Messinesi a Catania negli uffici Seus 118: è stato di agitazione

Messinesi a Catania negli uffici Seus 118: è stato di agitazione

Messinesi a Catania negli uffici Seus 118: è stato di agitazione

Tag:

lunedì 11 Luglio 2011 - 08:04

La Cisl Funzione Pubblica riaccende i riflettori sul servizio emergenza urgenza siciliana: “Non e’ possibile adottare due pesi e due misure”

Altri lavoratori costretti a dichiarare lo stato di agitazione. Questa volta sono i dipendenti messinesi in servizio a Catania presso gli uffici Seus 118. A far scattare la protesta “un’assicurazione scaduta”. E’ quella che, secondo la Cisl Fps, avevano dato i vertici di Seus 118 nell’aprile del 2010 annunciando che i 36 lavoratori pendolari messinesi sarebbero stati destinati nei locali dell’Ospedale Papardo, unitamente a quelli che già dal luglio 2010, e più specificatamente dalla firma del contatto individuale di lavoro, risultano stabilmente in servizio presso la struttura messinese. Così non sarebbe stato, così la Cisl ha convocato un’assemblea dei lavoratori addetti ai servizi amministrativi che prestano la loro attività presso l’Ospedale Cannizzaro di Catania alla quale hanno partecipato il segretario generale Calogero Emanuele, il segretario provinciale Renato Cristaldi e il rappresentante dei lavoratori Michele Vernuccio.

«Un’assemblea – spiega Calogero Emanuele – resa necessaria perché è stato vano ogni tentativo per normalizzare e regolarizzare le posizioni dei dipendenti in servizio nella sede catanese. Il sindacato non può tollerare che per motivi non certamente nobili e per scelte poco chiare, ben 36 lavoratori sono costretti al pendolarismo giornaliero. Un servizio che rappresenta anche un ulteriore aggravio di spesa per l’azienda che, per mantenere attiva la sede catanese, mette a disposizione un pullman che garantisce il trasporto Messina-Catania e viceversa. Una situazione – continua il segretario della Cisl Fp – che compromette anche la qualità dei servizi e la resa lavorativa individuale, legate all’estenuante arco temporale giornaliero dedicato al pendolarismo che va ben oltre le 11 ore per le giornate del lunedì, mercoledì e venerdì e ben oltre le 15 ore per le giornate di rientro del martedì e giovedì». Una scelta, quella aziendale, che la Cisl Funzione Pubblica si spiega soltanto con un frastagliamento dei servizi amministrativi tra Palermo (che doveva essere l’unica sede amministrativa in base al progetto di riordino e trasformazione dell’ex SISE) Catania ed in parte, e solo in parte, Messina.

«Perché allora? – domanda Emanuele – Forse perché il Presidente della Regione è di Catania? Forse perché l’Azienda Cannizzaro merita la massima visibilità? Forse perché poco conta che ben 36 unità, nella maggior parte dei casi padri e mamme di famiglia, devono subire le scelte improprie operate dalla politica e un trattamento disparitario rispetto al personale residente a Palermo e a Catania». Sino ad oggi la mancata riassegnazione nella sede di Messina è stata strumentalmente messa in correlazione con il mancato reperimento dei locali, ma adesso c’è la disponibilità manifestata dal Direttore dell’Azienda Papardo-Piemonte ha messo a disposizione strutture idonee. «Purtroppo, ribadisce la Cisl FP, a distanza di un anno, le promesse fatte in occasione di incontri ufficiosi ed ufficiali di un rapido rientro nella sede lavorativa messinese sono state disattese». La Cisl Fp auspica una risoluzione in tempi brevi della vertenza, altrimenti si vedrà costretta ad attivare le opportune iniziative e azioni di tutela, non escludendo il fermo dell’attività e il ricorso all’autorità giudiziaria competente.

(Foto Sturiale)

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007