primo turno ognuno giocò le sue carte. Ciò che è successo dopo è la storia di questi ultimi cinque mesi.

Renato Accorinti è stato eletto sindaco e ha portato il suo movimento Cambiamo Messina dal Basso a Palazzo Zanca. Alessandro Tinaglia e Reset hanno incassato la sconfitta, digerito il dispiacere, ragionato e deciso che avrebbero dovuto mantenere la promessa fatta in campagna elettorale: mettere in campo l’esperienza maturata in due anni di lavoro per contribuire alla rinascita della città. Nei giorni caldi prima del voto tra i due gruppi erano volati duri attacchi, era stato Reset a parlare di “estremismi di sinistra” tra le fila del gruppo di Renato Accorinti, le polemiche tra i due schieramenti avevano messo un po’ di pepe in una campagna elettorale che fino a quel momento era stata molto pacata e sottotono. Quel capitolo però a quanto pare è stato chiuso completamente. Oggi Reset e Renato Accorinti hanno deciso davvero di unire le forze e lo hanno fatto con il Patto per la Città presentato a Palazzo Zanca.

Un patto che per il sindaco significa voglia di dare soluzioni ai problemi con il contributo di tutti, un’intesa che è nata perché Reset ha offerto il suo aiuto all’amministrazione e ha trovato le porte aperte. Alessandro Tinaglia e Davide Savasta hanno spiegato in cosa consiste questo Patto. Si tratta di un documento aperto ai contributi di tutti coloro che vorranno condividere l'approccio proposto, che vuole andare ben oltre l'accordo tra l'Amministrazione Accorinti e Reset e divenire una "Piattaforma Programmatica Comune" capace di convogliare, tutte insieme, le energie positive e propositive della Città.

Dopo vari incontri operativi il Patto per la Città è stato redatto seguendo tre criteri: cosa fare assieme (iniziative condivise); come farlo (fattibilità tecnica ed economica); quando farlo (priorità per la Città e tempi di realizzazione). Le proposte operative sono state selezionate in modo pragmatico, ponendosi un orizzonte temporale di breve periodo mirato a dare risultati concreti ed immediati. E’ suddiviso in aree tematiche che individuano le principali azioni da attuare e le modalità operative attraverso la competenza di consulenti disponibili a collaborare al progetto, a titolo volontaristico e gratuito. I settori, che fanno riferimento ai singoli assessori comunali in base alle rispettive deleghe, riguardano l'area marketing territoriale, servizi finanziari ed amministrazione, legalità-trasparenza e lotta alle mafie, urbanistica, innovazione ricerca e sviluppo, territorio ed ambiente, Srr-rifiuti, energia, mobilità, cultura e turismo, sport, decentramento e valorizzazione delle periferie, formazione industria, integrazione e servizi sociali.

Da entrambe le parti però un chiarimento: “Non si tratta di un accordo politico ma di un accordo programmatico nell'interesse esclusivo della città”. Chiarimento che però ha fatto storcere il naso a molti esponenti del movimento che hanno scoperto solo oggi l’esistenza di questo progetto, ma soprattutto alle due consigliere comunali accorintiane Nina Lo Presti e Ivana Risitano.

Nina Lo Presti, l’anima controcorrente di Cambiamo Messina dal Basso, non ha infatti nascosto il fatto di non gradire questa collaborazione sancita con grande sfoggio. “L’ingresso di Reset potrebbe disallineare alcune posizioni interne al movimento, erano stati loro a dire che Renato era troppo schiacciato a sinistra e oggi non posso accettare che si dica che questo non è un accordo politico. Avrei quantomeno apprezzato se questo progetto fosse stato prima discusso e condiviso all’interno e invece mi trovo a scoprirlo oggi senza sapere neanche di cosa si tratta”.

Non da meno la collega Ivana Risitano: “non possiamo fermarci sul concetto di bene della città perché sono certa che possa appartenere a chiunque, sono i metodi a fare la differenza. Noi avevamo e abbiamo una visione di città, Reset ne ha sicuramente una sua. I cittadini però hanno il diritto di sapere oggi quale progetto politico si intende mettere in atto e di vigilare se ciò che accade oggi rispetta la volontà che hanno espresso votando Renato Accorinti e il progetto di Cambiamo Messina dal Basso”.

Anche questa volta le polemiche restano dunque tutte all’interno e mostrano tutte le anime di un movimento che fatica a ritrovarsi compatto su ogni scelta. Reset però vuole dare il suo contributo. I gruppi di lavoro sono pronti a lavorare già da domattina, i primi risultati dovrebbero arrivare nel breve periodo. Queste, almeno, sono le intenzioni.

Francesca Stornante

LA GALLERY DI GAETANO SACCA'

13 commenti

  1. Si sentiva la necessità di tavoli quadrati, specialmente se si tratta di raggiungere accordi con estremisti di sinistra che sanno soltanto parlare.

