Per l'allora dirigente Gaetano Sciacca "in caso di eventi meteo marini di particolare intensità" si potrebbero produrre "danni alle opere e pericoli per la pubblica incolumità"
“Si esprime parere contrario” perché “ricadente interamente su area demaniale marittima, certamente non assoggettabile, a parere dello scrivente, a processi di completamento di costruzioni di manufatti, anche se con indirizzo di riqualificazione e rivitalizzazione della fascia litoranea nord della città”.
“Ciò in relazione ai continui, costanti, nel corso degli ultimi anni, fenomeni di erosione delle coste ed in particolare della porzione di arenile prospiciente tutta la riviera nord del Comune di Messina, fenomeni che potrebbero produrre, in caso di eventi meteo marini di particolare intensità, danni alle opere di che trattasi, nonché pericoli per la pubblica incolumità, derivanti dall’utilizzo e dalla conseguente costante fruibilità della pista ciclabile”.
Ecco il parere del Genio Civile, risalente al 2013, firmato dall’allora dirigente Gaetano Sciacca. Un parere che aveva creato uno scontro, tanto che il Dipartimento alla Mobilità del Comune di Messina aveva protestato alla Regione, senza esiti.
Le proteste di residenti e commercianti
E a quel punto Palazzo Zanca ha rinunciato, virando sul proseguimento in strada e rimandando la questione aree demaniali. Una scelta che non è piaciuta a residenti e commercianti, che continuavano a premere perché la pista potesse proseguire in area demaniale. Del resto la situazione di Sant’Agata è diversa rispetto a quella del tratto franato a Pace, perché la distanza dal mare è molto più ampia. Ma è anche vero che l’erosione costiera non è un fenomeno facilmente prevedibile.
L’affaccio a mare precluso
Si tratterebbe, inoltre, di recuperare un affaccio a mare che oggi è precluso ai cittadini, se non addentrandosi a piedi verso la spiaggia. Un tratto dove non mancano le abitazioni private e le auto parcheggiate.
L’incontro
Giovedì previsto un incontro tra l’amministrazione comunale e una delegazione di residenti e commercianti. L’obiettivo è di trovare soluzioni alternative ai 180 posti auto che si perderanno col prolungamento in strada.
Perdere 180 parcheggi. Una follia.
Vorrei che mi spiegassi come fate a quantificare in 180 il numero di posti auto che si perderebbero con la pista ciclabile.
Complimenti al Genio Civile del 2013, per le auto in sosta nessun problema per le bici grave rischio alla sicurezza. Mah…… che ci sia qualcos’altro???