"Per Messina un futuro più colorato": il parere di writer e street artist

“Per Messina un futuro più colorato”: il parere di writer e street artist

Giuseppe Fontana

“Per Messina un futuro più colorato”: il parere di writer e street artist

domenica 24 Settembre 2023 - 09:54

Dal regolamento al clamore per l'addio a Lillo il marinaio: la street art in città è sempre più sulla bocca di tutti. Ma cosa ne pensano gli stessi artisti?

MESSINA – Prima il regolamento per la street art, con la ricerca di spazi da “affidare” a writer e artisti vari partita già nei mesi scorsi (o quantomeno a partire è stato il dialogo). Poi le incredibili polemiche scatenate dallo “struggente” addio di tanti messinesi a uno dei murales più apprezzati e “instagrammati” degli ultimi anni, Lillo il marinaio. L’attenzione di Messina intorno all’arte di strada sta cambiando forma. I fari sulla disciplina si sono accesi ormai da tempo e abbiamo chiesto ad alcuni street artist come valutano il momento attuale e cosa pensano guardando al futuro.

Peppe Rion: “Momento positivo”

A commentare il momento e l’interesse di Messina intorno alla street art è il tatuatore Peppe Rion, con un passato da writer partito a inizio anni ’90: “Andando oltre qualsiasi polemica nata in questi giorni, ritengo che sia un momento super positivo. Lo dico perché a prescindere dalle occasioni che ci sono state in passato, che hanno portato alla luce le opere di Distrart o eventi simili, in questo momento molta gente si è appassionata e ha preso a cuore l’argomento. Facendo un passo indietro, guardando a venti o addirittura trent’anni fa, non si è mai visto qualcosa di simile. Sicuramente è positivo anche che il comune si sia interessato e ci abbia chiesto di collaborare per creare un regolamento, a prescindere dall’estrazione politica. A noi non interessa, vogliamo solo contribuire e poi esprimerci in maniera libera, legale, con degli spazi dedicati, e che questo possa servire da scuola per le prossime generazioni di street artist”.

“Un futuro più colorato”

Poi ha continuato: “Il livello è sempre stato abbastanza discutibili. Lo dico non per sembrare un critico d’arte perché nessuno di noi lo è, ma perché rispetto alle altre città siamo sempre stati un po’ indietro. Questa è un’opportunità per crescere ed è bello. Il fatto che sia la città, sia la gente, sia chi amministra si stia interessando non è qualcosa che bisogna perdere. Tutte le energie di tutti devono convergersi per questo scopo. Messina tra dieci anni? Sarebbe bello fermarsi e guardare palazzine dipinte o vedere in generale che l’arte di strada non sia più vista come atto vandalico. Non si tratta di imbrattare monumenti o andare in proprietà private, ma di andare in spazi dedicati ed esprimere la propria arte. Sarebbe una vera emozione. Girare le altre città, anche a 100 chilometri da qui, e vedere tante opere, anche in paesini più piccoli di Messina, è sempre stato frustrante. Mi piace pensare che il futuro può davvero essere più colorato”.

Tony Proe: “Si sta migliorando”

E rincara la dose anche Tony Proe, anche lui writer e tatuatore: “Io spero e credo fermamente che si sta migliorando. Abbiamo visto, insieme a Peppe e Daniele D’Agostino, che c’è molta più attenzione, anche da parte del comune. In trent’anni non abbiamo mai visto niente di simile e spero che si concluda per il meglio tutta questa attività di ricerca per le attività di street art. Non si parla solo di un grande muro, ma anche di aree in cui sarà possibile fare piccole azioni che possano svegliare l’intera città, come successo altrove. Ci possiamo arrivare”.

Il writer guarda anche al passato: “Se torno indietro a quando avevamo 16 anni, se ti beccavano per strada chiamavano la polizia e scappavi. Qualche anno fa già la cosa è cambiata, perché sapevano che l’area era adibita. Si fermavano le persone e ci facevamo i complimenti, perché si è capito che tra un muro grigio e un muro colorato si è capita finalmente la differenza”. Poi lo sguardo ai giovani: “Direi loro di non fermarsi mai, di crederci. Se c’è passione nulla ti può fermare. Da ragazzo ero sempre a disegnare, sono gli anni migliori per esprimere se stesso”.