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  2. pietro anzalone 2 Dicembre 2013 16:17

    Ed ecco l’asino che vola

    Si e’ dimostrato che un programma politico non ha niente a che vedere con la politica.

    Ma in Tibet, col progresso, oltre ai manaci anche gli asini levitano!!

    Mi pare che a Messina si sia andati oltre il grillismo. Neanche loro sarebbero in grado di spararle piu’ grosse

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  3. quanto fa 0 + 0?

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  4. Qualcuno mi dovrebbe spiegare questa alchimia: NON E’ UN ACCORDO POLITICO MA UN ACCORDO PROGRAMMATICO!!!

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  5. apposto… ora reset si è alleata con Renato… a giugno nel parlava malissimo, vi ricordate quando fango buttarono su Accorinti e il movimento?

    tre mesi parlavano bene del movimento, un mese dopo così così, poi di nuovo bene e infine, dicevano peste e corna!!!

    ditemi se questa è coerenza!!!

    e poi lo sappiamo tutti che questo e’ l’unico modo di avere un po’ di visibilita’.

    Accorinti, io ti ho votato e ho fatto votare per te, ma questo e’ un colossale autogol, un passo indietro, un erorre enorme… bisogna governare, non aprire le porte a tutti… soprattutto a chi ti pugnalerà ancora!!!

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  6. tutti amici!!

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  7. LEGGO NELLO STESSO GIORNO: LA RATA IMU SI DOVRA’ PAGARE AL CONTRARIO DI QUANTO AVEVA DETTO SIGNORINO DUE GIORNI FA E POI QUESTA ALLEANZA CON IL “NULLA” CHE FA COMODO SOLO AL SIGNOROTTO DI RESET CHE CERCA DISPERATAMENTE DI AVERE UN RUOLO, UNA POLTRONA, UNA SEDIA, UNO SGABELLO… A QUESTO PUNTO SPERO TANTO CHE IL TAR ANNULLI QUESTA PROCLAMAZIONE DI ACCORINTI, E’ ALLA FRUTTA. NON SA DOVE SBATTERE… INTANTO SBATTIAMO NOI LA TESTA AL MURO!!!!

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  8. Brutta, bruttissima, pessima cosa caro Sig. Sindaco… c’è caduto proprio in pieno!

    alessandruccio, alla fine ce la stai facendo, con ogni mezzo… ma fino a quando? la gente ti conosce, ti ha votato solo l’1% dei messinesi, non te lo dimenticare!!!!

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  9. accorinti
    sempre peggio
    sempre piu’ con i peggiori

    non vi vogliamo piu’!!!!!!!

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  10. Leggendo i commenti precedenti – tutti negativi e contrari a questo “accordo” (salvo attendere i soliti due o tre commenti di parte, ovviamente) – sento la necessità di esprimere alcuni pensieri e riflessioni politiche:
    – Reset e Tinaglia erano stati democraticamente bocciati, senza appello, alle scorse elezioni. Invece di fare un mea-culpa e dimettersi (visto che loro lo chiedevano a gran voce, ma solo quando si trattava di altri) hanno dato la colpa alla città, rea di non aver capito nulla. Invece aveva capito tutto e fortunatamente aveva espresso una bocciatura netta. Con l’arroganza e la furbizia fai strada, ma solo per pochi km, poi ti fermi.
    – Accorinti e l’accorintiade avevano bisogno di aiuto, questo è vero. Ma perchè e di chi? Il perchè è facile da capire: sono inesperti. Di chi hanno bisogno? Di persone esperte e capaci, non di altre persone alle prime armi come loro.
    Adesso Accorinti ha compiuto due passi indietro: una scellerata apertura che oltre a non dare nulla di fruttuoso segnerà anconrchè la rivolta del consiglio comunale, infastidito dalle continue incomprensioni con gli accorintiani.
    Certamente adesso si faranno avanti altri gruppi, altri consiglieri e Accorinti non potrà ignorarli più. Suvvia Accorinti, stavolta chi ti ha dato consiglio? L’orsetto delle pile duracell?

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  11. “il nostro non è un accordo politico”

    No??!? E di cosa si tratta? Di una partita a tressette?

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  12. amici e vaddati!

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  13. mah! c un sindaco eletto si prende un tentato sindaco sconfitto, quello che i cittadini hanno bocciato rientra dalla finestra ? ma Accorinti e la sua giunta sono così scarsi che hanno bisogno di programmi e squadre di un altro. Insomma la giunta Accorinti / superstar che fa? prima li difendevo ma ora sono amareggiata fra poco prendono pure Scoglio che magari non mi piace ma almeno se li fuma e che poi almeno ha preso più voti di tinaglia

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