Coop che escludono le donne, Democrazia Disabile dice stop alle strumentalizzazioni del disagio

Coop che escludono le donne, Democrazia Disabile dice stop alle strumentalizzazioni del disagio

Francesca Stornante

Coop che escludono le donne, Democrazia Disabile dice stop alle strumentalizzazioni del disagio

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mercoledì 28 Gennaio 2015 - 00:35

La cooperativa Orsa Maggiore che sta assumendo prima gli uomini rispetto alle donne per esigenze di servizio ha assicurato che tutti troveranno occupazione dell'assistenza domiciliare disabili, ma in base alle necessità. Durissmo l'attacco di Democrazia Disabile.

«A Messina, sui servizi sociali, non possiamo ulteriormente accettare che delle pseudo cooperative escludano lavoratori dal servizio solo sulla base delle “preferenze di genere” avanzando improbabili ragioni di "pudore”. I molteplici attacchi, sia a livello locale che nazionale, a cui in questo momento è esposto il mondo della disabilità per ragioni di bilancio (e non solo per quello) rafforzano la nostra idea che è necessaria una voce forte e unica che si alzi dal mondo della disabilità. Noi non vogliamo che qualcuno pensi a noi come soggetti passivi e protestiamo contro questo modo di agire che intende strumentalizzare il disagio per creare servizi che in realtà servono solo a coloro che li gestiscono». A dire la sua è il Movimento Democrazia Disabile che contesta a muso duro le scelte operate da una delle cooperative vincitrici dei nuovi bandi comunali dei servizi sociali. Si tratta dell’Orsa Maggiore che proprio nel servizio di assistenza domiciliare anziani nei giorni scorsi ha comunicato ad amministrazione comunale e sindacati di non avere intenzione di rispettare la graduatoria, oltre le assunzioni già fatte da capitolato, per avviare al lavoro prima gli uomini rispetto alle donne a quanto pare per rispondere alle richieste dell’utenza maschile che per ragioni di riserbo e pudore chiedono l’intervento di operatori uomini. Il coordinatore del movimento Mario Midolo però non ci sta: «Non possiamo ulteriormente accettare che delle cooperative, contravvenendo a qualsiasi dettato costituzionale, escludano lavoratori dal servizio solo sulla base di improbabili ragioni di "pudore". Il disabile in quanto tale se ha realmente bisogno di assistenza non fa distinzione fra uomo o donna purché qualcuno lo aiuti realmente. Per il Movimento Democrazia Disabile questa distinzione legata al sesso di chi offre il servizio di assistenza è assolutamente incostituzionale e come tale deve essere rigettata e osteggiata. D'altra parte – conclude Midolo – un’ammnistrazione come quella del Sindaco Accorinti e dell'Assessore competente Mantineo, che hanno sempre sbandierato la propria adesione alla più assoluta legalità, non possono e non devono assolutamente permettere che qualcuno, sebbene vincitore di gara d'appalto, si possa arrogare il diritto di decidere se applicare le leggi vigenti e la stessa Costituzione Italiana a suo piacimento o convenienza».

A quanto pare però davvero ci sono state alcune contestazioni da parte di utenti disabili di sesso maschile che hanno inoltrato agli uffici dei servizi sociali precise richieste per avere assistenza da parte di operatori uomini, in qualche caso soprattutto per la maggior prestanza fisica che un uomo garantisce, anche in termini di forza fisica spesso necessaria quando si ha a che fare con le gravi disabilità. E’ quanto è emerso dall’incontro tra il presidente della cooperativa Orsa Maggiore e la segretaria della Fp Cgil Clara Crocè. Sul tavolo il problema occupazionale per le lavoratrici al momento rimaste fuori in quanto donne e a causa di un capitolato di gara che prevede solo 55 operatori + 1 assistente sociale mentre i lavoratori in graduatoria sono 73. La cooperativa fnora ha assunto tutti fino al 63esimo inserito in graduatoria ma ha garantito ha tutti troveranno occupazione man mano che si definiscono le reali esigenze dell’utenza e che si chiude la partita della donazione delle ore che ha permesso a molti operatori di non rimanere tagliati fuori. Una pratica che però rischia di acuire i rapporti tra sindacati e tra gli stessi lavoratori perché non ha trovato Fp Cgil e Cisl Fp d’accordo, tanto che la segretaria della Fp Cgil ha già chiesto al presidente della coop che le ore donate vengano utilizzare per aiutare altri lavoratori della Fp. Un piccolo spiraglio che non dà certezze e neanche tempi definiti ma che lascia quantomeno la speranza che la situazione si possa sbloccare al più presto.

Rassicurazioni per le lavoratrici anche da parte dell’assessore Mantineo che ha garantito che al più presto sarà chiesto un confronto con la coop per superare insieme questo ostacolo.

Soddisfazione invece da parte di Clara Crocè per i 6 infermieri fuoriusciti di Casa Serena che proprio con la coop Orsa Maggiore stanno tornando a lavoro dopo 6 mesi di stop forzato seguito alla riduzione della casa di riposo di Montepiselli. Un servizio che si va ad aggiungere a quello dell’assistenza domiciliare disabili e che arricchisce l’offerta nei confronti di un’utenza che purtroppo, quando si parla di servizi sociali, troppo spesso viene dimenticata.

Francesca Stornante

2 commenti

  1. Conseguenza delle fuoriuscite del nostro caro sindaco: giornalista” prostituta” scusa Cara Rosaria, non ci sono donne all’ altezza dell’ ultimo assessore della giunta e ora posto prima agli uomini e poi, se restano spazi vuoti, alle donne…w il sindaco e tutto il consiglio comunale che non fa niente per farlo decadere…conniventi!!!!

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  2. Conseguenza delle fuoriuscite del nostro caro sindaco: giornalista” prostituta” scusa Cara Rosaria, non ci sono donne all’ altezza dell’ ultimo assessore della giunta e ora posto prima agli uomini e poi, se restano spazi vuoti, alle donne…w il sindaco e tutto il consiglio comunale che non fa niente per farlo decadere…conniventi!!!!

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