Le sfide dell'Amam: 146 mln d'investimenti, assunzioni, acqua H24, nuove fonti

Le sfide dell’Amam: 146 mln d’investimenti, assunzioni, acqua H24, nuove fonti

Rosaria Brancato

Le sfide dell’Amam: 146 mln d’investimenti, assunzioni, acqua H24, nuove fonti

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mercoledì 19 Dicembre 2018 - 14:06
Piano industriale

Presentato il Piano industriale 2019-2021 che prevede progetti ambiziosi ma anche una serie di interventi massicci sulla rete grazie all'individuazione di nuove risorse.

Un piano d’investimenti per 149 milioni di euro, un’azione di recupero crediti (tra morosi ed evasori) per 74 milioni in pochi anni, l’ambizioso progetto per l’erogazione idrica H24, la ricerca di nuove fonti di approvvigionamento ed infine un piano di assunzioni con concorsi pubblici e co.co.co per un totale di 40 posti di lavoro entro il 2019 con obiettivo di arrivare a 110 unità in organico nei prossimi anni (attualmente ci sono 50 dipendenti).

Lo possiamo fare perché sono state trovate le risorse grazie ad un’azione sinergica-ha commentato ad apertura conferenza stampa il sindaco De Luca– e di questo ringrazio il presidente Salvo Puccio, il Cda ed il direttore generale Cipollini con il quale sin dall’inizio c’è stata corresponsione d’amorosi sensi e se siamo riusciti ad approvare questo Piano industriale è grazie a lui”.

Tempo di bilanci e di programmazione per i vertici dell’Amam (presidente Salvo Puccio, consigliere Roberto Cerreti, dg Claudio Cipollini) che in conferenza stampa, presente anche l’assessore Carlotta Previti grazie alla quale sono state intercettate o rimodulate risorse importanti dal Masterplan, Pon e Patto per il sud.

Sono contento di questo Piano industriale- ha continuato De Luca– Questi numeri sono la prova che il Salva Messina è una strategia generale e non riguarda il singolo ente. Non giochiamo in difesa ma la nostra è una strategia di rilancio e risanamento. L’Amam ha una nuova missione, abbiamo eliminato quel prelievo forzoso che l’amministrazione Accorinti aveva previsto verso il Piano di riequilibrio e che avrebbe comportato un prelievo di 20 milioni di euro in 10 anni e le risorse saranno tutte investite per migliorare la rete, cercare nuove fonti di approvvigionamento, creare occupazione. La nuova Amam deve essere opportunità, servizi e non zavorra”.

Il Piano industriale approvato nei giorni scorsi prevede 149 milioni di euro in investimenti per risolvere massicciamente tutte le “falle” non soltanto nella conduttura ma nella mission stessa dell’azienda. Il pallino fisso del sindaco, sin dalla campagna elettorale, è la ricerca di nuove fonti e così come spiegato dal presidente Puccio e dal dg Cipollini grazie ad una sinergia con l’Ateneo ed a 15 milioni di risorse individuate anche con l’assessore Previti, si sta procedendo in questa direzione. L’amministrazione metterà a disposizione 4 milioni e mezzo.

Come anticipato da Tempostretto (leggi qui) c’è poi capitolo assunzioni, che solo adesso che si sono individuate le strategie e le risorse potranno essere avviate.

Da subito saranno messi a bando con concorso pubblico 28 posti di categoria A e B (operai specializzati) dei quali 13 saranno riserva come previsto dalla legge Madia. Grazie alla riserva gli ex Cea potranno partecipare al bando e vedere risolta la loro situazione occupazionale.

Sempre nei prossimi giorni saranno banditi altri 10 posti, questa volta a tempo determinato, come co.co.co e riguarderanno figure di liberi professionisti (ingegneri, commercialisti, avvocati, contabili). Nel 2019 ne saranno messi a bando altri 12 con la stessa finalità, ma l’obiettivo finale è quello di arrivare nei prossimi anni a raggiungere un organico di 110 unità.

Quello attuale- ha spiegato Puccio– è sottodimensionato, basti pensare che a Palermo l’Amap ha superato le 600. Dobbiamo verificare poi quanti degli attuali servizi esternalizzati con costi anche pesanti possono essere internalizzati, formando il personale e procedendo con bandi”.

Verso la soluzione anche il caso degli Agrinova la cui ultima proroga scade a fine gennaio. Il loro destino è in parte legato a quello di Messina servizi bene comune. Se infatti la partecipata che gestisce i rifiuti dovrà essere liquidata come conseguenza del fallimento di Messinambiente, gli Agrinova, che si occupano della pulizia dei cimiteri e del verde, resteranno all’Amam fino a quando non il servizio non sarà affidato ad altra partecipata. Se invece la Corte dei conti darà parere tale da consentire la prosecuzione per MSBC allora gli Agrinova transiteranno nella società.

Il manager Cipollini, che a gennaio lascerà l’Amam per motivi personali, ha confermato il lavoro sinergico portato avanti finora “Con De Luca ci siamo subito trovati in sintonia sulle cose da fare. Mi spiace andare via ma questo Piano dimostra che la strada intrapresa è quella giusta”.

Sul fronte Cda il sindaco ha spiegato che la nomina di una donna, per la quale sono state presentate le candidature in seguito all’avviso pubblico, slitta a gennaio quando sarà chiaro se optare per il Cda a 5 (visto che nel frattempo sarà ultimato il passaggio all’Ati con i comuni della provincia) o sostituire uno dei due componenti.

E’ toccato al presidente Salvo Puccio entrare nei dettagli del Piano Industriale, sia sotto il profilo delle risorse che degli obiettivi. In primo piano la sistemazione della conduttura, gli interventi alle infrastrutture, la messa in sicurezza della rete.

Il punto di partenza è l’ottobre del 2015, l’emergenza idrica che ha messo in ginocchio Messina- ha detto- Potrebbe accadere di nuovo e dobbiamo evitarlo. I versanti sono a forte rischio idrogeologico e gran parte delle risorse sono destinate ad interventi strutturali. Abbiamo progetti ambiziosi. Il lavoro che stiamo avviando con l’Università per trovare nuove fonti è fondamentale anche per arrivare al progetto H24”.

Nel taccuino dell’Amam c’è anche la lotta all’evasione ed il recupero dei crediti. Si potrebbe dire che l’anagrafe dell’acquedotto “fa acqua da tutte le parti” nel senso che c’è un’evasione del 40% ed anche gli interventi sul sistema informatico serviranno a questo. Il piano recupero crediti punta a recuperare 74 milioni entro il 2024 ma nel frattempo si sta andando avanti con le transazioni per quelli degli anni scorsi.

Rosaria Brancato

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