Città ostaggio della spazzatura, ma per Ialacqua: "Nella gestione rifiuti siamo sulla strada giusta"

Città ostaggio della spazzatura, ma per Ialacqua: “Nella gestione rifiuti siamo sulla strada giusta”

Francesca Stornante

Città ostaggio della spazzatura, ma per Ialacqua: “Nella gestione rifiuti siamo sulla strada giusta”

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mercoledì 09 Settembre 2015 - 00:08

Dall'inchiesta intorno alla discarica di Mazzarrà all'attuale emergenza rifiuti esplosa in città, ecco le riflessioni dell'assessore Daniele Ialacqua che da questo quadro fa emergere la a giustezza del percorso che da due anni a questa parte ha intrapreso l'amministrazione comunale nel settore dei rifiuti. E intanto cifre ballerine e conti che non tornano.

Tutto nello stesso calderone. Dagli arresti eccellenti di Mazzarrà alla spazzatura messinese, per l’assessore Daniele Ialacqua esiste un unico filo conduttore che lega quanto sta accadendo nel settore rifiuti siciliano e nazionale e che sarebbe la prova della bontà del percorso intrapreso invece dall’amministrazione Accorinti.

Proprio mentre la città è ripiombata in emergenza rifiuti dopo un’estate drammatica sul fronte della pulizia e dell’igiene, proprio mentre a Palazzo Zanca non si riesce a chiudere la discussione sulla Tari 2015 perché ci sono troppe cose che non quadrano, ci sono numeri che non convincono, costi troppo alti per un servizio scarsissimo, l’assessore Ialacqua coglie l’occasione della nuova bufera giudiziaria che si è abbattuta su Tirrenoambiente per analizzare le scelte che l’amministrazione Accorinti sta mettendo in atto nella gestione dei rifiuti.

Scelte vincenti, secondo l’assessore più contestato degli ultimi giorni, scelte inappropriate e inutili per chi vorrebbe solo camminare per strada senza essere costretto a vedere e respirare immondizia.

«La recente ennesima inchiesta intorno alla discarica di Mazzarrà, il dossier sull'attuale emergenza rifiuti presentato dalla squadra decoro urbano, le dichiarazioni di sindacalisti su possibili ostacoli che qualcuno pone alla ristrtturazione di Messinambiente, i danneggiamenti alla mia auto e di un dirigente di Messinambiente, sono gli ultimi episodi che confermano purtroppo il difficile contesto in cui si è costretti ad operare e la giustezza del percorso che da due anni a questa parte ha intrapreso l'amministrazione comunale nel settore dei rifiuti» esordisce l’assessore, spiegando subito dopo che l’obiettivo prioritario è stato quello di «liberare la città dalla stretta dei padroni delle discariche siciliane, puntando ai progetti dell'impianto di Pace e del Porta a porta che consentirebbero in tempi brevi di ridurre la produzione di rifiuti da destinare in discarica e di smaltire i rifiuti residuali all'interno del territorio cittadino».

Ialacqua parla come se fosse stata una scelta dell’amministrazione chiudere i rapporti con Tirrenoambiente e Mazzarrà, dimentica però che proprio la società, oggi al centro dell’inchiesta, a fine 2013 decise di chiudere i cancelli ai mezzi messinesi per i troppi debiti che Palazzo Zanca aveva accumulato nel tempo. Dopo 7 mesi e un debito fuori bilancio per maggiori costi di gestione, Messina tornò a scaricare a Maazzarrà fino a quando non fu la Procura di Barcellona a mettere i sigilli alla struttura.

