Il coro unanime di associazioni, categorie e sindacati: "O si salva il commercio o Messina muore"

Il coro unanime di associazioni, categorie e sindacati: “O si salva il commercio o Messina muore”

Rosaria Brancato

Il coro unanime di associazioni, categorie e sindacati: “O si salva il commercio o Messina muore”

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sabato 16 Aprile 2016 - 22:32

Sarà presentata una piattaforma programmatica che vede nel Patto d'area e nella riduzione delle imposte l'unica possibilità per far risorgere un settore ormai allo stremo.

Dal Salone delle Bandiere, dov’erano riunite associazioni di categoria e datoriali, sindacati e consiglieri comunali, è venuto fuori un coro unanime: Messina sta morendo, o si aiuta il commercio oppure è la fine.

Ma il convegno organizzato dall’Ordine dei commercialisti e dalla X Commissione consiliare non è stato il consueto elenco di lamentele e si è invece concluso, grazie alle relazioni di ogni singolo intervento, in una piattaforma programmatica articolata in una serie di proposte per rilanciare e salvare il settore che per decenni è stato il motore dello sviluppo e del benessere cittadino.

Pagare tutti per pagare meno” era il tema scelto per il dibattito che il presidente dell’Ordine dei commercialisti ed esperti contabili Enrico Spicuzza ed il presidente della X Commissione consiliare Daniele Zuccarello hanno voluto per elaborare una serie di proposte “dal basso” per porre fine ad una crisi che in città ha registrato nel solo 2015 la chiusura di oltre mille attività.

Da qui la necessità di un confronto con Confcommercio, Confesercenti, Camera di Commercio, Confartigianato, Claai, Cgil, Cisl, Uil, III commissione consiliare alla presenza del neo assessore al patrimonio Luca Eller.

Dai lavori è emersa l’urgenza di un Patto d’area, di una modifica della Cosap e di forme di detassazione, ed una piattaforma programmatica con circa 10 punti suggeriti dalle stesse categorie.

“Il quadrilatero del centro un tempo era il salotto di Messina, il cuore pulsante dell’economia- ha detto Enrico Spicuzza- Oggi è una realtà drammatica. Se siamo qui insieme è per ribadire l’urgenza di un Patto d’area come fatto in tante altre realtà e la riduzione della Cosap. Servono strumenti e mezzi per compensare una situazione ai limiti del drammatico e che non si risolve con posizioni ideologiche”.

A dettare tempi rapidi è stato il presidente della X Commissione consiliare Daniele Zuccarello: “ Dobbiamo raggiungere i primi traguardi entro la fine del mandato, la commissione che presiedo sarà sempre aperta al dibattito per porre fine all’emergenza. Mille saracinesche che si abbassano in un anno non sono tollerabili, così come il grido d’allarme che viene da imprenditori ed esercenti ostaggio della burocrazia. Ci faremo carico di presentare all’amministrazione una proposta concreta da approvare in tempi adeguati”.

E se l’assessore Eller si è detto disponibile ad un confronto immediato per cambiare rotta: “Ho una visione dinamica e non ideologica, dobbiamo portare ricchezza a questo territorio e vantaggi anche prolungati nel tempo”, la presidente della III Commissione commercio Nora Scuderi ha sottolineato il ruolo della politica: “Finora abbiamo fallito, ma siamo noi a dover intervenire subito, non c’è più tempo, basta invidie e personalismi. Agiamo. Nel solo mese di novembre hanno chiuso 100 attività”.

La carrellata d’interventi da parte dei rappresentanti delle categorie ha evidenziato uno stillicidio settore per settore con l’aggravante di un’inerzia ed incapacità da parte delle amministrazioni di trovare soluzioni all’altezza della crisi. Anzi, la vicenda Cosap è semmai la testimonianza di un arroccamento contrario ad ogni forma di ripresa.

“Siamo di fronte ad un mix di tributi locali che rende impossibile fare impresa- ha detto il presidente della Confcommercio Carmelo Picciotto- Non ci sono utili se le imposte sono così elevate. La Cosap di Messina è 10 volte quella di Agrigento, ma ad Agrigento c’è una manifestazione internazionale come la Sagra del mandorlo in fiore e ci sono i templi. A Messina l’imposta sul suolo pubblico invece di essere stimolo per lo sviluppo, con incentivi ad investire è uno strumento per bloccare ogni capacità imprenditoriale. Prendo atto delle parole di Eller, ma è una fiducia a tempo. In questi anni non c’è stata alcuna volontà di risolvere il problema, oltre alla Cosap bisogna avere capacità di programmare e qui non c’è”.

