Genovese (Waterpolo) va al contrattacco: «Bando pubblico con una struttura inagibile»

Genovese (Waterpolo) va al contrattacco: «Bando pubblico con una struttura inagibile»

Danila La Torre

Genovese (Waterpolo) va al contrattacco: «Bando pubblico con una struttura inagibile»

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sabato 05 Aprile 2014 - 18:04

Dopo che il Comune ha manifestato l'intenzione di rescindere il contratto sull'affidamento dell'impianto natatorio, il numero uno della società di pallanuoto femminile fornisce la sua versione dei fatti e sottolinea il disinteresse perpetrato negli anni da parte degli amministratori cittadini nei confronti dello sport. «Siamo stati abbandonati», il suo commento

Sulla vicenda della piscina Cappuccini, che rischia di chiudere i battenti (vedi correlato), è ormai muro contro muro tra il Comune di Messina e l’ASD Waterpolo Messina. Se da un lato, Palazzo Zanca intende far valere le proprie ragioni in Tribunale, per il presunto mancato rispetto degli obblighi contrattuali da parte della società sportiva che gestisce la struttura di proprietà comunale, dall’altra parte il presidente della Waterpolo, Felice Genovese, è pronto a passare al contrattacco,anche nelle sedi legali, convinto che non sia stato lui a trasgredire le regole. «Hanno fatto un bando pubblico con una struttura inagibile», spiega al telefono, evidentemente amareggiato per l’epilogo che sta avendo questa storia.

«Siamo stati completamente abbandonati. In 5 anni, il dirigente comunale allo Sport, forse, sarà venuto una sola volta a fare un sopralluogo nella struttura, i cui problemi sono immani. Messina, ornai da troppo tempo, non ha un assessore allo sport e nessuno si prende cura degli impianti cittadini, che versano tutti in condizioni pessime». Oggi la delega allo sport è, infatti, in mano al sindaco Renato Accorinti e prima di lui l’aveva l’ex primo cittadino Giuseppe Buzzanca. Accorinti si è incontrato una volta con Genovese, il quale, però, ci tiene a precisare che dovrebbero essere i tecnici ad occuparsi delle questioni strutturali.

Il presidente della Waterpolo Genovese fornisce alcuni chiarimenti anche in merito al progetto migliorativo a cui era vincolato l’affidamento della Piscina Cappuccini, che prevedeva la realizzazione di un impianto di cogenerazione di energia finalizzato al risparmio energetico , da realizzarsi entro un anno dal momento dell’aggiudicazione della gara , avvenuta il 4 ottobre 2012. «Abbiamo speso 50mila euro per acquistare i pannelli solari, ma non li possiamo montare perché la struttura è inagibile e non sappiamo se esiste un problema statico. Dovremmo essere noi a voler chiudere i rapporti col Comune e a far valere le nostre ragioni. Per la realizzazione del progetto migliorativo – ha aggiunto Genovese – c’è una mia fideiussione a garanzia del Comune, i danni li hanno procurati loro a noi e non viceversa».

Il numero uno della Waterpolo sottolinea che l’impianto è vetusto e ricorda, inoltre, che la Questura ha posto sotto sequestro le tribunette, vietando l’accesso al pubblico ed obbligando la squadra di pallanuoto, iscritta in serie A1, a giocare a porte chiuse. Ci sono, poi, le relazioni dei , tecnici dell’ Asp, che hanno riscontrato delle carenze strutturali, rendendo necessari lavori di manutenzione straordinaria. «Siamo noi che stiamo provvedendo a sostenere i costi degli interventi», puntualizza Genovese, che aggiunge: «Io so di essere nel giusto e in qualità di vice presidente del Comitato regionale della FIN (Federazione Nazionale Nuoto) mi farò portavoce del danno potenziale causato anche alle altre 7-8 società che utilizzano la Piscina Cappuccini»

Il presidente della Waterpolo lamenta, in generale, il disinteresse della politica e degli amministratori cittadini nei confronti dello sport: «oggi paghiamo le conseguenze delle di carenze di gestione perpetrate negli anni». E poi lo sfogo, che racconta tutta la delusione di chi pensa di fare qualcosa di buono per la città, portando in giro per l’Italia il nome di Messina, e poi viene “bistrattato” proprio dalle istituzioni locali: «Non importa a nessuno che la nostra squadra milita in A1 e porta sulla maglietta gli stemmi del Comune di Messina e della Regione Siciliana. In altri posti, alle squadre cittadine vengono addirittura elargiti contributi pubblici, qui ci obbligano ad andare a disputare fuori città le gare».

Genovese sa bene che il Comune non è nelle condizioni economiche per poter tendere la mano alle società sportive cittadine, ma per lui questa non può essere una giustificazione: «esistono fondi regionali per il settore sportivo, si mettessero all’opera per recuperarli e portali in città. L’immobilismo e l’incuria di troppi anni ha fatto sì che oggi non possiamo accedere ad alcuni finanziamenti perché i nostri impianti non sono iscritti nelle liste del Coni».

Il prossimo 25 e 26 Maggio è previsto il nono trofeo Piskeo Memorial “Mirko Laganà”, manifestazione Internazionale di Nuoto. La notizia della possibile chiusura della piscina “Cappuccini” ha messo in allarme gli organizzatori. La speranza è che il Comune e la l’ASD Waterpolo Messina possano trovare un accordo pacifico per impedire che l’impianto natatorio che sorge nei pressi del Torrente Trapani venga sottratto alla fruizione degli atleti ma anche dei “semplici cittadini”.

Danila La Torre

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Un commento

  1. ahahha

    2000 euro al mese neanche la bottega di 20 mq di fronte la piscina li paga.

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