Protezione e ripopolamento dell'ittiofauna di Capo Peloro. Ecco il progetto definitivo

Protezione e ripopolamento dell’ittiofauna di Capo Peloro. Ecco il progetto definitivo

Protezione e ripopolamento dell’ittiofauna di Capo Peloro. Ecco il progetto definitivo

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mercoledì 05 Novembre 2014 - 11:43

L'assessore alle Risorse del mare, Filippo Cucinotta, ha presentato il progetto che prevede l'installazione di alcuni moduli denominati STOPNET, che permettono di impigliare le reti a strascico e a circuizione dei pescherecci che, abusivamente, si spingono sottocosta in zone in cui la pesca è vietata

Si è svolta ieri, nell’assessorato alle Risorse del mare, la conferenza dei servizi per l’acquisizione dei pareri sul progetto definitivo di un sistema per la protezione e il ripopolamento dell’Ittiofauna di Capo Peloro. Lo stesso modello nei giorni scorsi era stato presentato in Regione per la richiesta di finanziamento a valere dei fondi europei FEP per la pesca.

L’assessore alle Risorse del mare, Filippo Cucinotta, ha presentato il progetto che prevede l’installazione di alcuni moduli denominati STOPNET, che permettono di impigliare le reti a strascico e a circuizione dei pescherecci che, abusivamente, si spingono sottocosta in zone in cui la pesca è vietata, danneggiandole senza arrecare pericoli e danni alle imbarcazioni. Altri moduli, denominati REEF, consentono, invece, di costituire tana di ripopolamento per le specie di fondale. Il progettista, Guido Beltrami, e il responsabile del progetto, Francesco Falcone, hanno illustrato come in esperienze avute in altre parti d’Italia, in Veneto, Liguria e Romagna, già dopo sei mesi dall’istallazione dei moduli erano ricomparse specie ormai divenute rare, come le aragoste, i molluschi e le ricciole. Dopo un anno e mezzo erano ricomparse le taglie medie e grandi di molte specie marine, che generalmente vengono falcidiate in giovane età, ottenendo anche ottimi risultati per il naturale rigenerarsi della Posidonia.

Tutti i materiali impiegati sono sea friendly con ph compatibili con quelli dell’ambiente in cui vengono collocati. L’assessore Cucinotta, in tal senso, ha dichiarato che “Il progetto è importante e ambizioso perché potrà dare un impulso forte al naturale ripopolarsi del mare con le giuste ricadute in termini di pescaturismo sostenibile ed immersioni subacquee. Inoltre l’iniziativa è stata realizzata per potere essere estendibile in tutta la zona nord in attesa delle nuove misure europee di finanziamento, che prevedono lo stanziamento di altri fondi”.

La zona interessata è il tratto compreso tra Capo Peloro e Mortelle, a batimetrie comprese tra 20 e 30 m, la Capitaneria di Porto darà segnalazione della presenza di queste strutture e farà le opportune ordinanze per la sicurezza della navigazione. Soddisfatto il consigliere della VI circoscrizione, Giuseppe Sanò, che, con tutto il quartiere della zona nord, ha partecipato attivamente alla fase preparatoria del progetto, collaborando ai tavoli tecnici e facendosi parte attiva e promotrice delle operazioni nei confronti dell’Amministrazione. Tutti gli organi tecnici presenti al tavolo hanno dato parere favorevole.

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