Altrettanto chiara la relazione di Alberto Palella, presidente Confesercenti Messina che nell’ormai lontano 2014 (!!!) insieme alla Fiepet e alla Confcommercio ha presentato all’amministrazione una bozza di modifica Cosap che avrebbe comportato l’abbattimento minimo del 50% del canone, per incentivare le nuove iniziative per i richiedenti. Proposta rimasta nel cassetto quasi 2 anni, esattamente come quella presentata da alcuni consiglieri comunali insieme a Zuccarello nel dicembre 2013. Nel frattempo le saracinesche hanno continuato ad abbassarsi.

“Oltre alla crisi ci sono stati nuovi fenomeni economici- ha spiegato Palella- come i centri commerciali, la web economy, le grandi catene di distribuzione, ma noi non siamo riusciti a rispondere, magari con centri commerciali naturali, vetrine on line. Da un sondaggio su un campione di 1500 commercianti messinesi si scopre che solo il 21,7% ha un sito internet e solo il 7% è disposto alla e-commerce. Il 50% non riesce a pagare le tasse, Inps compresa”. Interi patrimoni costruiti durante alcune generazioni da parte di importanti famiglie di commercianti messinesi sono stati azzerati dal fallimento di attività storiche, come i Rinciari,Rotino,Siracusano,Hamilton,Casaramona,Bille,Nunnari, Borgia, Granatari, Fisichella,Doddis, aziende d’eccellenza in vari settori.

Nella Piattaforma programmatica tra le proposte emerse da quella bozza del 2014 c’è la modifica Cosap, l’aiuto alle imprese in start-up, il piano regolatore del commercio, lo snellimento degli iter burocratici, i centri commerciali naturali, la riorganizzazione dei mercati, la lotta all’abusivismo ed all’ambulantato selvaggio.

Sia Natale Capone per la Claai che Eliseo Gullotti, segretario generale UilTuCS Messina hanno posto l’accento sul rispetto delle regole. “Purtroppo da tempo il mancato rispetto delle regole ha aperto le porte di un baratro dal quale sarà difficilissimo uscirne indenni- ha spiegato Gullotti-. Anni di lassismo hanno prodotto un mostro che sta fagocitando Messina. La Fiera, il ferragosto messinese, il festival del cinema oggi sono solo un ricordo, la città è ridotta ad un suk a cielo aperto”.

Il coro è unanime: o si salva il commercio o Messina è morta e non basteranno sporadiche iniziative e tavoli tecnici di rito per risolvere una situazione ormai allo stremo.

Rosaria Brancato

4 commenti

  1. No porto turistico No isola pedonale No Museo No eventi per natale …ferragosto No parcheggio via la farina No marketing territoriale … Il centro svuotato per le lontanissime colline e tanti Mercatazzi brutti…e infine le tasse

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  2. No porto turistico No isola pedonale No Museo No eventi per natale …ferragosto No parcheggio via la farina No marketing territoriale … Il centro svuotato per le lontanissime colline e tanti Mercatazzi brutti…e infine le tasse

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  3. Molti,lo so,mi riterranno pazzo Ma,c’è un solo modo REALISTICO per salvare il commercio a Messina ed evitare la morte della città:IL PONTE SULLO STRETTO.Non comprendere questa intuitiva VERITÀ,ci obbligherà ad eterni incontri, dibattiti, tavole rotonde,lotte,lamentele,accuse reciproche e SPERANZE(vane).L’UNICO impegno sensato di ogni messinese generoso,lucido e LIBERO è la battaglia per l’ecoPonte di Libeskind e dei 39 maggiori accademici internazionali guidati dai Prof. Ballio(rettore em.PolitMi),Prof.Zucchetti(dir.CERTeT, Centro di Economia Regionale,dei TRASPORTI e del TURISMO.Univ. Bocconi),il monumento mondiale del vero ambientalismo F.Quilici.Tutto il resto è noia e tempo sprecato.La nave affonda,i musicanti”ballano”quattro si salvano

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  4. Molti,lo so,mi riterranno pazzo Ma,c’è un solo modo REALISTICO per salvare il commercio a Messina ed evitare la morte della città:IL PONTE SULLO STRETTO.Non comprendere questa intuitiva VERITÀ,ci obbligherà ad eterni incontri, dibattiti, tavole rotonde,lotte,lamentele,accuse reciproche e SPERANZE(vane).L’UNICO impegno sensato di ogni messinese generoso,lucido e LIBERO è la battaglia per l’ecoPonte di Libeskind e dei 39 maggiori accademici internazionali guidati dai Prof. Ballio(rettore em.PolitMi),Prof.Zucchetti(dir.CERTeT, Centro di Economia Regionale,dei TRASPORTI e del TURISMO.Univ. Bocconi),il monumento mondiale del vero ambientalismo F.Quilici.Tutto il resto è noia e tempo sprecato.La nave affonda,i musicanti”ballano”quattro si salvano

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