L’assessore però va oltre e guarda al futuro chiamato ormai Multiservizi. Nessun rimpianto per quanto fatto in questi due anni, a cominciare dalle nomine di Ciacci e Rossi che però, a quanto pare, non hanno lasciato un ottimo ricordo a tutti, specialmente ad alcuni consiglieri comunali. «La nuova governance data a Messinambiente con Ciacci e Rossi e la previsione del progetto della trasformazione di AMAM in una multiservizi a cui affidare tutti i servizi legati all'igiene ambientale sono stati i passi successivi per dotare la nostra città di un ente gestore capace di rilanciare il servizio con nuovi investimenti, nuova organizzazione aziendale e del personale, per raggiungere nel più breve tempo possibile gli obiettivi previsti dalla normativa aziendale. Il tutto all'interno dell'orizzonte di rifiuti zero, la strategia alla quale ci ispiriamo, per ridurre i costi, recuperare materie prime, per una gestione dei rifiuti a freddo ovvero senza incenerimento. Al riguardo ribadiamo come giunta la nostra avversità ai termovalorizzatori ed aderiamo alla protesta nazionale prevista per mercoledì 9 settembre in tutta Ialia per protestare contro l'art. 35 della legge n.164/2014, il cosidetto Sblocca Italia, che prevede il ricorso agli inceneritori definiti “instrastrutture strategiche di preminente interesse nazionale”».

Per Ialacqua, nonostante il percorso sia difficile e tortuoso, non ci sono dubbi: «Percorriamo questa strada nella convinzione che siamo nel giusto, e per questo solleciteremo il consiglio comunale ad approvare in tempi brevi la Delibera sul piano ARO ed il nuovo contratto di servizio, dopo che i revisori dei conti avranno espresso il loro parere (la delibera è stata trasmessa loro il 25 giugno scorso) affinchè si possa al più presto porre fine all'agonia di Messinambiente e dare alla città un servizio degno di questo nome».

Quindi è tutto nelle mano del Consiglio comunale, che nel frattempo sta inseguendo una Tari che si sta rivelando complicata. A destare i maggiori dubbi al momento sono l’insufficienza delle risorse e circa 700mila euro di sovraccosti che Messinambiente ha sostenuto in particolare nel periodo maggio-luglio 2015 per scaricare a Motta. In pratica i mezzi messinesi hanno scaricato fuori orario la metà dei mezzi che giornalmente raggiungono la discarica. Una spesa extra che ammonta a 741 mila euro che adesso si cerca di capire se verrà inserita in una Tari già da capogiro. Una spesa che ha fatto saltare sulla sedia il vicesindaco Guido Signorino e il segretario generale Antonio Le Donne, i quali nei giorni scorsi hanno chiesto immediati chiarimenti attraverso una fitta corrispondeva via mail con i dirigenti dei dipartimenti Ambiente e Tributi, Signorelli e Dell'Acqua, e con l'assessore Ialacqua. Adesso si sta solo attendendo di capire se queste somme devono essere inserite nella Tari, perché in questo caso dovrebbe essere modificata la delibera attualmente in discussione in commissione bilancio.

Per l’assessore Ialacqua questa è la strada giusta. Forse però non tutti messinesi, proprio in questo momento, saranno d’accordo.

Francesca Stornante

4 commenti

  1. maria picciotto 9 Settembre 2015 06:18

    Una città che versa nelle condizioni peggiori sotto casa mia zona Via Palermo spazzatura a quintali, erbacce di tutto di più io però ho pagato TARI e TASI in questo caso mi restituiscono i soldi?

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  2. maria picciotto 9 Settembre 2015 06:18

    Una città che versa nelle condizioni peggiori sotto casa mia zona Via Palermo spazzatura a quintali, erbacce di tutto di più io però ho pagato TARI e TASI in questo caso mi restituiscono i soldi?

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  3. Mi capita, ahimè, molto spesso di domandarmi … ma quannu vinnanati tutti a casa. Al Sig. Alacqua mi permetto di dareeun consiglio …. perché non se ne va sotto una tenta …scelga Lei dove…. anche se piove.

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  4. Mi capita, ahimè, molto spesso di domandarmi … ma quannu vinnanati tutti a casa. Al Sig. Alacqua mi permetto di dareeun consiglio …. perché non se ne va sotto una tenta …scelga Lei dove…. anche se piove.

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