Rion: “L’artista di strada sa che le sue opere nascono e muoiono”

Peppe Rion poi sottolinea: “Noi abbiamo avuto sempre un approccio a una disciplina specifica della street art, cioè i graffiti. Gli interventi di NessunNettuno, di Nicolò Amato, sono serviti tantissimo a educare il resto della città a una visione differente di arte, di pittura. Sicuramente ci sono degli artisti in città che hanno contribuito in maniera determinante a far avvicinare la gente a quest’arte. Noi lo abbiamo sempre fatto un po’ nell’ombra, tra virgolette. Dico questo perché chi pratica la street art è consapevole del fatto che le proprie opere artistiche nascono e muoiono nelle strade. La natura di quest’arte è questa: ha un inizio e ha una fine. Adesso serve concentrare le energie per colorare questa città che sicuramente ne ha bisogno”.

Daniele D’Agostino: “Le strade di Messina oggi sono spente”

Sull’importanza della street art anche Daniele D’Agostino esprime il proprio parere: “È fondamentale, racconta la storia di un territorio, rigenera e dona nuova vita, permette di trovare nuovi significati e creare una nuova storia nel presente. Colori forme e storie di un territorio descritte con tecnica e competenza, elevano la città in tutti i sensi. Ogni città è un sistema a sé, prima ancora che chiederci che importanza abbia la street art nelle grandi città bisognerebbe fare due passi indietro. La street art è figlia del writing; motivo per cui è importante tener conto non solo delle opere pubbliche ma anche dei fenomeni urbani.
Se vediamo le strade di Messina d’oggi sono spente, è rimasto davvero poco se non uno strascico di qualche piccolo periodo di attività. Nelle grandi città l’arte urbana è un motore sociale e culturale, risveglia un sentimento primordiale a livello comunicativo; quello di lasciare un segno per comunicare qualcosa a tutti. L’artista deve essere in grado sia a livello di formazione che tecnicamente per poterlo fare, sennò ricadiamo nella solita storia in cui tutti possiamo fare tutto soltanto perché dipingiamo nella nostra cameretta o studio. Per cominciare ad avere una visione chiara di cosa sia questo fenomeno artistico, consiglio vivamente a tutti di vedere il film ‘Exit throught the gift shop’ “.

Ma Messina, rispetto alle altre, è “indietro”? Daniele spiega il suo punto di vista: “Più che essere indietro è davvero poco presente, non c’è l’opportunità di potersi esprimere in città se non con la classica modalità dei graffiti; illegalmente. Servono azioni culturali per promuovere informazioni a proposito di questa cultura che è in grado di sanificare intere società esternamente ed interiormente. Motivo per cui spero che al più presto venga approvato un regolamento per ottenere muri legali in città, le cosiddette ‘Hall of fame’ presenti in tutte le città del mondo. Ho dipinto in moltissime città d’Italia, dove ho incontrato moltissimi amici e condiviso esperienze uniche con il solo amore per i graffiti. Mi chiedo spesso se le stesse persone che hanno dipinto a Distrart e si sono improvvisate street artist, sarebbero disposte a dipingere gratis un muro solo perché è legale. Noi writer coloriamo le città da una vita a spese nostre, solo per la sola passione di dipingere. La street art rappresenta anche la meritocrazia per i graffiti, accettati dalla società dopo anni di storie e ghettizzazione”.

Cosa serve per Daniele D’Agostino

Poi sguardo al futuro, a cosa può servire per alzare il livello: “Servono individui competenti che conoscono e abbiano vissuto questa cultura, spesso è vittima di sciacallaggio da parte dei tuttologi dell’arte del momento. Non va bene far dipingere degli artisti solo perché ‘l’ho visto di là, ha fatto di qua’. Serve studiare il territorio, sia da un punto di vista storico che tecnico, individuare delle superfici che possano accogliere questo tipo di interventi in un certo modo. Inoltre è necessario utilizzare del materiale adatto, che resista agli agenti atmosferici perlomeno. Lavorare in sicurezza e con le dovute autorizzazioni.
E ovviamente un writer o uno street artist che sappia coda sta facendo, cosciente del momento storico-culturale che sta vivendo la città”.

Articoli correlati

Un commento

  1. serve solo che da messina vadano via i messinesi

    4
    4

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007